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Dipingere miniature da zero? Don’t Panic!

Dipingere miniature è un hobby impegnativo ma davvero molto soddisfacente…se si ottengono buoni risultati. Altrimenti può essere una fonte di incredibile frustrazione e sconforto. Ci siamo passati tutti: ci si impegna, si spendono tempo e soldi, si sudano sette camicie, e il risultato finale risulta mediocre e completamente diverso rispetto all’immagine che abbiamo utilizzato come ispirazione. Perché? Beh, la risposta è che molto probabilmente l’immagine che stiamo cercando di emulare proviene da un artista che ha fatto del dipingere miniature il proprio lavoro a tempo pieno, o che lo fa da anni. Insomma, è una lotta impari. Però questo non ci rincuora più di tanto, non è così? Lo sapevamo che non avremmo raggiunto gli stessi risultati. Ciò che è frustrante è la fatica immensa che abbiamo fatto per raggiungere un risultato così misero! C’è sicuramente qualcosa che ci sfugge…ma cosa?

dipingere miniature

Se la scenetta che abbiamo descritto vi risulta anche solo vagamente familiare, questo articolo potrebbe fare per voi. Dipingere miniature può essere il più bel passatempo del mondo (soprattutto in un periodo di coatto tempo libero indoors), ma è fondamentale partire con il piede giusto. Quindi, Don’t Panic! Eccovi una lista di tutti quei suggerimenti per evitare gli errori più comuni, di tutte quelle cose che avremmo tanto voluto che qualcuno ci avesse spiegato quando abbiamo iniziato!

Occhio al portafoglio!

Soprattutto se siete all’inizio della vostra avventura, se avete speso qualche ora in qualche negozio, navigando online, leggendo qualche guida o guardando qualche video su YouTube, potreste trovarvi sovrastati dalla quantità di materiali, strumenti e risorse che sembrano necessarie per iniziare. È vero per qualsiasi hobby, ma in particolare per la pittura di miniature: la fase iniziale può essere molto, molto costosa. L’investimento iniziale è bene o male inevitabile, ma propri per questo è fondamentale discernere ciò su cui è possibile risparmiare e ciò su cui, invece, tirare sul prezzo fa più danni che altro.

Le miniature

Per dipingere miniature, ci dicono, è necessario avere delle miniature. Sceglierle, spesso, è un lusso. Solo voi sapete qual è il vostro obbiettivo: se ciò che volete ottenere è una bella armata di Space Marines non avete altre opzioni se non quella di rivolgervi ai prodotti Games Workshop. Questo vale per ogni wargame, ovviamente, non solo Warhammer. Un’altra direzione consueta è dipingere le miniature dei propri personaggi di Dungeons & Dragons. In questo caso avete più scelta, perché il vostro ranger mezz’elfo può essere ottimamente rappresentato da un buon numero di miniature diverse. Vi segnaliamo le ottime miniature della Wizkids, su licenza ufficiale sia di D&D che di Pathfinder. Sono ben fatte, sono tantissime e soprattutto sono davvero a buon mercato. In linea generale, il consiglio che ci sentiamo di darvi è questo, quale che sia il vostro obbiettivo finale: iniziate comprando poche miniature! È facile farsi prendere dall’entusiasmo, ma fidatevi, col tempo la vostra collezione crescerà senza che ve ne rendiate conto!

I colori

L’altra, fondamentale componente della pittura di miniature è composta dalla vostra collezione di colori. In generale vale lo stesso suggerimento: iniziate con calma, comprando pochi colori fondamentali. Nei mesi e anni a venire avrete mille occasioni per aggiungere nuove sfumature al vostro arsenale. Non è necessario partire con decine e decine di colori diversi, è una spesa che potete, anzi, dovete dilazionare nel tempo. All’inizio, poi, non preoccupatevi troppo della marca: le due di gran lunga più diffuse, i colori Citadel e i colori Vallejo, sono ottimi. Quando si tratta di scegliere il colore da utilizzare, poi, non lasciatevi intimidire dalle guide e dai video che vedete online: non è affatto importante avere esattamente quella particolare sfumatura di ocra per il vostro soldato. Usate quello che avete, vedrete che andrà bene! E poi, la bellezza di dipingere miniature con i colori acrilici sta nel fatto che sono tutti perfettamente mescibili, quindi anche se avete soltanto un marrone, basterà aggiungere un po’ di nero, di bianco, di giallo o di rosso per ottenere mille sfumature diverse.

