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Brothel Bros 2: intervista a David Malan, tra demoni e fumetto indipendente

Potpourri Comics è un gruppo di artisti e fumettisti italiani, che negli anni si è costruito un nome nel mondo dell'autoproduzione nel campo della nona arte italiana. Lo scorso anno durante Lucca Comics & Games hanno presentato l'ultimo volume della serie antologica omonima, ma questo non ha significato certo lo scioglimento del team, anzi! Sono tanti i progetti a cui hanno lavorato negli ultimi mesi e, tra questi, Brothel Bros 2, seguito del volume comedy-thriller pubblicato nel 2015. Proprio per farci raccontare qualcosa su questo sequel e per scoprire di più sulla realtà del fumetto indipendente, abbiamo intervistato David Malan, sceneggiatore di Brothel Bros e membro fondatore di Potpourri Comics.

Di seguito trovate l'intervista e vi invitiamo a visitare la pagina Facebook di Potpourri Comics, per rimanere aggiornati su tutti i loro progetti!
ON: Partiamo dall'inizio: come nasce Potpourri Comics?
DM: Nasce nel 2011 quando io e altri sei fumettisti della Scuola Comics di Torino abbiamo deciso di unire le forze in un albo antologico chiamato Potpourri. L'idea di realizzare un intero albo a fumetti da soli ci spaventava, ma fare sei tavole a testa e dividerci i costi di stampa era molto più allettante e così abbiamo fatto. Quel primo albo esordì nel 2012 e da lì la nostra produttività e creatività non ha fatto che crescere, portandoci a fare fumetti sempre migliori e sempre più ambiziosi. Al momento la serie antologica che ha dato la vita e il nome a Potpourri Comics è conclusa, ma tutti i fumetti che realizziamo oggi ancora portano con essi la stessa voglia di raccontare storie di generi e stili diversi.
ON: Cosa significa oggi essere indipendenti nel fumetto italiano?
DM: Per noi rappresenta un'opportunità. Anche solo vent'anni fa non avremmo avuto a disposizione la stampa digitale, le fiere del fumetto, e i social media che abbiamo oggi e questo ci permette di poter raccontare esattamente le storie che vogliamo e trovare il pubblico adatto per esse. Io credo nell'ideale “Se nella tua libreria non vedi il libro che vorresti, scrivilo” e questo è ottenibile solo con un editore coraggioso o diventando editore di te stesso. Ovviamente con l'autoproduzione le responsabilità sono molte, bisogna anche essere in grado di essere i propri supervisori, manager, rivenditori e contabili, ma sono molte anche le libertà e si ha un maggiore controllo sulle proprie opere.
Una delle cose che ci ha fatto crescere di più come persone e come autori è stata proprio la necessità di mettersi in gioco in prima persona in ogni fase della realizzazione, stampa e vendita del fumetto, imparando che il compito del fumettista non è più solo scrivere e disegnare.
ON: Passiamo a Brothel Bros, il tuo progetto attuale. Da dove ha origine l'idea di questo fumetto?
DM: Ho sempre amato leggere e scrivere storie con tanti personaggi e per il mio primo fumetto lungo volevo scrivere di un variegato gruppo di sconosciuti costretti a collaborare per salvarsi la pelle. Perciò volevo che la storia esordisse in luogo dove la gente si incrocia, ma non socializza, come un bagno pubblico, un autobus o… un bordello clandestino! Decisa la location sapevo che avrei trattato temi anche più tabù come le perversioni sessuali e, trovate elencate nel Manuale Diagnostico Statistico dei Distubi Mentali le otto principali parafilie (deviazioni sessuali), sapevo che ognuno dei miei otto protagonisti ne avrebbe incarnata una. A questo incipit thriller andiamo ad aggiungere una maledizione demoniaca come nemico comune e la comicità che finora ha accompagnato tutte le mie storie ed ecco fiorire quell'assurda storia che è Brothel Bros!
ON: Cosa possiamo aspettarci da Brothel Bros 2? Puoi già anticiparci qualcosa?
DM: Le prostitute succubus, solo di sfondo nel primo volume, saranno più coinvolte nella storia e scopriremo qualcosa in più sul passato dei due fintisi umani del primo volume, Ludo e Don. Da un punto di vista tematico, nel primo volume si è parlato di come la propria identità non sia definita dai propri difetti, ma da come si sceglie di affrontarli. Invece nel secondo volume il tema sono proprio le scelte, motivo per cui anche i lettori delle tavole online devono scegliere se seguire la storia dal punto di vista di un personaggio o di un altro, e l'irrilevanza delle buone intenzioni.
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ON: Per entrambi i volumi si è trattato di un lavoro di squadra. Come influisce sul ruolo di sceneggiatore rapportarsi a tanti disegnatori diversi?
DM: Ogni disegnatore ha, oltre al proprio stile, anche un proprio modo di leggere ed interpretare la sceneggiatura. Per questo motivo ho sempre cercato di essere il più inequivocabile possibile nel descrivere cosa SERVE che venga mostrato, però poi incoraggiando attivamente i disegnatori a prendersi delle libertà sulla composizione delle tavole e in alcuni casi delle vignette. Dopotutto, a che scopo avere abili disegnatori se poi non permetto loro di esprimersi al massimo, gestendo la tavola come è loro più congeniale? Proprio per questo spesso scrivo puntando sui punti di forza del disegnatore, inserendo scene o gag che confido essere nelle loro corde.
ON: Brothel Bros dietro un velo di comedy nasconde temi molto importanti. Quanto è importante secondo te questo secondo livello di lettura in un'opera?
DM: Quando scrivo cerco sempre di evitare le storie che definisco di genere “puro” come un film drammatico dall'inizio alla fine, o un fumetto comico che però non ha un cuore, un messaggio o della sostanza. Non c'è nulla di male a scrivere di genere “puro”, e anche alcune narrative che apprezzo molto lo sono, tuttavia le storie che più mi sono rimaste care e che più mi hanno formato come persona sono di genere “misto” e hanno più livelli di lettura.
Nel caso di Brothel Bros avrei potuto farne una commedia pura e sarebbe stato divertente, avrei potuto farne una analisi psicologica e sarebbe stato intrigante, ma solo mischiando i due generi ho potuto portare un pubblico che non si sarebbe sorbito una tesi psicologica ad analizzarne i temi e un pubblico che non avrebbe letto una commedia demenziale soft-erotica a riderci su.
ON: Stai già lavorando ad altri progetti dopo Brothel Bros 2 o sei completamente concentrato su questo?

DM: Come sceneggiatore, questo è il mio unico progetto in attivo, anche se da quest'estate non lo sarà più (*iperspoiler*). Però con Potpourri Comics sto lavorando come editor al terzo e ultimo volume di Agrodolce, una storia romantico-thriller-paranormale, e come editor e dialoghista per un altro progetto fighissimo di cui però non posso ancora dire nulla, se non che uscirà a Lucca, quindi tenete gli occhi fissi sulla pagina di Potpourri Comics!
ON: Chiudiamo con la domanda che poniamo sempre ai nostri intervistati: quale superpotere vorresti avere?

DM: Vorrei poter fermare il tempo. Sarebbe come avere una fabbrica di tempo! “Hai finito le sceneggiature? Servivano per oggi!” “Ehhhhh – ora sì!”. Salvo poi scoprire che io invecchierei, mentre gli altri sono in pausa. In tal caso mi spettano ancora tre o quattro produttivissimi anni di vita.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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