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Desolation Club, il mondo senza gravità di Lorenzo Palloni

saldaPress presenta l'ultimo fumetto di Lorenzo Palloni e Vittoria Macioci

Dopo la presentazione in anteprima durante l’edizione 2019 di Lucca Comics & Games, saldaPress è pronta a distribuire in tutta Italia Desolation Club, ultima fatica di Lorenzo Palloni. Realizzato insieme alla disegnatrice Vittoria Macioci, Desolation Club è un racconto che vi porterà ad esplorare una terra in cui la gravità è solo un vecchio ricordo.

Una storia divisa in due volumi, il secondo già previsto per il prossimo anno e con una futura pubblicazione in Francia, Desolation Club è ambientato cinquecento anni nel futuro del nostro pianeta. Dopo la scomparsa della gravità i sopravvissuti si sono rifugiati nel sottosuolo, dando vita ad una nuova società in cui tecnologia, tradizioni e quotidianità sono state fortemente influenzate dal traumatico evento.

Desolation Club: una storia di crescita on the road

Protagonista di Desolation Club sarà un gruppo di ragazzi, ognuno con i propri sogni e difficoltà, che si troverà costretto ad abbandonare la sicurezza delle proprie dimore per esplorare quel che rimane della Terra. Un mondo ostile in cui non vi è certezza di ulteriore presenza umana; un pianeta ricco di opportunità in cui i ragazzi potranno finalmente trovare il proprio spazio, liberi dai vincoli sociali e quanto mai leggeri e spensierati.

Un racconto di crescita e formazione che proporrà al lettore attimi divertenti e crudi, la scoperta dell’ignoto e la presa di coscienza delle proprie azioni. Una storia che non vediamo l’ora di poter leggere nuovamente, il prossimo anno, con il secondo e conclusivo volume sempre pubblicato da saldaPress. Nella sua attesa vi proponiamo l’intervista con il team creativo composto da Lorenzo Palloni e Vittoria Macioci, che ringraziamo per disponibilità e simpatia.

Desolation Club

Lorenzo Palloni, un anno d’oro quello che stai vivendo con la vittoria del Premio Carlo Boscarato a Treviso Comic Book Festival e Gran Guinigi a Lucca Comics & Games. Come si passa dall’autoproduzione ai grandi editori, italiani ed internazionali?

In realtà ho spesso portato avanti, in modo parallelo, un duplice lavoro fra autoproduzione ed editori tradizionali. Con Editions Sarbacane stiamo lavorando al mio prossimo racconto, dopo Desolation Club, un lavoro molto grande. In contemporanea ho capito come gestire al meglio i rapporti fra le due tipologie di produzione: con Mammaiuto realizzo le storie su cui veramente voglio lavorare, quelle che sento più mie. Capita che realizzi un’opera in autoproduzione e poi lo porti in Francia, dove viene colorata perché questo chiede il mercato. Dopo la sua pubblicazione francese provo a riportare lo stesso lavoro in Italia, presentandolo sotto una nuova veste. La cosa fondamentale è trovarsi in sintonia con l’editore e sentirne la fiducia.

Soffermandoci su questo argomento, come selezioni un racconto per l’editore classico rispetto al lavoro auto prodotto?

Per l’autoproduzione tengo le storie solo mie, o comunque quelle che voglio realizzare insieme ai miei collaboratori di Mammaiuto. Con altri editori tendo a proporre un diverso tipo di lavori, anche quelli che non sono in linea con il nostro collettivo. Posso dirvi che ho trovato un mio spazio nelle varie case editrici, italiane ed internazionali. Ora con saldaPress mi sto trovando davvero bene, grazie a loro ho potuto lavorare con professionisti dediti a realizzare dei bei volumi, anche proprio a livello estetico, come sono La Lupa e Desolation Club.

Parliamo adesso di Desolation Club, la tua ultima fatica realizzata con Vittoria Macioci. Da dove nasce questo racconto?

