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Avengers – Age of Ultron: la visione di Whedon

Togliamoci subito qualche dente dolorante poi penseremo al resto, questa pellicola ha qualche problema di trama ma, a meno che non siate quel tipo di persona che si lamenta della credibilità di una pellicola con un mostro verde alto 4 metri non dovreste avere troppi problemi con Age of Ultron.
Whedon c'è riuscito un'altra volta: pur dovendo tirare i fili (ebbene si) di un numero mai affrontato prima di singoli personaggi in un film di questa risma, ne è uscito vittorioso.
Age of Ultron è esattamente quello che un fan Marvel (e anche uno di fumetti action più ampio) vuole vedere in una pellicola, l'esatta trasposizione, non di ciò che accade fra le vignette della casa delle idee, ma delle sue sensazioni.
In una pellicola del genere non avviene nulla con un apparente senso (se non nel contesto) ma questo non influisce minimamente sul risultato finale, Age of Ultron non è una pellicola che si prefigge di appagarti con una trama a prova di bomba e l'introspezione granitica dei personaggi (che comunque è ampliata di molto rispetto al primo episodio), Age Of Ultron vuole farti esaltare e venire la pelle d'oca, niente di più.
Credeteci: quando vedrete tutti i Vendicatori combattere in squadra non potrete fare a meno di sentire il ragazzo dentro di voi urlare: “questo è un fumetto”
Questo film mostra esattamente tutto quello che vorremo vedere, in un crescendo che porterà alla battaglia più caotica (ma non per questo confusa) e trascinante di sempre.
Iron Man è sempre il reattore arc che mette in moto la pellicola e, pur non dicendo addio alle sue battutine, mostra sempre di più il suo lato polemico, pratico e le sue leggerezze riguardo l'etica più elementare che porteranno alla Civil War.
Stark riflette esattamente i cambiamenti nella costruzione della pellicola che cambia diventando altro, non diremmo più “dark” è una parola troppo abusata per quanto riguarda le pellicole super eroistiche e ormai ha perso il suo significato, ci troviamo di fronte a una visione più “caustica” del singolo eroe. Ecco, “caustica”, notiamo il nervo scoperto sotto la pelle rovinata di ciascun vendicatore.
Age of Ultron non ha i toni sorridenti del primo capitolo, la sensazione “tutto finirà bene” non pervade ogni azione dei nostri eroi e non riusciremmo sempre a percepirla.
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Il regista oltre ai sei protagonisti, si troverà costretto a introdurre numerosi altri personaggi, da Visione, I gemelli Maximoff, Strucker, Ulysses Claw, la Dottoressa Chow, WarMachine e lo stesso Ultron.
Come se non bastasse, a sorpresa, anche numerose altre conoscenze viste nelle rispettive pellicole di ogni eroe andranno a raddoppiare gli attori previsti per questo dramma epico. Non avete nemmeno idea di quanti volti noti appariranno anche solo per un attimo.
Ma se i nostri eroi riesco a mantenere le loro peculiarità approfondendo perfino le loro backstory, che ne è stato di Ultron?
Ultron, interpretato da un in-formissima James Spader, regala grossi momenti di stupore a chi si aspettava un Villain Classico, Ultron è ciò che più si allontana da un robot che vi possiate immaginare.
E' emotivo, lunatico, imbranato alle volte e perfino sarcastico, per alcune sfumature molto simile all'Ultron cartaceo ma per altre molto distante, tuttavia come sapete ormai è del tutto inutile paragonare fumetti e film. Ultron è riuscito e non ha più fili.
In Age Of Ultron i vendicatori prenderanno anche coscienza una volta per tutte dell'esistenza delle Gemme dell'Infinito e del fatto che in poco tempo già quattro (su sei) ne siano uscite fuori (se volete saperne di più cliccate qui) e in particolare il nostro martellatore biondo sarà preoccupato di questo.
Ode a Whedon per la regia, dove sembra impossibile che tu abbia una visione completa di una battaglia che comprende centinaia di robot e una dozzina di eroi completamente differenti l'uno dall'altro lui riesce a stupirti dandoti il quadro completo.
Anche qualche buona idea di montaggio (mantenuto per lo più invisibile) riesce a stupire (come il finale ad esempio) il tutto cullato dalla fanfara che tutti abbiamo imparato a conoscere nel primo film.
Piccola parentesi sui Gemelli Maximoff che saranno sempre presentati come "potenziati", mai come inumani o come mutanti, pare proprio che siano stati gli esperimenti di Strucker a trasformarli in "poteri", e allora un fan che sa la verità della loro discendenza classica da Magneto non può fare a meno di domandarsi: perché?
Un'altra parentesi è meritata da Visione, un personaggio molto complicato da trattare ma riuscitissimo anche grazie al volto di Paul Bettany, da Jarvis a Vendicatore. L'unica cosa che odierete del personaggio è il suo mantello. Capirete perché.
La scena dopo i titoli di coda invece sarà deludente ma necessaria e solo vedendola potrete capirne il motivo, qualche secondo di raccordo per mostrare al pubblico cosa accadrà tra un film e l'altro.
Avengers – Age of Ultron è una pellicola vincente, una pellicola che con semplicità mostra ciò che è complicato, che combatte per riuscire a spiegare senza pesare.
Completamente differente dalla precedente mostra il suo coraggio tra una rissa e l'altra dove sarebbe stato facile lasciarsi andare in migliaia di battutine Disneyane ma comunque prova a parlare con toni adulti. Non noiosi, adulti.
Il nostro consiglio è vederla: qualunque cosa stiate facendo lasciate perdere e correte al cinema.
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