Intrattenimento

Bambini e fumetti, non è semplice come sembra

Un’uscita con gli amici, incontrate una persona nuova, vi presentate. Discutendo vi soffermate sui vostri interessi, le vostre passioni, e parlando di fumetti vi viene posta la fatidica domanda: ”non sei grande per leggere ancora fumetti?”.
Sono sicuro che questa situazione, il contesto può variare a seconda dei casi, sia stata vissuta da molti di voi, un quesito al quale probabilmente avete ribattuto proponendo decine di titoli la cui forza narrativa è equiparabile ai più blasonati romanzi moderni. 
Il fumetto, come ogni altro media di intrattenimento può essere pensato per un pubblico eterogeneo che va dai più piccoli fino agli adulti ma, pensandoci bene, la maggior parte dei prodotti sul mercato sono indirizzato proprio a questi ultimi. Escludendo Topolino, fumetto che per antonomasia si rivolge ad un pubblico giovane ma che negli anni è stato capace di far breccia anche negli adulti, il fumetto per bambini non è così diffuso come si potrebbe pensare.
In Italia il fumetto nasce come intrattenimento per i più piccoli e lo fa all'inizio del secolo scorso sulle pagine del Corriere dei Piccoli. Era il 1908 e per quasi un secolo, a cadenza settimanale, la rivista raccolse storie pensate appositamente per un pubblico giovane, raggiungendo numeri di vendita impensabili per le pubblicazioni contemporanee.
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Al giorno d’oggi il mercato del fumetto è composto da titoli pensati per un pubblico adulto o per uno adolescenziale, trascurando la parte più giovane della popolazione. Parte di questo è da ricondurre alla complessità nel realizzare una storia studiata appositamente per i bambini e dal fatto che per i bimbi stessi è più facile lasciarsi incantare da un libro illustrato, immediato e dal quale apprendere diversi insegnamenti, piuttosto che seguire la narrazione complessa e articolata di un fumetto. 
Parlando prettamente di fumetto per bambini dobbiamo pensare a un mezzo dotato di un linguaggio articolato e al contempo semplice, capace di guidare i piccoli lettori attraverso un mondo immaginario in grado di trasmettere messaggi ed emozioni, a cui può spesso viene affidato anche un compito educativo. Questo genere di prodotti è in grado di stimolare la curiosità e l’immaginazione del proprio pubblico di riferimento e per farlo deve parlare la sua stessa lingua: tramite un linguaggio a loro comprensibile tratta di temi vicini alla quotidianità dei più piccoli, ne amplia le vedute stimolandone la fantasia. Il fumetto assume quindi il ruolo di prima alfabetizzazione verso il medium stesso, e più in generale verso la letteratura, accompagnando il lettore nella crescita fornendogli le capacità critiche per comprendere racconti sempre più complessi. 
Un prodotto eterogeneo ed elaborato, che nonostante questo gli editori di fumetto sono disposti a sperimentare aprendo apposite divisioni per realizzare storie indirizzate ai più piccoli: penso ai Tipitondi di Tunué, i BaBao di Bao Publishing, o ai Bonelli Kids, sebbene questi ultimi interessino un pubblico molto più trasversale. Ultimi, in ordine di tempo, sono I miei primi fumetti, collana pubblicata da Panini Comics grazie alla quale far scoprire ai più piccoli alcuni fra gli supereroi più amati come Spider-Man o Iron Man a cui si aggiungono gli adattamenti di Star Wars e Ninjago.
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Ognuna di queste collane può essere realizzata anche da fumettisti non specializzati esclusivamente in letteratura per bambini, ma che colgono l'occasione per mettersi in gioco creando un racconto adatto ai più piccoli, come ad esempio le coppie Stefano Turconi e Teresa Radice o Maicol & Mirko.
Per aumentare l’interesse, e creare un positivo legame fra figli e genitori, sempre più spesso gli eventi fieristici dedicati al fumetto riservano apposite aree all'intrattenimento dei più piccoli in cui i giovani lettori possono incontrare fumettisti e partecipare a laboratori creativi e attività ludiche con lo scopo di aumentare l’esperienza della lettura e stimolare la creatività dei bambini. 
Realizzare nuove storie non è mai semplice, tanto più quando queste sono indirizzate ad un pubblico che solo in apparenza può sembrare semplice e poco esigente, ma in un momento florido come quello attuale l’industria del fumetto deve scegliere di puntare su nuovi lettori per poter incrementarne il numero, oltre che svilupparne la curiosità e la capacità critica.
Voi avete mai avuto esperienze dirette con fumetti realizzati appositamente per un pubblico di bambini? 
Raccontatemi com'è andata, io ho un appuntamento con il mio cuginetto per leggere insieme il suo primo fumetto.

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Mattia De Poi

Anche conosciuto come Il Nini, Mattia è il lato gioioso di Orgoglio Nerd. Biondo e curioso, è appassionato di ogni genere fumettistico, Gunpla e avventure. Portatelo in viaggio, all'organizzazione ci penserà lui.

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Commenti

  1. Sarebbe un giocone, ma io ed i canoni mensili abbiamo litigato da piccoli. Peccato, davvero; fosse stato senza canone (alla Diablo)…

  2. Ho partecipato alla beta, un gioco sopravvalutato che a parte una buona grafica non ha novità di sorta e ci sono decisamente troppe persone che giocano

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