Intrattenimento

Quando OrgoglioNerd scrive ricette di cucina…

Sono in molti a chiedersi perché OrgoglioNerd non parli mai di cucina ed è decisamente una buona e ben riposta domanda. In realtà, in passato è già ovviamente capitato (qui per esempio) ma sicuramente si potrebbe fare di più. Sappiamo perfettamente che esistono decine e decine di siti, blog, riviste, libri e format TV che parlano e scrivono di cucina in ogni sua forma. Ma anche noi sappiamo il fatto nostro e dannazione, vogliamo dimostrarvelo. Tuttavia non possiamo nemmeno spingerci troppo in là rispetto alla linea editoriale, come fare? Con queste premesse nasce questo articolo, un simbolico ponte tra il nostro amore per il cinema e una linea editoriale che possa comprendere anche cucina e ricette. Un tremito nella forza, ve lo leggiamo in faccia. Come mettere insieme questi due piani dimensionali? Ecco l’asso nella manica: ci appelliamo alla leggenda del cinema muto Buster Keaton. Per chi non lo sapesse (vergogna!) Buster Keaton è stato uno dei più grandi attori del cinema muto americano. Nato e cresciuto nel vaudeville, il teatro/commedia popolare (varietà per intenderci) che ha formato tutti i più grandi, da Chaplin ai fratelli Marx. Keaton ha vissuto la sua epoca d’oro negli anni ’20, diventando uno dei più prolifici e osannati protagonisti di slapstick di sempre. Le slapstick erano brevi filmati (brevi perché solitamente duravano quanto un rullo di pellicola, 15/20 minuti) in cui attori veri interpretavano scenette comiche con cadute, scivoloni, sberle e qualsiasi altra gag fisica che non prevedesse il parlato. Per capirci, le slapstick hanno fatto la fortuna del cartone animato, fornendo per decenni spunti, idee e combinazioni di ogni genere. Da Tom&Jerry ai Flintstones ne hanno beneficiato tutti. Ma stiamo uscendo dal seminato. 

Lobby Card Buster Keaton Spite Marriage 1929

Keaton come detto si è formato nel vaudeville, un ambiente creativamente fertile dove era normale incontrare persone come Herry Houdini (tra l’altro fu proprio il famoso escapista a suggerire ai genitori Keaton il nomignolo di Buster, capitombolo), quindi fin da ragazzo ha assorbito i rudimenti della comicità fisica, imparando a gestire cadute, salti, acrobazie e colpi. Quando arrivò al cinema (o il cinema arrivò, vista l’epoca si potrebbe anche scrivere così) Keaton era praticamente un acrobata invulnerabile in grado di performare ogni genere di scena. Trovò una spalla comica nell’amico Roscoe “Fatty” Arbuckle e con lui lavorò per anni producendo una quantità inverosimile di numeri e sketch. Per la cronaca, va detto, non ne usciva sempre sempre indenne… diciamo che erano anni in cui si faceva poco caso a ferite e fratture, gli attori erano un po’ più coriacei di oggi. La carriera di Keaton andrà avanti ancora per anni. Superando alcuni momenti difficili diventerà regista e sceneggiatore, firmerà capolavori come The General e lavorerà con l’altro genio dell’epoca Charlie Chaplin (recuperate lo sketch che fanno insieme alla fine de Luci della ribalta). Negli ultimi anni di vita la sua carriera cambierà poi un po’ percorso, lavorerà per lo più in TV limitandosi a qualche cameo cinematografico (elegantissimo quello in Sunset Boulevard). Piccola curiosità: gli tributeranno un film dal titolo The Buster Keaton Story, non sarà affatto una bio-pic, ma Keaton collaborerà comunque al film per preparare Donald O’Connor (spalla di Gene Kelly in Cantando sotto la pioggia) a vestire i panni del protagonista e si racconta di qualche scherno tra Buster e Donald poiché nonostante Donald fosse bravissimo a emulare molti dei numeri di Keaton non riuscì mai a replicare una delle sue specialità: il salto mortale con in mano una tazzina di the (senza rovesciarlo). Che anni meravigliosi. Divagare è molto facile, scusate. Torniamo a noi e al ponte tra cinema e cucina. Keaton ci ha lasciato in eredità non solo tantissime risate ma anche una preziosissima ricetta che perfettamente si presta per questo simbolico filo rosso che vogliamo tracciare. Anni e anni di prove, tentativi, collaudi (come nemmeno Dario Bressanini saprebbe fare) hanno portato il grande Keaton ad affinare alla perfezione la vera, unica, assoluta e definitiva ricetta della torta in faccia. Non stiamo naturalmente parlando di Fluffy-Chic-Cup-Cake Design alla Benedetta Parodi, qui siamo su un’altro piano di gioco. Quindi, armatevi di carta e matita e prendete appunti, ecco a voi, direttamente dal 1917, la ricetta della torta in faccia: “Non si deve usare crema, e se il bersaglio è una bionda, il ripieno deve essere di more, farina e acqua, e sopra ci vuole la panna montata. Quando si deve lanciare la torta a una brunetta, al posto delle more si userà una crema al limone, quella per fare le meringhe, perché risalta molto meglio su una carnagione più scura”. Il trucco del professionista, continua Keaton, è la doppia crosta, fragile e secca; così da chiudere la torta sopra e sotto. Una struttura in grado di impedire accidentali danneggiamenti durante la fase di lancio. Cos’è il genio? 

Keaton Sherlock Jr

Ora che abbiamo condiviso con voi il grande dono lasciatoci dall’immenso Buster Keaton ci auguriamo onorerete la sua memoria provvedendo a “offrire al volo” la torta di Keaton al vostro migliore amico, compagno di banco, fidanzato/fidanzata, zio, nonna… insomma fate voi. Noi la nostra parte l’abbiamo fatta. Poi se avete tempo vi spieghiamo anche che cos’è lo Shot Putt, che queste cose nemmeno Jamie Oliver le sa.

Si ringrazia per questo articolo la fonte: My wonderful world of slapstick B. Keaton, C.Samuels

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Jacopo Peretti Cucchi

Il suo compito è occuparsi di tutti i “progetti speciali”, meglio ancora se sono segreti. Amante della buona cucina e grande appassionato di rugby e motori.

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