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Oscar 2013: Christoph Waltz è il tuo dentista

Gli Oscar si sono conclusi da poco, li abbiamo vissuti in diretta tra il sito ufficiale, Facebook e i commenti del nostro direttore, la cerimonia è notevolmente migliorata rispetto all'anno scorso (ricordiamo un James Franco vestito da donna) e Seth MacFarlane ha tenuto il palco in maniera egregia.
La voce di Peter Griffin non fa fatto danni e ha portato avanti la serata contenendo quella vena di volgarità comica che lo contraddistingue in altre sue opere.
Ma non è di questo che vogliamo parlare: fra tutti gli Oscar, le premiazioni intendiamo, quello che più ci ha fatto piacere è quello conferito a Christoph Waltz come miglior attore non protagonista.
Christoph Waltz, il dentista tedesco di D-Jango e passato Colonnello delle SS Hans Landa, sempre per Tarantino.
Waltz ci ha regalato ben più di un sorriso e questo speciale degli oscar, attraverso di lui, è dedicato alla figura del dentista, temuta e rispettata (soprattutto se fa esercita anche professione di cacciatore di taglie).
Ma chi è che avrà lavorato ore per rendere quella gigantesca platea di attori degna di sorridere?   
Se non l’avete ancora capito, parleremo del dentista.
Sì, proprio loro, che ti legano a una sedia reclinabile, ti infilano in bocca un tubicino di plastica che aspira la saliva e ti fanno domande, pur sapendo che non puoi parlare! E questo non è niente… hanno un’arsenale di strumenti che fa invidia ai migliori inquisitori: pinze, specchietti, bisturi, spatole, uncini, sonde, siringhe e, il è peggio fra tutti, trapani.
E tutti questi strumenti, che scalfiscono e incidono i denti e ogni tanto sfiorano i nervi, sono così “dentro la testa” che pare ti stia fresando il cervello. L’unica cosa che puoi vedere è la testa del dentista, ma è controluce, e l’unica cosa che sovrasta i trapani e la sua voce, ma è ovattata a causa della mascherina.
Siamo riusciti a contattare il dentista Paolo Marciandi, che ci ha concesso un’intervista. In questo modo, speriamo, che non vediate più i dentisti come persone da temere. Anche perché, ricordiamo, sono coloro che si prendono cura dei nostri sorrisi e che catturano pericolosi malviventi.
Orgoglio Nerd: Come mai hai scelto questa professione?
Paolo Marciandi: Fin da bambino mi hanno sempre affascinato le professioni sanitarie. Mi piaceva studiare Scienze, in particolare la Biologia, il funzionamento del corpo umano… Così fin dalle scuole medie sapevo che mi sarei orientato verso una professione medica. La scelta tra Medicina e Odontoiatria è maturata più tardi, all'ultimo anno del liceo. 
O.N.: Da piccolo hai mai avuto paura del dentista?
P.M.: Devo dire di no, quando entravo nello studio del dentista più che spaventato ero incuriosito dai macchinari, dagli strumenti. Facevo molte domande al dentista! É anche vero però che non ho mai dovuto sottopormi ad interventi invasivi e dolorosi, per cui non mi sono mai trovato in situazioni che potessero incutermi realmente paura. 
O.N.: A tuo parere, perché molta gente ha la fobia del dentista?
P.M.: E' un discorso complesso; come in tutte le fobie c'è una componente inconscia, ma hanno un ruolo importante anche i condizionamenti familiari e culturali – nella nostra cultura si associa subito, mentalmente, la terapia medica con la malattia, il dolore e la sofferenza. In molti casi hanno un ruolo importante le esperienze negative precedenti, in particolare infantili. E' chiaro che non si tratta semplicemente della paura di avvertire dolore  - oggi irrazionale e immotivata, dato che la stragrande maggioranza degli interventi odontoiatrici sono pressoché indolori; ci sono ragioni molto più profonde, legate alla sensazione inconscia di "invasione", di "violazione", da parte del dentista di uno spazio molto intimo della persona, quale è il cavo orale. Per di più, durante un trattamento odontoiatrico il paziente non può parlare e questo accentua la sua sensazione di vulnerabilità. La fobia può condizionare a tal punto il comportamento della persona da arrivare a risultati paradossali: il paziente è disposto a sopportare dolore, disagio e sofferenza pur di evitare o rimandare la cura che è in grado di guarirlo!! 
O.N.: Come ti comporti con chi ha paura di te, in quanto dentista? Rassicuri i tuoi pazienti o rimani impassibile?
P.M.: Cerco sempre di avere un atteggiamento comprensivo facendoli sentire a proprio agio. Certamente l'approccio può essere molto differente a seconda del carattere del paziente, per questo il dentista deve anche essere un po' psicologo! Alcuni pazienti si sentono più tranquilli se, mentre lavoro, spiego tutto quello che sto facendo, a mo' di "radiocronaca"; probabilmente in questo modo hanno la sensazione che in ogni momento tutto sia "sotto controllo". Altri invece preferiscono "isolarsi", chiudono gli occhi e non vogliono nè vedere nè sapere assolutamente nulla. Comunque nella maggior parte dei casi è sufficiente un atteggiamento sereno e rassicurante, distrarre i pazienti, parlare di altro, solo in pochi casi è invece necessario ricorrere alla sedazione farmacologica. Contano molto anche l'ambiente, la scelta dei colori dello studio, la musica di sottofondo, l'atteggiamento delle assistenti.
O.N.: Quanto è importante avere un sorriso curato?
P.M.: É  estremamente importante, in quanto il sorriso è uno dei tratti più evidenti, più immediatamente percepibili del volto e, di conseguenza, è di grande rilevanza per l'estetica della persona. Per questo motivo esso condiziona fortemente l'impressione che le altre persone hanno di noi: un sorriso armonico e curato è, infatti, non solo espressione di una dentatura sana, ma è anche indice di attenzione nei confronti della nostra salute. Molte persone, purtroppo, evitano di sorridere in pubblico perché imbarazzate dall'aspetto sgradevole della propria dentatura, e ciò comporta inevitabili ripercussioni negative sulla propria autostima e sulla vita sociale e di relazione. A chi piace frequentare persone che non sorridono mai?
O.N.: Molta gente dice che voi dentisti avete rapporti, di natura economica, con le fatine dei denti. Come commenti questa affermazione?
P.M.: Ahahahah! E' assolutamente vero!! Il baratto di denti estratti è largamente praticato dalla nostra categoria! 😀
O.N.: Domanda nerd #1: qual è il supereroe con il sorriso più bello?
P.M.: Direi… the Mask.
O.N.: Domanda nerd #2: quale superpotere vorresti avere? Oppure, quale ti tornerebbe più utile per svolgere la tua professione?
P.M.: Sarebbe bello se potessi conoscere il pensiero degli altri, ad esempio ciò che i miei pazienti pensano ma non mi dicono, magari per timore o reticenza… capirei subito quello che desiderano e quello che temono!
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