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It’s just LOVE

Da bambini guardiamo affascinati al mondo animale. Osserviamo queste creature così diverse da noi, alcune coperte di una pelliccia così morbida che non possiamo fare a meno di toccare, altre che sembrano viscide e ci procurano quel brivido lungo la schiena.  Li seguiamo incuriositi, incantati. Non parlano la nostra stessa lingua e non riusciamo a comprenderli ma cerchiamo di attirare la loro attenzione (chi non ha almeno una volta picchiato la mano contro il vetro di un acquario? O contro la gabbia di plastica di un coniglio nel negozio di animali?).
Poi cresciamo e in qualche modo continuiamo a rimanerne affascinati. Li studiamo, cerchiamo di capire come gli istinti influiscano sul loro comportamento, quali siano le lodo dinamiche di gruppo o come agiscano in solitaria. Per comprendere chi divide con noi questo pianeta.
Loro ci studiano, ci temono, ci ignorano, ci fiutano. Siamo semplicemente un altro elemento della  catena, a volte preda a volte predatore… 
Ma cosa vedono e cosa sentono effettivamente non potremo mai scoprirlo, come non è possibile leggere nella mente di un altro essere umano.
Love, lavoro congiunto tra Frédéric Brrémaud e Federico Bertolucci, ci racconta una storia in cui gli unici protagonisti sono proprio quegli animali che ci hanno sempre affascinato tanto. Anche se il volume, edito da edizioni BD, ha un numero limitato di pagine, in realtà ci narra un frammento di una storia senza fine, che tutti conosciamo ma cui forse non diamo l'attenzione che merita.
Cominciamo seguendo una volpe alla ricerca di cibo, per trovarci poi catapultati in caleidoscopio di avvenimenti che si susseguono con una vertiginosa rapidità che allo stesso tempo è congelata in istanti lunghissimi che passano con una lentezza quasi fisica. 
Questo e l'assenza di didascalie e/o qualsiasi forma di dialogo portano a trattenere il respiro una pagina dopo l'altra, a sentirsi partecipi di ciò che avviene, quasi si potesse respirare il fumo e avvertire il calore sulla pelle o l'acqua nei polmoni.
Non ci sono eroi, non ci sono vincitori né vinti. Pare inizialmente che la protagonista sia la volpe in corsa ma in realtà è un'opera che tratta di tutti e di nessuno, narra della vita, della bellezza e dell'orrore che non è altro che verità. 
Un'isola che pare un mondo intero, che è un mondo intero, i cui abitanti vivono nell'unico modo che conoscono, indissolubilmente legati gli uni agli altri, si comprendono ma non si capiscono. 
Non sono rivali, non sono avversari, loro “sono” e basta.
Quest'opera ha anche ricevuto alcuni riconoscimenti come il premio speciale della giuria al Lucca Comics and Games nel 2011 e il Selection prix BD del Collegiens Angouleme, nel 2012. Apprezzato quindi sia in Italia sia in Francia, aspetta solo di essere sfogliato, letto e riletto, per quanto di scritto non ci sia niente. 
Tra un alternarsi di blu e rossi, come se fossero gli unici colori esistenti, e un'esplosione di sfumature, ombre e luci. In uno scenario che si scioglie, si fonde collegandosi e allontanandosi. Uno spazio ad una prima occhiata immoto, ma che si muove e cambia tanto in fretta quanto lo scorrere di un attimo, dalla sera alla mattina, dalla mattina alla sera seguente. Un piacere per gli occhi che non si si stufa di osservare, per carpire tutti i particolari che ad una prima occhiata non si scorgono subito.
Ed è tanto rumoroso quanto silenzioso, perché il nostro orecchio è talmente abituato ai suoi sussurri che ad un certo punto ha smesso di sentirli come se si fossero fusi trasformandosi nell'immagine muta di una cartolina.
Fermatevi e ascoltate l'urlo e il silenzio.
Fermatevi e osservate.

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Un commento

  1. Trovai per caso il primo numero, LOVE la tigre in una fumetteria di Torino (ero in vacanza). Me ne innamorai a prima vista, niente dialoghi, niente scritte, solo immagini come se fosse un documentario. La cura con cui sono disegnati i vari animali è impressionante, molto bello.

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