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Accendere e spegnere la rigenerazione

Se da bambini abitavate in campagna, sicuramente siete corsi dietro alle lucertole, gli siete saltati addosso e vi siete ritrovati in mano solo la coda. Perché? Facile, vogliono distrarre il predatore, tanto possono farla ricrescere. Questo tipo di rigenerazione è comune tra gli animali, alcuni dei quali portano il processo agli estremi: ci sono meduse che, una volta tagliate a metà, riesco a tornare intere. Un team di Harvard è riuscito a capire quale sia la parte di DNA responsabile per questa rigenerazione, studiando i three-banded panther worms. Lo studio è uscito sulle pagine di Science il 15 Marzo scorso.

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Mansi Srivastava e Andrew Gehrke. Credit:Kris Snibbe/Harvard Staff Photographer

Il DNA dell’Hofstenia miamia

Gli scienziati, guidati da Mansi Srivastava, hanno sequenziato per la prima volta il genoma dell’Hofstenia miamia, il three-banded panther worm, con l’obiettivo di isolare la sequenza che gli permette di rigenerare intere sezioni del suo corpo.

Come risultato, il team è riuscito a scoprire una sezione di DNA non codificante controlla l’attivazione dell’EGR, il gene di early growth response. Questo, una volta attivo, funziona da “interruttore generale“, gestendo l’attivazione del resto dei geni necessari per rigenerare la parte di corpo ormai perduta.

Andrew R. Gehrke, uno degli studiosi, ha affermato che “In pratica, quello che succede è che le regioni non codificanti decidono quali regioni codificanti bisogna accendere o spegnere”, gestendo, così, l’intero processo. Il DNA nelle cellule dei vermi, normalmente molto compatto, per far avvenire la rigenerazione deve “srotolarsi”, permettendo l’attivazione di nuove aree.

Come se non bastasse, anche l’uso di questi vermi, il cui genoma è stato da loro sequenziato per la prima volta, sembra rivoluzionario. Oltre ad essere ottime cavie da laboratorio, secondo Srivastava “il modo in cui sono legate agli altri animali… Ci permette di fare asserzioni sull’evoluzione”.

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