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Better Call Saul! – Un consiglio prezioso

La prima cosa che è venuta in mente a tutti i fan di Breaking Bad, dopo l’annuncio da parte dell’emittente americana AMC sulla produzione di uno spin-off dedicato a Saul Goodman, può essere classificata come un mix di stupore, felicità e un grosso bagaglio di dubbi. Dubbi dovuti al fatto che la serie madre altri non è che una delle saghe più coerenti e geniali che la tv americana abbia mai partorito.
Una trama mai fine a se stessa, coinvolgente, drammatica ed emotivamente profonda, dove il centro assoluto gravitava attorno all'essere umano, ai suoi limiti, o dove essi potevano essere travalicati, sia nel bene che nel male.  In aggiunta, una recitazione sopra le righe degli attori, combinata ad una sapiente regia e una grande sceneggiatura.
Era lecito quindi essere leggermente prevenuti, dato che uno spin-off avrebbe potuto rischiare di rimanere inconsistente al confronto, visto che si andava a toccare un’opera praticamente perfetta sotto ogni punto di vista, dove ogni dettaglio era rilevante.
Che dire, tutti i dubbi sono stati fugati dopo il primo episodio, andato in onda in America la scorsa domenica! L’opera di Vince Gilligan è riuscita a sorprendere positivamente proprio lì dove si pensava potesse fallire, ovvero una trama e una sceneggiatura (per ora) avvincente e ricca di dettagli, dove anche in questo caso gli attori danno il meglio. E un brivido corre inevitabilmente ad ogni richiamo alla serie madre.
La serie non è un semplice prequel, come si pensava inizialmente, ma può essere classificata come un sequel (avete sentito bene!), all’interno del quale vi è un lungo flashback!

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SPOILER! Il pilot parte con Saul Goodman (Il sempre ottimo Bob Odenkirk) tempo dopo i fatti raccontati in Breaking Bad, lavorare in una panetteria con la paura costante di essere riconosciuto, ma ricordando nostalgicamente i bei tempi andati, quando era un avvocato di successo.
Da qui ha inizio il lungo flashback, ambientato ad Albuquerque, in cui si vede un giovane Saul, avvocato alle prime armi (e con il suo vero nome, James ‘Jimmy’ McGill), alle prese con i primi casi d’ufficio, con bune idee, una morale (ancora) abbastanza integra, e con il sogno di diventare un vero avvocato di successo, con un vero stipendio. Da qui parte una serie di eventi dove il nostro protagonista cercherà di mettere in difficoltà i coniugi Kattleman (il marito tesoriere, accusato di peculato) che l’avevano precedentemente snobbato. Ma tutti gli eventi lo porteranno faccia a faccia nientemeno che con Tuco Salamanca, in un finale inaspettato e rimasto in sospeso!
Si scoprirà nel secondo episodio, come Jimmy riesca a scampare con la sua dialettica e i suoi espedienti alle grinfie di Tuco. Tuttavia Nacho, uno dei suoi scagnozzi, dopo essere venuto a sapere dei Kattleman, fa visita all’avvocato, chiedendogli di aiutarlo a recuperare i soldi che i coniugi si pensa abbiano rubato, dando in cambio a Jimmy una parte del ricavato. L’avvocato rifiuta, ma Nacho si congeda lasciandogli il suo numero, e dicendogli che ormai anche lui fa parte del suo mondo!Nel frattempo (Nel terzo episodio andato in onda Lunedì) I Kattleman sono spariti, e Nacho, finito in galera perché sospettato del loro rapimento, chiama Jimmy come avvocato. James ora è a un bivio; o aiuta Nacho ad uscire di prigione, o rischia di essere ucciso dai suoi uomini! Saul, con l’aiuto di Mike Erhmantraut, all’epoca casellante del parcheggio del tribunale, scopre che i Kattleman non sono stati rapiti, ma hanno effettivamente rubato i soldi, e si sono nascosti nei dintorni della loro casa! Tutto semplice, tutto geniale.
Che dire, la saga è partita con il botto! Ancora una grande sceneggiatura, niente dettagli fini a se stessi, personaggi carismatici e interpretati alla grande dagli attori, e quel sottile filo di ironia presente anche nella serie madre. La speranza è che la prima stagione continui su questi livelli, ma le premesse ci sono tutte. E in ogni caso, se non dovesse continuare nella giusta direzione, c’è solo una cosa che possiamo fare: ‘Better Call Saul!’

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