Intrattenimento

Quanti Euro vale una moneta d’oro di Dungeons & Dragons?

Quanti giocatori di Dungeons & Dragons ci sono tra i nostri lettori? Piano, okay. Abbassate pure le mani, abbiamo capito.
Come sapete, come sappiamo, come qualcuno potrebbe non sapere, giocando a Dungeons & Dragons veniamo trasportati in un vero e proprio mondo fittizio, ovviamente diverso e di stampo fantasy, ma allo stesso tempo estremamente simile al nostro.
Con una premessa simile, più di qualcuno evidentemente ignorante (nel senso che ignora) sull’argomento avrebbe iniziato (o ha già, purtroppo) a snocciolare una serie di argomentazioni discutibili secondo le quali, in sostanza, i giochi di ruolo sono un’attività dannosa praticata solo da chi non vuole affrontare la realtà e preferisce rifugiarsi in un magico mondo di fantasia. Non scaldatevi, non ne vale la pena: tutto falso, lo sapete voi e lo sappiamo noi, non temete.
No, con questa introduzione vogliamo mettere l’accento su quella che è la cura dei dettagli in un gioco di ruolo articolato, e, in senso buono, complesso come D&D.

In particolare oggi vogliamo soffermarci su uno di questi dettagli: le finanze. La pecunia. I dindini. La moneta sonante. Chiamatelo come volete.
Che siate umani, elfi, nani o qualunque altra cosa, probabilmente avete un gruzzolo messo da parte per ogni evenienza. Ebbene, noi quest’oggi calcoleremo, insieme a voi, quanto vale in Euro una Moneta d’Oro di Dungeons & Dragons. In modo da aiutarvi a scoprire quanto avreste pagato nel mondo reale quella bellissima lancia che avete acquistato durante l’ultima sessione.
Cominciamo.

Teniamo conto che il mondo di D&D è (ma va?) diverso dal nostro, quindi vi è diversa disponibilità, diversa richiesta e conseguentemente diverso prezzo per alcuni oggetti o materiali rispetto a qui, pertanto sforziamoci di cercare qualcosa che possa essere relativamente comune sia da una parte che dall’altra.
Secondo il manuale del giocatore, un Pugnale costa due monete d’oro. Scorriamo il listino prezzi di una nota catena di negozi online per scoprire che un pugnale ben fatto, ma senza fronzoli, costa intorno ai 20 euro. Possiamo iniziare a farci un’idea del valore comparato delle monete, ma vogliamo essere precisi: andiamo avanti.

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Un’Ascia costa 6 monete d’oro. Nella vita reale ci viene a costare circa 50 euro.
Infine, con una moneta d’oro possiamo comprare, e citiamo testualmente, “15 metri di Corda di Canapa”. Al metro, una corda di canapa di medio spessore costa circa 90 centesimi; 15 metri ci vengono dunque a costare 13,5 euro.
Prendiamo i nostri risultati, e vediamo singolarmente a quale conclusione ci porterebbero:
Pugnale:  2 monete d’oro = 20 euro da cui 1 moneta d’oro = 10 euro
Ascia: 6 monete d’oro = 50 euro da cui 1 moneta d’oro = 8,4 euro
Corda: 1 moneta d’oro = 13,5 euro
Calcoliamo la media dei risultati ottenuti: (10+8,4+13,5)/3 = 10,7.
Possiamo dunque affermare, tenendo ovviamente conto di un certo margine d’errore, che una moneta d’oro in D&D vale poco meno di undici euro.

Detto ciò, prendendo per buono il valore da noi ottenuto, possiamo calcolare il valore della altre valute monetarie utilizzate nel gioco: la moneta di rame, la moneta d’argento, e la ben più rara moneta di platino.
Per semplicità, arrotondiamo per eccesso il nostro risultato e teniamo conto che 1 moneta d’oro = 11 euro.
Una moneta di rame vale 1/100 monete d’oro. Dunque, 11 euro/100 = 0,11 euro.
Una moneta d’argento vale 1/10 monete d’oro, e 10 monete di rame: 1,1 euro.
Una moneta di platino vale 10 monete d’oro: la bellezza di 110 euro. Per forza siete contenti, quando le trovate in mezzo ai tesori!

Ebbene, ci auguriamo che questo articolo possa aiutarvi ad amministrare le vostre finanze con saggezza. Oppure no. 

Ovviamente si tratta di un conteggio molto "a spanne" non tenendo conto del costo del nano barbuto chiamato "Fabbro" che sta dietro l'incudine o della diversità del sistema commerciale, ma possiamo farci un'idea comunque.
Buone sessioni e buoni lanci di dadi a tutti!

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Francesca Menta

Nella vita legge fumetti, guarda cartoni e fa altre cose noiose e banali che non vale la pena menzionare. Allenatrice di Pokémon dal 1999. A quanto pare adesso recensisce anche videogiochi, coronando il sogno di una vita: poter gridare con fare oltraggiato "Lo sto facendo per LAVORO" ogni qualvolta viene trovata di fronte ad una console.