I pennelli

Pennello sintetico da due euro e cinquanta, oppure pennello in crine di palafreno e pelo di bue albino da 25 euro? Se costa dieci volte tanto, sarà anche dieci volte più buono…giusto? Sbagliato! Ecco una spesa che potete serenamente stornare dal vostro già massiccio investimento iniziale. Oh, non fraintendeteci, dipingere miniature con un bel pennello è senz’altro un’esperienza…ma la verità è che, agli inizi, non notereste nemmeno la differenza. Come si dice, è importante imparare a camminare prima di mettersi a correre! Ci sono molti pennelli costosi in commercio, ma prima di prenderne in considerazione l’acquisto dovete prendere dimestichezza con le basi dell’uso e -soprattutto- della manutenzione. Un buon pennello sintetico utilizzato nel modo corretto e ripulito accuratamente vi darà un’esperienza di pittura molto più piacevole di un costoso pennello di bue con residui di colore incrostato. Ecco quindi, nella nostra opinione, il necessaire iniziale: un pennello sintetico, non troppo piccolo ma con una buona punta. Se lo comprate di persona (meglio, ma ci rendiamo conto che il periodo non è dei più favorevoli!) testatelo dando delle piccole “pennellate” sul dorso della mano. Se la punta rimane compatta e torna alla sua forma affusolata, ottimo; se rimane schiacciata o se le setole hanno un aspetto “spelacchiato”, cercatene un altro. Vi servirà un pennello per il drybrush, la tecnica del pennello asciutto: ci sono dei pennelli appositi, ma in generale un qualunque pennello con la punta piatta e un pochino rigida va bene. Non utilizzate il vostro pennello principale, perché il drybrush tende a “stressare” le setole e a rovinarle in fretta. Opzionale: se avete intenzione di utilizzare molti colori metallizzati, procuratevi un altro pennello. Quei colori hanno una pigmentazione particolarmente aggressiva, e potreste trovarne tracce sul pennello anche per molto tempo.

Accessori vari

Dipingere miniature è un business da anni, e ci sono tantissime aziende che offrono infiniti prodotti opzionali, accessori e gingilli di ogni tipo che promettono di far fare al vostro hobby proprio quel salto di qualità che state cercando. Potreste essere ricchi, nel qual caso dateci dentro! Per tutti gli altri, la verità è che questi accessori sono davvero molto utili…ma potete facilmente ottenere lo stesso effetto con semplici oggetti che avete in casa.

Iniziamo dall’accessorio senza dubbio più utile, che ci sentiamo di consigliarvi a prescindere da quale sia il vostro livello: la wet palette. Si tratta di un’alternativa alle tavolozze di plastica o di legno dove estrarre i colori per mescolarli e stenderli. Il problema di quelle superfici è che non fanno nulla per contrastare la naturale tendenza dei colori acrilici di asciugarsi molto in fretta: la wet palette, invece, essendo appunto umida, idrata costantemente i colori permettendovi di sprecarne meno, e di dipingere più a lungo. Per costruirla, vi serve semplicemente una vaschettina di plastica, qualche foglio di carta assorbente con sopra un foglio di carta da forno. Versate abbondante acqua per impregnare la carta assorbente e mescolate i colori sulla carta da forno. Rimarranno perfetti almeno per un paio di giorni.

Un altro accessorio che viene venduto a prezzi esagerati, ma che può essere facilmente emulato, è un’impugnatura per le vostre miniature. Senza, sarete costretti a toccare il corpo della miniatura o la basetta con le dita. Questo è male, perché non volete che il vostro sudore rimanga sulla miniatura! L’alternativa è semplice: prendete un qualunque oggetto delle giuste dimensioni…il tappo di una bomboletta, un pezzo di legno, un tappo di una bottiglia di vino, il tubetto vuoto di un colore…utilizzate del patafix o del biadesivo e appiccicateci la vostra miniatura. Potrete dipingerla con molta più comodità.

Infine, taglierino, tronchesine, carta vetrata molto fine e colla sono indispensabili per le operazioni preliminari prima che vi possiate mettere a dipingere la vostra miniatura. Anche in questo caso, troverete sul mercato delle offerte ad hoc di speciali cutter per hobbisti, colle specifiche per miniature e quant’altro. Un qualunque negozio di elettricista o ferramenta potrà servirvi altrettanto bene, a una frazione del costo…tranne nel caso della colla: se dovete montare pezzi di miniatura, in effetti, i prodotti specifici sono migliori delle normali superglue, perché sono in grado di sciogliere letteralmente parte della plastica della miniatura e fondere insieme i due pezzi rendendoli a tutti gli effetti un unico blocco.

I segreti del mestiere

Avete comprato l’indispensabile per iniziare…o, se non ci avete ascoltati, avete speso centinaia di euro per una completa collezione di colori, pennelli in piuma di fenice e ogni singola miniatura sul catalogo di Warhammer. In un caso o nell’altro, siete pronti a dipingere miniature! Eccovi dunque una serie di consigli per evitare fin dall’inizio gli errori più comuni…e qualche segreto per partire alla grande con una marcia in più!

