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Iron Man 3: suit up!

Tornare per la terza volta nel buio della sala per vedere Iron Man è un atto che avevamo predetto già dai successi della prima pellicola. Ma cosa c'è di meglio che guardare Iron Man 3 in anteprima? Guardare Iron Man in anteprima a fianco di Leo Ortolani, in questa recensione infatti c'è anche qualcuna delle sue idee che sono uscite "chiacchierando".
E' inutile negare il fatto che il merito del successo, e della rinascita, della Marvel cinematografica, è di Robert Downey Jr., chi dice il contrario mente.
Sicuramente il coraggio dei produttori, dei registi e la voglia di rischiare hanno  giocato un ruolo fondamentale, ma è Downey Jr. che ha fatto la vera differenza.
Questo capitolo si svolge all'incirca un anno dopo gli eventi che ci hanno esaltato in The Avengers, Iron Man 3 è praticamente il seguito diretto della pellicola di Joss Whedon (il riferimenti non mancano infatti) e con esso si spara il colpo di partenza per la tanto attesa “Fase Due”.
Se i Vendicatori ci regalavano risate, azione e epicità questo terzo capitolo dell'uomo di ferro, è imperniato sull'angoscia, il tentativo di rendere Stark un po' più spesso di un qualsiasi egocentrico, si annida in ogni scelta di sceneggiatura. 
Ma questa scelta si evinceva già dai trailer che abbiamo visto negli scorsi mesi, nessuna battuta sagace alla Stark, solo trama e intrighi.
Ciò che c siamo chiesti è perché si sente sempre il bisogno di trasformare i personaggi di successo, che non richiedono assolutamente un livello di complessità Shakesperiano, in qualcosa di artistico a tutti i costi.
Iron Man non ha mai voluto essere una pellicola poetica, artistica o di qualità tecnica, le pellicole Marvel sono puro intrattenimento e riescono benissimo nel loro intento, e vanno omaggiate per questo.
Cambiare rotaie significa solamente rischiare un deragliamento, una catastrofe. Ecco ciò che pensavamo prima di guardare il terzo capitolo della saga.
Il modus operandi “affronta tutto con leggerezza” ormai era implicito delle pellicole Marvel, tutto il successo dei sei film della Fase Uno (Thor, Captain America, Hulk, Iron Man 1-2 e The Avengers) lo dimostravano.
Uscivano vittoriosi perché emblemi di questo modo di affrontare la produzione, un metodo non sbagliato, anzi perfetto per raccontare i cinefumetti. Ma rincuoratevi, tutto ciò che pareva dal trailer e avevamo "dedotto" era sbagliato.

Però  è proprio grazie a The Avengers che è accaduto quello che temevamo, la pellicola è coinvolgente, action al punto giusto e gradevole quanto il primo Iron Man, Stark è in forma, tuttavia non è  The Avengers.
E' sbagliato fare paragoni, infatti non ne faremo, diciamo solo che la pellicola di Whedon ci ha viziati un po', talmente ben calibrata nonostante la difficoltà di avere tanti protagonisti che ora, forse sbagliando, ci aspettiamo la stessa magia da tutte le pellicole Marvelliane. Non invidiamo Whedon, la pressione che deve sostenere sarà ai massimi storici.
Ma promettiamo che non tireremo in ballo ancora i Vendicatori, focalizziamoci su Iron Man 3.
Nettamente migliore della seconda pellicola anche se osa meno, si immerge con molte riserve nella continuity Marvel e ci svela poche cose, si parla solo di Tony Stark.
Certo in Iron Man 3 è normale che si parli solo del “Meccanico”, ma proprio come il protagonista abbiamo visto alieni, dei e portali e ora torniamo al “piccolo”, terroristi e armature.

Abbiamo parlato di nuovo dei Vendicatori, ci siamo ricaduti.
Iron Man 3 è un film divertente, più dei precedenti e le scene d'azione, anche se “fanfaraoniche” sono in minor numero rispetto ai predecessori e di questo ci dispiace un po'.
Il regista Shane Black  però non ha fatto l'errore di perdersi nell'introspezione, nessuna febbre da
“Dark Knight”, non preoccupatevi, Stark è sempre lo stesso, un poco spaventato dalla nuova situazione mondiale, ma è sempre il solito genio, playboy, miliardario, filantropo.
Quando andrete a vederlo, perchè ci andrete,non rimarrete delusi. Iron Man 3 è un ottimo inizio per una fase due che siamo certi stupirà il mondo, siamo ancora in fase di decollo, 'perciò non aspettatevi pressioni mondiali quanto quelle di.. emh, non lo diremo ancora ma ci avete capito, non siamo di fronte ad una Graphic Novel d'autore ma bensì ad un numero regolare della serie che, per quanto brillante, deve muoversi entro certi limiti,
Da manuale la scena dopo i titoli di coda, il Mandarino, Meryl Streep e la canzone d'apertura, vi stupirà e il 3d rimane, inevitabilmente, inutile. Intanto noi stiamo preparando la nostra maratona Marvel.

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Commenti

  1. Il film é piaciuto anche ai lettori del fumetto? Io, in quanto lettore di Iron Man da diversi anni non ho aprezzato il modo in cui é stato trattato il personaggio di Tony, soprattutto nel finale. In quanto al Mandarino diró solo una cosa: somma delusione.

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