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I videogiochi come arte: Assassin’s Creed

Nulla è reale, tutto è lecito. Così recita il motto degli Assassini, un antica organizzazione che combatte fin dall’alba dei tempi contro i Templari. Le due forze in campo rappresentano due scuole di pensiero opposte, Niente bene e male o bianco e nero, questione di punti di vista: portare la pace tramite il controllo assoluto oppure plasmare la realtà nell’ombra in modo di rendere libere di scegliere le persone: due vie molto differenti che teoricamente portano alla stessa soluzione: la pace.
 
Questo è uno dei concetti principali alla base di Assassin’s Creed una delle  IP di Ubisoft realizzate in questa nuova generazione di console, e nonostante la sua giovane età è di sicuro diventata una delle serie più importanti nell’industria videoludica odierna, con oltre 38 milioni di copie vendute nel mondo e innumerevoli fan appassionati. La formula del successo è presto spiegata, un ottimo gameplay, con combattimenti all’insegna della spettacolarità che non guasta mai, enigmi sempre interessanti e particolari (bellissimi quelli del soggetto 16) e il movimento per la città in stile parkour che ha fatto scuola nel genere. Inoltre la serie ha saputo rinnovarsi e scrollarsi di dosso le critiche di ripetitività mosse al primo capitolo, rendendolo sempre più  vario anche nelle missioni secondarie. Ma sicuramente uno dei motivi che ha fatto entrare la saga nell’olimpo dei videogiochi è l’intricatissima storia che partendo dai tempi moderni col protagonista Desmond, ripercorre storie di tempi passati grazie all’Animus, macchina in grado di far rivivere i ricordi dei propri antenati. Quindi eccoci catapultati prima nella Gerusalemme dell’epoca delle crociate con Altair, poi nell’Italia a cavallo fra il XV e il XVI secolo con Ezio Auditore (possiamo affermare con un po’ di orgoglio che parte del successo del secondo capitolo è dato dal fatto di averlo ambientato nel nostro bel paese in un periodo così ricco culturalmente!) e infine ora col terzo capitolo sarà la volta di Connor, il nuovo protagonista di discendenza nativa americana che si ritroverà a lottare con i templari nel bel mezzo della rivoluzione americana nel 1775. Aggiungeteci poi teorie di complotto mondiale, antiche razze di intelligenza superiore precedenti la nascita dell’umanità, ricostruzioni storiche accurate e personaggi ben delineati ed ecco spiegato il successo della serie.

Ma la serie non si ferma solo al media videogioco, infatti nel corso degli anni la serie ha ingrandito il suo universo anche tramite fumetti (ricordiamo le serie Assassin's Creed: The Fall, Assassin's Creed: Desmond, Assassin's Creed: Aquilus e Assassin's Creed: Accipiter usciti anche in Italia tramite Panini), romanzi e anche dei corti cinematografici.
A poco più di un mese dall’uscita dell’attesissimo terzo capitolo vediamo come anche in Italia si sta muovendo qualcosa per prepararsi al lancio. La Ubisoft ha organizzato parecchie iniziative sul nostro territorio, a cominciare dalla mostra Assassin's Creed Art (R)Evolution tenuta al Museo della Scienza e Tecnologia di Milano di cui ve ne parliamo meglio qui, che durerà dal 20 Settembre all’11 Novembre;  inoltre al Museo del Fumetto Wow di Milano ci sarà dal 2 al 23 Ottobre una mostra dedicata alla parte Comics e grafica di Assassin’s Creed e ovviamente noi di O.N. non mancheremo di esserci. Se non vi bastassero queste due mostre tenete d’occhio gli eventi legati ad esse che vi terranno compagnia fra workshop, attività didattiche e prove dei giochi per tutto il periodo in cui saranno aperte. Inoltre se andate al Lucca Comics & Games state attenti, la persona di fianco a voi potrebbe essere un assassino o un templare…

Siamo contenti di vedere eventi di questo tipo in Italia dove  purtroppo c’è sempre una forte mentalità che lega il fumetto o il videogioco o il cartone a un prodotto per bambini, ma permetteteci di dirlo: soltanto un ignorante al giorno d’oggi può ancora credere a questi vecchi stereotipi. I videogiochi stanno diventando sempre più importanti fra i media  d’intrattenimento. L’interattività garantita e il livello di storie tranquillamente ai livelli (se non meglio) delle migliori produzioni di Hollywood, rende il videogioco il media del futuro, anche perché ormai le differenze col cinema sono sempre meno e anzi è sempre più spesso quest’ultimo  ad ispirarsi ai videogiochi ormai.

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Silvio Mazzitelli

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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Commenti

  1. “Siamo contenti di vedere eventi di questo tipo in Italia dove purtroppo c’è sempre una forte mentalità che lega il fumetto o il videogioco o il cartone a un prodotto per bambini, ma permetteteci di dirlo: soltanto un ignorante al giorno d’oggi può ancora credere a questi vecchi stereotipi.”
    Purtroppo non solo gli ignoranti la pensano così, lo dimostra il fatto che andare in giro con un videogioco o un fumetto in una busta provoca occhiatacce o risate sotto i baffi dalla maggior parte della gente. Così come, cosa tristissima, ad Arezzo ho trovato nella sezione ragazzi libri fantasy e comics a non finire, in mezzo a libri effettivamente per bambini; una cosa veramente squallida. C’è bisogno di evolversi gente.

  2. Che sia un inizio? 🙂 Magari da qui, che è un buon punto di partenza, si può iniziare a sperare di avvicinare videogiochi e fumetti ad una cultura sempre stata assai differente! Le cose vanno conquistate e questo mi sembra un buon inizio. Non saremo l’America o il Giappone, ma forse possiamo iniziare a non sentirci più neanche di Marte! 🙂

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