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È morto Carlo Chendi, leggendario sceneggiatore di Topolino

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A 88 anni è morto Carlo Chendi, che ha scritto centinaia di storie a fumetti e ideato tantissimi personaggi per le pagine di Topolino, e non solo. Anche l’ultimo autore del trio Bierreci (Bottaro, Rebuffi e Chendi), che hanno fatto la storia del fumetto italiano, se n’è andato. Ma ci lascia un’eredità di storie da leggere e rileggere.

Carlo Chendi è morto, ci lascia uno dei migliori fumettisti italiani

Nato nel 1933, già nel 1952 inizia a scrivere fumetti. Pubblica la sua prima storia su Cucciolo e Tiramolla che non aveva ancora compiuto diciannove anni. Due anni dopo inizia a lavorare per Topolino, una collaborazione che dura negli anni e fa scoprire storie magnifiche a milioni di bambini (e anche a qualche adulto che continua ad adorare Topolinia e Paperopoli). Oltre che scrivere di Zio Paperoni e Pippo collabora con tantissime pubblicazioni italiane (per esempio il Giornalino di Famiglia Cristiana) e straniere.

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Nei suoi anni alla Disney crea alcuni personaggi unici. Come Umperio Bogarto, la versione da papero di Humphrey Bogart, disegnato da Giorgio Cavazzano. Oppure Ok Quack, un papero extraterrestre che arriva sulla terra con il suo disco volante, che potete poi rimpicciolire fino a farlo diventare grande come una monetina. Anche se il suo personaggio preferito ha raccontato essere quello di tutti, Paperino, che “rappresenta l’uomo medio”. Una cosa che lo accomunava al suo amico di penna Carl Barks, che ha fatto la storia del personaggio Disney.

Da giovanissimo, agli inizi della sua carriera, si trasferisce in Liguria dove incontra il maestro Luciano Bottaro e Giorgio Rebuffi, con cui forma il gruppo Bierreci. Loro diventano le colonne portanti della Scuola di Rapallo, movimento fumettistico fra i più importanti della storia a cartoon del nostro Paese. Con Bottaro crea la saga di Rebo, il tiranno di Saturno.

Autore dall’insuperabile fantasia, ha regalato a diverse generazioni di bambini e adulti storie indimenticabili. E ha ispirato moltissimi giovani creativi che continueranno la tradizione del fumetto italiano. Una figura epocale quella di Chendi, che non dimenticheremo.

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