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I Libri Tagliati

L'ultimo Editoriale del 2015 non è come me lo sarei aspettato, e non parlo della citazione di Luttazzi.
Da oggi, forse avete visto la pubblicità in tv o su qualche rivista, cominceranno a vendere "i distillati" una serie di bestseller letterari tagliati. Non riassunti.
Esatto: con parti tagliate fino a ridurne della metà le pagine, mantenendo intatta "la storia" ma più snelli.
Non è la prima volta che si fa una cosa del genere, nel dopoguerra venne fatta una cosa simile per aiutare a combattere l'analfabetismo, prima ancora per aiutare i signorotti cicisbei a vantarsi nei locali milanesi, dopo ancora ci ha provato anche il Reader's Digest.
Libri non riassunti, ma tagliati qua e là, rispettando la storia, il "cuore", dice la casa editrice, c'è. Certo.
Da Ida Bozzi del Corriere veniamo a sapere che "i primi titoli in edicola sono Uomini che odiano le donne di Stieg Larsson e Venuto al mondo di Margaret Mazzantini, che passano rispettivamente da 600 a 240 pagine e da 540 a 200; ciascun volume viene venduto a e 3,90."
Poi arriverà "un premio Strega come La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, e tre titoli stranieri, Il dio del fiume di Wilbur Smith, Le parole che non ti ho detto di Nicholas Sparks e Il socio di John Grisham".
Il progetto parla di "libri per chi non ha tempo di leggere", che invoglieranno i pigri a scoprire altri tomi "completi" degli stessi autori.
Di solito sono abbastanza concorde con ogni espediente che contribuisca alla divulgazione culturale, se qualcosa di becero può instillare la curiosità verso qualcosa di più alto in un lettore "casuale", il danno non c'è. Anzi, c'è onore in questo.
Ma questo è un caso completamente differente: qui si tratta di educare la gente al pressapochismo. Il messaggio chiaro e preciso è: non serve leggere tutto un libro, puoi ignorare parte di quello che l'autore ha fatto e poterti comunque vantare con gli amici.
Gli idioti dovrebbero andare incontro ai libri, non il contrario. 
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Finalmente anche tu potrai dire "Ho letto Guerra e Pace" e stupire le tue colleghe galline e tutto questo senza leggerlo veramente!
Calpestando tutti gli sforzi e le emozioni che il suo autore ha cercato di darti! Non è fantastico?
No, è un omicidio.
E così chi legge questi "attentati alla cultura" quale lezione può trarne? Che per conoscere qualcosa, per dire di averla vissuta, basta osservarla superficialmente.
Sono "libri" nati per chi vive la vita esattamente in questo modo, distillata, fermandosi solo di fronte al lato più esterno delle cose.
Senza impegno, senza voglia.
Credetemi quando vi dico che "la fattura dei libri" è completamente secondaria, qui stiamo analizzando il messaggio che traspare da una scelta riproposta in un frangente dove si dovrebbe invogliare alla lettura e non proporne una facilitata.
Non mi sento di additare la scelta della casa editrice, non mi piace, ma è un'industria che ha visto una fetta di mercato e è calata per riempirla, ciò che prendo in esame è il messaggio generale di operazioni presenti e passate e il fatto che esiste un pubblico di riferimento.
Chiunque ami la letteratura, chiunque ami storie vecchie e nuove non può e non deve appoggiare questo tipo di tradimento, qualsiasi sia la risma del libro.
L'unica cosa che qui bollirà per un distillato è il sangue di chi ama i libri.
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