David A.Trampier: l’artista di Dungeons and Dragons

David A. Trampier, o DAT come si firmava, non è il primo nome che ti viene in mente; neanche se sei un appassionato di gioco di ruolo, campo in cui lo ricordiamo per prima cosa. E' quel classico nome da appassionato enciclopedico, quello che c'era ai tempi o quello che ha collezionato tutto e ha memorizzato ogni nome. Dal 1988 non era neanche più nel suo campo, l'illustrazione di manuali di gioco di ruolo: faceva il tassista a Carbondale, Illinois. Però Trampier ha lasciato un segno e abbiamo deciso di parlarne: è scomparso il 28 Marzo scorso. 

Qui a ON abbiamo un legame particolare con Trampier: ricordate L'Occhio del Rinoceronte? La copertina, guardatela: alla testa del Rinoceronte sostituite un volto umanoide, orecchie a punta affilate come sciabole e un ghigno osceno da predatore in attesa da sacrifici. 

Al posto degli intrepidi universitari, mettete sobri avventurieri in armatura: niente cinture da Dark Age of Comics, niente spuntoni, niente tamarria. Il mago è anziano e calvo, i sei hanno l'aria di attenti professionisti. Parliamo della famosa copertina del manuale del giocatore di Advanced Dungeons and Dragons 1a edizione, firmata Trampier. Diventata la copertina dell'Occhio. Capirete quindi il riguardo che abbiamo.

Abbiamo aspettato a parlare della sua scomparsa per un semplice motivo: ne siamo rimasti colpiti. Proprio come è successo con Harold Ramis poco tempo fa, anche questa volta, ci siamo trovati spiazzati. Ciascun membro della redazione ha un ricordo particolare legato alle illustrazioni di DAT.

Trampier è stato la grafica a 8-Bit dei giochi di ruolo, il suo tratto indimenticabile e ricco di carisma, forse non perfetto, ma sicuramente riconoscibile. Come poterlo ignorare? Non potevamo e dopo una serie di tiri non proprio alti abbiamo preso coraggio ed eccoci qui.

Non vogliamo versare lacrime; la vita di chiunque finisce prima o poi, la tristezza è per chi l'ha conosciuto e chi ci ha avuto che fare e per tutto il resto ci sono i chierici. Possiamo però ricordare e parlarne. Alla fine, chiunque lasci delle orme del suo cammino, è bello mettersi a guardare quelle orme e indicarle e trarne insegnamento. 

Le orme in questo caso sono un'estetica che ha lasciato il segno nel suo campo, quello del gioco di ruolo. Uno stile, quello di Trampier, lontano anni luce da quello che ora sembra il trend maggiore di tamarrismo/dark-and-edgy del fantasy ruolistico e non. Le creature di DAT, i loro giochi di vuoti e pieni in biancoenero, sembrano più miniature letterarie che non illustrazioni di gioco di ruolo; e ci piacciono così.

Ci piace guardare i suoi uomini-ratto dalle mani troppo grandi per essere umane, che stringono pomelli di spade e guardano, uno verso di noi e l'altro di lato, con occhi grandi (io li immagino rosso sangue) e alieni. Ci piace guardare il suo rakshasa ritratto di profilo, un'elegante vestaglia da ricco uomo, un incensiere fumante sul tavolo, una pipa e un tappo – forse il boccaglio della pipa stessa – a sua volta emette spirali intrecciate di fumo. Ci incuriosisce ora cercare Wormy,  la sua vecchia striscia su Dragon dove o goblin vendono hamburger di nano e i draghi si godono la vita con flemma.

Questo stile, decisamente vintage, ci piace ricordarlo e difenderlo, certo non a spada tratta o in modo acritico ma comunque con la voglia di ricordare che esiste. Che l'avventura ha molte facce, molto più di venti, e questa è una. 

Milioni di Nerd sono nati e cresciuti sotto il suo tratto di matita, guidati da un segno che ha indirizzato le nostre fantasie, per questo abbiamo voluto omaggiare l'artista con qualcosa di più che una semplice news.