Intrattenimento

Black Panther: il dovere di un re

Lo sappiamo. Ormai tutti siamo focalizzati sull’enorme guerra che coinvolgerà non solo la Terra, ma tutto l’universo, durante l’imminente Avengers: Infinity War, in uscita fra pochissimi mesi. Per goderci appieno la terza incarnazione cinematografica dei Vendicatori però manca ancora un tassello, uno che ha un certo peso nella storia costruita minuziosamente nell’epopea decennale della Marvel, come possiamo anche capire da quanto visto negli ultimi trailer: il Wakanda. Protagonista di questo film è proprio l’avanzato e segreto stato africano, benedetto dal dono del vibranio, grazie a cui il paese possiede una tecnologia avanzatissima, in grado addirittura di celarlo agli occhi del resto del mondo per millenni. Il fascino della nuova pellicola sta molto nella resa di questo mistico luogo, che vive in un connubio di tradizioni sciamaniche dal sapore prettamente tribale e di tecnologie avanzatissime, quasi di un altro mondo. Black Panther è un film di approfondimento, che ci narra in parte le origini del primo super eroe di colore della casa delle idee, restando piuttosto fedele alla controparte cartacea, e in parte esplora e ci fa conoscere una sezione del mondo fondamentale per quanto riguarda la continuity, anche futura, dell’universo Marvel. La pellicola inizia da dove avevamo lasciato il personaggio di T’Challa, in lutto per la morte di suo padre, dopo l’attentato visto in Civil War, e prossimo a succedergli nel ruolo di sovrano del Wakanda.
Come è oramai caratteristico di ogni film Marvel, anche questa pellicola ha un suo registro personale, unico in mezzo al resto della saga, che taglia moltissimo sulla parte ironica delle ultime produzioni per portarci una storia più introspettiva, su un eroe e sul suo popolo, sul dubbio di un neo re che si chiede quale sia la cosa più giusta da fare; forse non un tema originale, ma sicuramente interessante, date anche le inevitabili implicazioni razziali che verranno affrontate. La serietà della situazione e dei toni del film rispecchiano perfettamente il personaggio interpretato da Chadwick Boseman, che ricopre egregiamente il ruolo dell’eroe wakandiano, come già ci aveva dimostrato con l’assaggio visto in Civil War. L’ironia e le battute sono presenti, ma in modo sottile e mai invasivo, rendendo indubbiamente Black Panther uno dei film Marvel in cui si ride di meno. Ma, dato il contesto, questa scelta è più che apprezzata.
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La qualità narrativa della pellicola è in linea con il resto della scuderia Marvel e le vicende, nelle due ore e un quarto del film, intrattengono senza momenti di stanca. La trama è ben delineata senza troppe sbavature, a parte qualche personaggio che compie delle scelte dettate più da una forzatura nella sceneggiatura che da uno sviluppo del proprio carattere. Questi casi, fortunatamente, sono riguardano solo figure secondarie che non influiscono troppo sull’intera vicenda. La forza più grande del film sono i personaggi e le loro interazioni. Per lo più vediamo sulla scena dei protagonisti inediti; i pochi che conoscevamo, come lo stesso Pantera Nera o l’agente Ross, interpretato da un Martin Freeman sempre in forma, impariamo a riscoprirli nuovamente: soprattutto Ross, che avrà anche i suoi momenti epici.  Rivelazione del film sono le Dora Milaje, le guardie reali esclusivamente femminili del Wakanda, fiere e carismatiche, iniziando dal loro capo Okoye, personificazione della fedeltà al regno e interpretata magnificamente da Danai Gurira (la Michonne di Walking Dead), fino a Nakia, portata sullo schermo da Lupita Nyong’o, interesse amoroso di T’Challa e anch’essa forte combattente sia fisicamente che nello spirito.
Ottima prova anche per Michael B. Jordan nei panni del villain di turno, Erik Killmonger, cattivo molto ben realizzato. Per buona parte del film infatti viene quasi da chiedersi se, tramite un punto di vista diverso, non avrebbe potuto essere lui l’eroe, ma le scelte compiute mettono subito in chiaro le differenze fra lui e il re. Questo tema sarà ricorrente in tutto il film, mettendo spesso in dubbio cosa sia giusto fare quando le uniche opzioni percorribili siano compiere il proprio dovere o seguire le proprie emozioni. Non possiamo non citare anche l’ottimo lavoro svolto, nel ruolo del cattivo Ulysses Klaue, da Andy Serkis, che ci regala un villain minore di tutto rispetto.
Oltre alla bassa densità di battute, abbiamo notato che anche le scene d’azione hanno una scarsa frequenza all’interno di questo cinefumetto. Con questo non pensiate che nel film parlino per tutto il tempo, ma forse siamo stati abituati troppo bene dalle pellicole precedenti. Nonostante ciò, le sequenze action sono ben realizzate e coinvolgenti, più sullo stile classico rispetto a quelle più “tamarre” dei recenti Thor Ragnarok e Guardiani della Galassia 2. In particolare, la battaglia finale darà al pubblico la dose di spettacolarità quotidiana di cui ogni film Marvel ha bisogno.
1518299085 Black Panther
Black Panther ha fra i suoi punti di forza anche le splendide panoramiche del Wakanda; ispirate e piene di colore e di vita, con l’aggiunta di sequenze mistiche e oniriche che rendono alla perfezione tutto il fascino dell’immaginario africano.
In conclusione, Black Panther è una pellicola unica nel suo genere, che sa camminare con le sue gambe nel vasto universo cinematografico della casa delle idee. La maggior serietà della storia e l’approfondimento legato al regno del Wakanda mostrano un ennesimo modo di approcciarsi al genere super eroistico, che dimostra come la Marvel sappia dare il contesto giusto a ognuno dei suoi eroi. Un,ottima prova In attesa dello showdown definitivo con Thanos.

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Silvio Mazzitelli

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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Commenti

  1. Ho visto l’anteprima anche io e lo ho trovato bello come una spina nel fianco.
    Che nessuno vada a vederlo per carità.

  2. Sono in totale disaccordo più o meno con tutto l’articolo. Ho trovato questo film pieno di buchi, mal recitato, mal scritto, mal girato, per larga parte senza alcuna logica ed è stato dolorosamente chiaro che questo film serviva soltanto a spuntare vari punti di una checklist corporativa. A mani basse il peggior film del MCU.
    @Alessandro Magno: quasi per nulla a parte il finale (e intendo veramente gli ultimi venti secondi di film).

  3. @ Gabriele Bianchi
    Ecco, allora non ci potresti postare cosa succede in quei 20 secondi? Facendo un mega “allerta spoiler”ovviamente. Così mi (ci) risparmi di andare a vederlo.

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