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Commenti

  1. Il tesoro di Smaug in realtà sarebbe stato il modo più veloce per distruggere la Terra di Mezzo, visto che mettendolo in circolazione avrebbe causato un’inflazione tremenda e messo in ginocchio la Contea e i regni degli uomini.

  2. Il tesoro di Smaug, stando al libro, è un mucchio d’oro grosso più o meno quanto il drago (ma vado a memoria e potrei sbagliarmi)

  3. Mi vien da mettere i puntini sulle i: il valore di un bene (qualsiasi merce) dipende da diversi fattori:
    1) da diverse caratteristiche, riassumibili nel suo costo in termini di ALTRI BENI e di TEMPO necessario per ottenere una singola quantità del bene desiderato (che sia coltivarlo, estrarlo, cacciarlo, costruirlo);
    2) dalla sua utilità percepita (che si compone sia di elementi oggettivi – quanto mi è effettivamente utile qualcosa – e di elementi soggettivi – quanto semplicemente quella cosa “mi piace”) e si può esprimere in relazione a una data quantità di altri beni (es: per me una mela potrebbe valere 2 pere perché la mela mi piace di più);
    3) (specifica del punto 2) dalla situazione in cui ci si trova: tornando all’esempio delle mele e delle pere, se io possiedo un magazzino pieno di mele e ho solo quelle da mangiare ma, sfortunatamente, sono allergico ad esse, sarei disposto a scambiare TUTTO il magazzino per anche solo mezza pera, anche se mi piace di meno, poiché posso mangiare solo quella e se non mangio crepo;
    4) dalla scarsità di tale bene rispetto agli altri, cosa che può dipendere o da una certa complessità nel reperire tale bene, per elevati costi di produzione/estrazione/ecc o dall’elevato tempo necessario per ottenerlo, o anche solo dal fatto che si tanto desiderabile da spingere chiunque a volerlo (e quindi a ricercarlo, cosa che rende il bene più difficile da “trovare”, visto che tutti lo vogliono).

    Lasciando da parte i casi particolari e i ragionamenti per assurdo, e facendola semplice, il valore di ogni bene è dovuto dal confronto tra quante persone OFFRONO quel bene e quante persone VOGLIONO quel bene (la legge della domanda e dell’offerta).

    Nel tempo e nei diversi cicli storici alcuni beni si sono affermati come bene “intermediario” (moneta) per favorire gli scambi, grazie ad alcune loro peculiarità, principalmente la scarsità di suddetto bene, la sua duttibilità e divisibilità in modo da adattarsi ai vari “prezzi” con facilità, la sua invariabilità nel tempo, ecc ecc. Un tempo si usava il sale, poi si affermarono decisamente i metalli e le gemme preziose (con buon risalto per l’oro).

    Dopo tutta questa pappardella, vien da se che un confronto così “crudo” con una realtà medievaleggiante e la nostra realtà sia piuttosto forzato e scorretto, perché sono cambiati i rapporti tra la domanda e l’offerta: oggi non serve un fabbro che ha passato 15 anni della sua vita a imparare a forgiare una lama per ottenere un pugnale, basta andare su ebay e acquistarlo online da una azienda che, con le sue macchine e le sue fabbriche, fa 1000 coltelli nel tempo in cui il fabbro medievale ne faceva si e no uno (forse). Inoltre oggi avere un pugnale non è “necessario”, è un vezzo, mentre al tempo poteva fare la differenza tra la vita e la morte.

    Pertanto suggerisco un confronto diverso:
    1) si può stimare quant’è pesante una moneta d’oro e calcolare il suo valore oggigiorno vedendo le quotazioni del biondo metallo: secondo la tabella Merci di Scambio, a Pagina 111 del Manuale del Giocatore, 0,5 kg d’oro valgono 50 mo. Ora, tralasciando il costo di lavorazione delle monete e imponendo un cambio di 1:1, ogni moneta d’oro di D&D equivale a 10 grammi di oro grezzo (500 grammi/50 mo di costo). Dato che oggi l’oro ha chiuso a 31,72 € al grammo si ha che ogni moneta di D&D varrebbe sul mercato odierno la bellezza di 317,2 €;
    2) si può risalire al prezzo dell’oro confrontando il reddito di attività economiche equiparabili, come l’agricoltore, che c’era allora come anche oggi: secondo l’ISTAT nel 2009 un’azienda agricola italiana ha ottenuto un reddito medio pari a 12401 € (senza contare le tasse). Secondo il Manuale del Master della 3.5 a pagina 110 un popolano di primo livello parte con un equipaggiamento complessivo di 5d4 monete d’oro, che ipotizziamo siano il reddito di un anno di lavoro (anche se credo che, da qualche parte, ci sia una tabella degli stipendi medi che non riesco più a trovare). Ipotizziamo la media esatta di questa cifra, ovvero 10 mo: rapportiamo i due valori trovati (12401 e 10 mo) e otteniamo che ogni moneta d’oro di D&D equivarrebbe, oggi, a 1240 € circa.

