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Supereroi: viviamo nella migliore epoca possibile?

Con l'uscita della seconda stagione di One-Punch Man, parliamo del fenomeno globale dei supereroi

Viviamo nella migliore epoca possibile per i supereroi e non ce ne rendiamo conto. Dimenticate la Golden o Silver Age dove le vendite dei fumetti erano da capogiro. Oggigiorno seppur i numeri siano cambiati, passando dal fisico al digitale, chiunque conosce almeno un supereroe. Grazie ai social network, alla pubblicità ramificata in ogni vicolo o alle celebri battute passate alla storia, potrai sempre avere un argomento di cui parlare. Il cammino iniziato a metà del secolo con la carta stampata oggi ha invaso ogni media, ogni città e ogni nazione. L’attesa per l’ultimo film degli Avengers ne è un chiaro esempio.

One Punch Man

Una bestia che ha convinto il mondo

Idealmente l’industria dei supereroi ha fagocitato tutto il pianeta, come un lupo affamato (o un topo in questo caso) che ne divorerà le carni ben presto. Alle basi di una storia che vedeva il superuomo esaltato oltre misura, come Achille o Gilgamesh, e tralasciando pensieri filosofici o politici, l’intrattenimento moderno con il mantello è nato in America. La carta stampata è stata il suo destriero per decenni, prima che gli effetti speciali la innalzassero al livello successivo, prima che imparasse a volare.

La velocità dello scorso secolo ha così portato questa bestia oltre oceano, conquistando Europa e Asia senza possibilità di resa. Persino il Giappone si è dovuto arrendere al fascino di quest’essere dalle buone intenzioni. Osservando e reinterpretando, il popolo dell’arte tradizionale ha fatto suo il messaggio e ne ha restituito il risultato. Megaloman, Ultraman, Kamen Raider, i Power Rangers, Hurricane Polimar, Fantaman e Astro Boy sono solo un paio degli esempi del successo ben prima della connessione ultraveloce.

E oggi spopolano, di qua e di là. Complice anche l’adattamento della più grande industria d’intrattenimento cartacea del Sol Levante a questo fascino. Con i manga che ne parlano, la televisione che lì rimbalza e i social network che bombardano, il petto gonfio di muscoli e superpoteri ricevono sempre un caloroso saluto. Che poi se nell’intrattenimento sfondi in Giappone hai praticamente vinto.

My Hero Academia

Supereroi: case history

Il successo di My Hero Academia (sia manga, sia anime, sia film) ricorda come una buona storia scritta nel momento giusto possa compiere imprese inimmaginabili soltanto pochi anni fa. Nel 2018 si è classificato come secondo nella vendite di volumi in Giappone, battuto solo dal mostro sacro di Eichiro Oda. Lì non c’è da abbattersi, ma soltanto da stappare lo spumante. Il modo di affrontare temi quotidiani e inglobare l’impossibile nel possibile ha dato i suoi frutti. E non è il solo.

Oggi un altro caposaldo dell’animazione giapponese che i fan aspettano con trepidazione è la seconda stagione di One-Punch Man, in arrivo proprio in questi giorni. In un mondo dove la noia ha preso il sopravvento del più forte supereroe, l’irrealtà con un buona vena comica sembra l’unica via. A dimostrazione che seppur il contenuto sia lo stesso, il metodo di comunicazione conta per arrivare al risultato finale. La moda dei supereroi occidentali ha contagiato anche i più restii orientali e ne ha fatto la fortuna dei loro scrittori.

One Piece Avengers

A nuovi domani

E così, per tutto il mondo, ogni giorno nascono nuovi supereroi, di carta o animati, che sperano di poter avere dalla loro un metaforico Stan Lee (se cercate bene anche lui è stato manga-izzato) che creda in loro, per mostrare di cosa sono capaci.
Viviamo nella migliore epoca possibile per i supereroi e dovremmo rendercene conto.

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Mattia Russo

Laureato in Comunicazione, Marketing e Pubblicità per farla breve, e aspirante giornalista. Curioso per natura, dalla vena impicciona, tendo a leggere qualsiasi cosa, con un'inclinazione al fantasy. Non sono uno che ama i silenzi e parlo troppo. Pace.

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