L’idea dell’assenza di gravità è l’elemento di cui avevo bisogno per raccontare una storia sull’adolescenza. Un punto di partenza per creare la storia di questi ragazzi che mi ricorda del senso di oppressione che vivevo quando ero giovane. Mi sono quindi chiesto cosa avrebbero fatto cinque adolescenti che avessero la possibilità di liberarsi da qualsiasi cosa. Non solo famiglia, restrizioni, religione ma anche della gravità. Cosa farebbero, dove andrebbero, cosa cercherebbero? Ed ecco Desolation Club.

Questo è solo l’inizio perché con Vittoria abbiamo lavorato in modo proficuo con un continuo scambio di idee capaci di rendere magico il libro. Insieme abbiamo riscritto alcune scene, rendendo efficace il racconto. Non sono un grande scrittore di fantascienza, ma grazie a lei siamo riusciti a rendere concrete le nostre scelte. L’obiettivo è portare a termine il lavoro grafico in maniera ottimale, il mio ruolo di sceneggiatore richiede che io mi metta al servizio del disegnatore. Devo essere come un presentatore silente.

Desolation Club 2

Un mondo, quello di Desolation Club, che affascina sin dalle prime pagine. Come lo avete realizzato?

Io sono una mente molto razionale. Sapevo come doveva essere la società, rintanata nel sottosuolo, ma molto del risultato finale è merito di Vittoria. Insieme ci siamo messi a pensare a come potesse essere veramente una società simile. Un lavoro molto stimolante grazie ad una continua sintesi di due persone che capiscono le esigenze del racconto.

Vittoria Macioci: il nostro è stato un lavoro totalmente sinergico. Ci siamo scambiati moltissime idee, alcuni miei studi alimentavano le idee di Lorenzo e vice versa. La cosa divertente è stato togliere un tassello dalle leggi fisiche senza però darci troppo peso. L’assenza di gravità è un punto di partenza che ci è servito a raccontare la nostra storia e proprio per questo non ci siamo sentiti obbligati a sviscerare nel dettaglio le sue molteplici complicazioni.

Se da un lato in Desolation Club l’assenza di gravità fornisce una piena libertà ai protagonisti, dall’altro questo fa mancare le basi su cui i personaggi possono basare le proprie certezze. Cosa pensate di questa ambivalenza?

Era necessario che ci fosse perché questi ragazzi scappano dalla propria vita. Dovevano avere un’assenza di basi umane e affettive che gli premettesse di avere un distacco netto con la società e l’assenza di gravità fornisce un senso di libertà che altrimenti non sarebbe stato possibile concretizzare.

Vittoria Macioci: simbolicamente è proprio il senso della perdita di una casa e delle proprie radici. I ragazzi viaggiano al di fuori del loro mondo conosciuto, affrontano un percorso verso l’età adulta che segue le regole del genere On the road.

Desolation Club 1

Infine, cosa possiamo aspettarci nel vostro prossimo futuro?

Vittoria Macioci: nel mio futuro c’è già qualcosa ma attualmente è ancora in stato embrionale. Dico solo che sarà per il mercato francese.

Lorenzo Palloni: Ho tante storie ancora da raccontare, fra questi due che vorrò sicuramente pubblicare durante la mia vita. Uno è un racconto gigantesco, una specie di fantasy urbano che si chiama Insolenza; mentre l’altra è la storia della famiglia di mio padre in salsa paranormale dal titolo Extintion Road. Una cosa un po’ strana che vorrei presentare come auto produzione per poterne avere il completo controllo.

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Arricchito da un corposo comparto di contenuti extra finali, Desolation Club conferma quanto di positivo già visto nei lavori precedenti di Lorenzo Palloni. Una storia capace di intrigare il lettore, farlo sognare verso le possibilità aperte dalla mancanza di gravità, lasciandolo però sospeso in attesa della sua conclusione. Un volume disponibile dal 5 dicembre in un elegante volume cartonato pubblicato da saldaPress.

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Mattia De Poi

Anche conosciuto come Il Nini, Mattia è il lato gioioso di Orgoglio Nerd. Biondo e curioso, è appassionato di ogni genere fumettistico, Gunpla e avventure. Portatelo in viaggio, all'organizzazione ci penserà lui.

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