Intrattenimento

Doctor Who: la caduta trionfale del Dottore

La decima stagione di Doctor Who è giunta al termine, lasciandoci con un po’ di amaro in bocca e la consapevolezza che ci vorrà molto tempo prima di avere qualche risposta dalla fine degli eventi.
Questa stagione era carica di molte aspettative poiché sarebbe stata l’ultima stagione per tanti personaggi e per lo stesso Steven Moffat, attuale showrunner della serie che passerà il testimone a Chris Chibnall. Pearl Mackie e lo stesso Peter Capaldi, l’attuale Dottore, lasceranno la serie in questa stagione, per cui i fan speravano in un arco narrativo conclusivo che chiudesse per bene le loro storie. Come succede spesso, invece, Steven Moffat ha diviso l’opinione del pubblico.
Ma andiamo con ordine. Ovviamente nella recensione vi saranno degli spoiler, per cui invitiamo i lettori a non proseguire nel caso non fossero in pari con la serie.
L’inizio della stagione è stato piacevole da seguire, presentando i tre protagonisti della serie e creando un mistero su un personaggio o un mostro rinchiuso in un bunker, che alla fine si è rivelato essere Missy (Michelle Gomez). Nelle puntate centrali, invece, l’attenzione è andata calando fino ad arrivare alla storia principale dei monaci. L’arco narrativo dei monaci è leggermente confuso, pieno di buchi di trama, ma tutto sommato soddisfacente tanto da poter essere considerato come un finale di stagione.
Le puntate successive, The Empress of Mars e The Eaters of Light, potremmo considerarli due episodi filler, ossia sono slegati alla trama principale della serie. Sarebbero anche due storie interessanti ma che, dopo un arco narrativo così elaborato, non erano più d’impatto nella mente degli spettotori e quindi dimenticabili. Non è stata colpa degli autori, piuttosto della scelta di inserire due puntate dalla trama buona ma non eclatante fra due archi narrativi che invece erano così rilevanti per Bill e del Dottore.
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Analizziamo le puntate finali, World Enough and Time e The Doctor falls, ambientati in un’astronave lunga oltre seicento chilometri e diretta verso un buco nero. Missy è inizialmente a capo di questa missione di soccorso, dove fa le veci del Dottore e cerca di risolvere la situazione proprio come se fosse lui, con risultati anche esilaranti. Gli esseri umani sono spariti dalla nave, rapiti da misteriosi individui in camice. L’unico “sopravvissuto” si trova nella cabina dei piloti, incapace di prendere qualsiasi decisione. L’alieno Jorj, infatti, è talmente terrorizzato dall’arrivo di queste “mummie” che il Dottore esce dal TARDIS per intervenire e calmarlo. Ma è invano perché l’alieno spara mortalmente all’unica umana rimasta in cabina, ossia Bill. Con un buco in petto, Bill viene portata via dalle mummie che annunciano di poterla riparare, perciò il Dottore le sussurra “Wait for me”.
La storia dunque si altalena fra due linee temporali differenti, ai pochi attimi che il Dottore impiega per capire la situazione e al decennio di Bill trascorso in un’ospedale attendendo il Dottore che la salvi, invano, perché alla fine diventerà un Cyberman con la coscienza di un essere umano a causa di un piano ordito dal Maestro (John Simm).
Perché quest’ultimo era con gli abitanti dell’astronave proveniente da Mondas? Non ci è dato saperlo, ma finalmente comprendiamo come il Maestro diventerà Missy. Evento di cui lei stessa non ricordava nulla.
Se l’undicesimo episodio ha colpito il pubblico per la trama, le fotografie e la trepidante attesa dell’arrivo del Maestro, annunciato da tanto tempo, il dodicesimo episodio subisce qualche scivolone di sceneggiatura.
Il Dottore è ferito, ma non vuole rigenerarsi poiché si impone di dedicarsi a salvare tutti gli umani superstiti, aiutare Bill a capire cos’è diventata e comprendere le intenzioni del duo di Maestri; e deve fare in fretta, perché per lui il tempo scorre più velocemente rispetto ai piani inferiori.
L’unica soluzione che trova è quello di fermare l’attacco dei Cybermen mentre tutti fuggono ai piani superiori, ma Bill decide di rimanere con lui e aiutarlo, mentre i due Maestri sembrano volerlo abbandonare. Ma Missy è cambiata, il suo personaggio ha subito l’influenza del Dottore e vorrebbe che anche il se stesso del passato possa fare altrettanto, per cui lo uccide dandogli il tempo di scappare.
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Il Dottore “morirà” nell’esplosione, mentre Bill verrà salvata dalla pilota Heather, chiudendo così l’arco narrativo della companion con un po’ di malinconia, perché il Dottore si sveglierà senza sapere che lei è ancora viva. Proprio com’è successo in passato con Clara, che lui non ricorda.
Moffat ci perseguita con i finali malinconici di fine stagione, ricordandoci anche le frasi d’addio del decimo e dell’undicesimo Dottore, tutte le sue companion precedenti e alla fine mostrandoci il Dottore che ha sempre interpretato Capaldi, un vecchio ostinato che non vuole andare via, e un cliffhanger finale che ci ricorda dello speciale natalizio.
L’arco narrativo finale ha qualche buco di trama ma rimane spettacolare. Bill ha il suo addio malinconico che ci perseguiterà ogni lunedìfeels; Missy ha avuto il suo momento di gloria e un addio (?) incerto, lasciando qualche spiraglio su un (im)possibile ritorno; Nardole rimane ad aspettare il Dottore nell’astronave madre, promettendo di accudire i bambini umani che ha portato in salvo. Dai fan viene considerata una delle puntate finali migliori dai tempi di Matt Smith.
L’occasione sprecata è proprio la presenza John Simm, che sembra essere collocato nel dodicesimo episodio in maniera casuale, sebbene fosse stato funzionale nell’undicesimo episodio. Il suo personaggio potrebbe non esserci e la trama sarebbe andata avanti comunque. Il suo solo scopo, almeno nel dodicesimo episodio, è quello di far comprendere agli spettatori che Missy è davvero cambiata, non è più la pazza senza scrupoli che avevamo incontrato nell’ottava stagione. Poteva essere usato meglio ma ci accontentiamo.
L’ultimo minuto della storia ci apre a migliaia di domande.
Quale sarà il destino degli abitanti dell’astronave madre? Nardole e i bambini verranno salvati dall’arrivo imminente dei Cyberman? Rivedremo un giorno Pearl Mackie? Probabilmente lo sapremo nello speciale natalizio; sappiamo però che torneranno Jenna Coleman, nei panni di Clara Oswald, e David Bradley, nei panni del primo Dottore, una premessa eccellente che sarà un motivo in più per attendere il prossimo Natale.
Chi sarà il prossimo Dottore? Sarà realmente una donna? In uno scambio di battute, il Maestro chiede “Nel futuro saranno tutte ragazze?” e la risposta del Dottore è “Possiamo solo sperarlo“. Insomma la BBC ci fa meditare, ma sappiamo già che il tredicesimo Dottore è già stato scelto e che probabilmente aspetteranno l’occasione giusta per annunciarlo.

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Rita Romano

Una giovane nerd emigrante che continua a seguire le sue passioni nonostante le avversitá della vita. Libri e manga nella sua libreria non mancano mai, adesso anche in tedesco. Se volete tentare di corromperla, provate a metterle davanti un Charmender, un felino o un piatto di lasagna.

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