    Chiedo venia per il text wall, ma si può essere nerd anche in Economia

  4. L’approccio industriale e la produzione di massa ha abbattuto i prezzi per la merce presa in considerazione. Se si vogliono comparare quei prezzi occorre considerare una produzione artigianale. La moneta d’oro vale molto di più, un comune bracciante potrebbe non vederne una in tutta la sua vita. Secondo me ci aggiriamo tra i 200 ed i 1000 euro.

  5. Secondo me vi sfugge semplicemente che quella quantità di minerale ,non il suo valore, ma come quantità al mondo è assurdo che esista. Punto.

  6. Stiamo parlando di una terra che era piatta fin quando non è stata colpita con abbastanza forza da diventare tonda, definiamo il concetto di “assurdo che esista”.

  7. Arcasensa purtroppo ha ragione. Il paragone non regge perché oggi la produzione industriale ha abbattuto i costi di produzione di molti oggetti che nel medioevo non erano così scontati, senza parlare del rapporto domanda-offerta che è un pelo diverso oggi rispetto a un’epoca in cui possedere un pugnale era quasi indispensabile.

    Se queste monete d’oro hanno un peso, però, si potrebbe paragonare con l’attuale prezzo dell’oro, che è circa 35 euro al grammo. Ma boh… viene un paragone troppo stiracchiato.

  8. In realtà la questione è molto più complicata: anzitutto bisogna distinguere tra il potere d’acquisto (dentro al mondo d&d in confronto a quello reale) e quanto varrebbe nel mondo reale una mo o in quello ded un euro.
    Per rispondere alla prima domanda bisogna considerare che nel nostro mondo post industriale la produzione di beni di consumo ha un prezzo infimo, sia nel caso di beni come l’acciaio, il cui costo di produzione é migliaia di volte inferiore a quello che aveva nel 1860 (allora si realizzavano in acciaio Max forbicine o spade, oggi interessa navi da crociera), mentre, ad esempio, la manodopera non qualificata (in occidente) costa in proporzione molto più che in d&d.
    Per questa ragione é molto difficile comparare i lo potere di acquisto.
    Forse si potrebbe fare con i beni alimentari (un uovo costa una mr in d&d e 30 cent nel mondo reale), non fosse che il prezzo degli alimentari è da noi deformato dalla produzione industriale (agricoltura meccanizzata o allevamenti industriali)
    Quanto al valore in euro di una mo, nel caso vi chiedeste, quanto potreste portarvi a casa dopo una gitarella (magari!!) in un mondo d&d, il conto è presto fatto: una mo pesa 10g, l’oro è quotato a circa 35 €/grammo. Considerando che la quotazione dell’oro é oro 24 carati e le monete sono a 18 carati, direi che una mo potreste rivenderla a circa 150/200€ da un compro oro. La questione però si complica ulteriormente: in d&d l’oro Vale 10 volte l’argento e il platino 10 volte l’oro (com’era nel mondo antico sul pianeta Terra). Oggi invece qui per l’argento e l’oro ci siamo, più o meno, anche se potreste guadagnare qualcosa nelle fluttuazioni di borsa. Il platino, invece, vale circa 34€ grammi; meno dell’oro!
    Il che significa che vendendo oro nel mondo reale, scambiandolo con platino dedesco, potreste diventare immensamente ricchi (a patto di riuscire a venderlo senza farvi notare dal fisco). Idem per il rame, che, a parità di peso Vale 1/7.000 dell’oro sul pianeta terra e invece 1/100 nel mondo ded.
    Questo perché il valore dei metalli nel nostro mondo della moneta dematerializata é deciso dalle fluttuazioni borsistiche è da domanda/offerta, e l’offerta di rame é oggi immensa rispetto all’economia antica.
    Quanto agli euro… il loro valore dipende dal fatto che siano o meno scambiabili in mo e a clsecobda del tipo di commercio tra i due mondi.
    Quindi, quando comprate qualcosa per 1.000 mo, considerando il valore del metallo, lo paghereste circa 200.000 Mila euro pagandolo in oro e 20.000 pagandolo in platino.
    Ma mi sono fatto l’idea. Eh in parità del valore di acquisto l’oro è in generale i metalli preziosi in proporzione valgano meno in d&d (e per forza! Con tutto l’oro che c’è nei tesori suppongo che ci sia maggior disponibilità che non nel nostro mondo)
    Sul pianeta terra ci sono circa 33 Mila tonno di oro nelle riserve degli Stati e 187 Mila ne sono state estrattte nella storia.
    Un tesoro come quello di Smau gli dovrebbe constare in 15 Mila tonnellate d’oro, direi

  9. Quanto al calcolare il valore dell’oro comparando il reddito di un popolano ai dati ISTAT, non saprei… il tenore di vita dedesco di un popolano mi sembra più comparabile a quello di un paese del terzo mondo che non a quello di un Italiano del XXI secolo

  10. L’unica cosa che potrebbe essere usata come metro di paragone é forse il prezzo di un pomrodotto agricolo coltivato in maniera biologica e senza l’uso di mezzi meccanici, tipo il prezzo di pollo ruspanti

  11. rectius: in del l’argento Vale 1/10 dell’oro; nel nostro mondo l’argento Vale 1/100.
    Vale quanto si è detto a proposito del platino

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