Prima di dipingere miniature: le operazioni preliminari

Sappiamo che non vedete l’ora di spargere colori sul vostro nuovo Stormcast, ma andateci piano! Ci sono delle operazioni preliminari che è necessario eseguire prima ancora di dare il colore di fondo. Prima di tutto: se la miniatura è attaccata ad uno sprue di plastica utilizzate tronchesine e taglierino per staccarla facendo attenzione a non tagliare troppo vicino al corpo. Poi tagliate e limate eventuali residui di plastica rimasti dalla sprue, e date un’occhiata al vostro soldatino. Molto probabilmente troverete delle linee di fusione, cioè dei sottili bordi rialzati che in genere attraversano la miniatura da parte a parte. Si tratta di residui del processo di stampa delle miniature, e vanno rimosse a mano, con attenzione, utilizzando un taglierino. Fatelo, perché più in là andrete con la pittura, più diventeranno visibili…e orribili! Fatto questo lavate e asciugate la miniatura. Eh sì: polvere di plastica, sudore, sporcizia generica sono i nemici del pittore, quindi prendete dell’acqua e sapone neutro, sciacquate bene la miniatura e asciugatela. Infine, se volete, texturizzate la basetta incollando con una colla vinilica un pochino di sabbietta o sughero sminuzzato. Farlo prima di dipingerla renderà il processo molto più comodo. Lasciate asciugare la colla per bene.

Fondo nero o fondo bianco? Entrambi!

Il primo, vero passaggio di pittura è la scelta del colore di fondo, una base omogenea su tutta la miniatura. In genere la scelta ricade sul nero o sul bianco. Il nero è probabilmente il colore più largamente utilizzato, e per un ottimo motivo: nel caso di angoli molto chiusi e difficili da raggiungere con il pennello, un fondo nero darà naturalmente l’impressione di ombra senza che dobbiate fare altro, un buon risultato a sforzo zero. Con il fondo bianco, invece, vi costringete a raggiungere ogni piccolo anfratto della vostra miniatura. In generale, la scelta ricade sull’effetto finale che volete ottenere: un fondo iniziale nero darà alla miniatura un tono più cupo e realistico, un fondo bianco invece la renderà più vibrante e vi renderà più facile ottenere toni accesi da colori come bianco, giallo e rosso. La scelta è vostra. Vi consigliamo di utilizzare bombolette spray: è più veloce e il risultato è più omogeneo. In mancanza, comunque, va benissimo anche dare il fondo a pennello.

Ma c’è un piccolo trucchetto, facile facile, per ottenere tantissimo da questa fase preliminare: si chiama zenithal priming, che è un termine complicato per qualcosa di molto semplice. In poche parole, si tratta di usare sia il fondo nero che quello bianco, per ottenere un gradiente di luce e di ombra ancora prima di iniziare la vera e propria pittura. Realizzarlo è molto semplice. Prima di tutto dovete dare un bel fondo nero a tutta la vostra miniatura. Poi, con una bomboletta di bianco, spruzzate un lievissimo strato di colore dall’alto, muovendovi in un arco molto stretto. Quello che state facendo è simulare un raggio di luce che va ad illuminare la vostra miniatura dall’alto. Se l’avete eseguito correttamente, il risultato finale è una miniatura le cui superfici superiori sono bianche, mentre quelle inferiori sono via via più nere. Quando andrete a dipingere le miniature preparate con questa tecnica i colori risulteranno automaticamente più luminosi nelle parti alte e più scuri e ombreggiati nelle parti basse e nascoste, creando una lumeggiatura a costo zero!

Diluite i vostri colori!

Dipingere miniature significa avere pazienza. È un lavoro fatto di tanti piccoli passi che si sommano l’uno all’altro per produrre il risultato finale, maggiore della somma delle sue parti. Quindi non abbiate fretta! Questo consiglio è particolarmente importante quando stendete i colori sulla vostra miniatura, infatti sono sempre necessarie diverse mani di colore per raggiungere il risultato che desiderate. Questo perché i colori che avete comprato non sono pronti per essere utilizzati out of the box, tranne in qualche caso specifico. No: i colori vanno sempre diluiti. Quindi pescate un po’ di colore dalla boccetta e aggiungeteci un pochino d’acqua. Non ne serve molta, e se ci avete ascoltato ed avete costruito la vostra wet palette siete ancora più avvantaggiati, perché ve ne servirà ancora meno. Otterrete così un colore più liquido e meno coprente, con cui non sarete in grado di colorare la miniatura in una sola mano. Va benissimo così! Infatti il grosso del processo di pittura di miniature consiste proprio nell’accumulare strato su strato di pittura diluita. Quando ci prenderete la mano, è così che riuscirete a fare le più belle sfumature e le transizioni da un colore all’altro. Per ora, diluire i colori è comunque indispensabile: se non lo fate, rischiate di coprire la miniatura con uno strato troppo denso, che coprirà e cancellerà tutti i bellissimi dettagli della scultura che tenete in mano, e creerà orribili blob di vernice e un effetto davvero poco professionale.

Pennello asciutto e lavature

Queste sono le due tecniche che dovrete padroneggiare il prima possibile, perché sono incredibilmente comode e, soprattutto, incredibilmente facili da imparare. La prima è il famoso drybrushing di cui abbiamo parlato più sopra. Si tratta di una tecnica utile per applicare uno strato di colore sulle parti più esposte di una miniatura, e risulta particolarmente efficace con superfici molto grezze, come sabbia o capelli, oppure per armature, armi e cotte di maglia. In pratica, prendete il vostro pennello apposito (o, se non lo avete, prendete un pennello vecchio), intingetelo in poco colore, e poi strofinatelo su un pezzo di carta assorbente finché non ce n’è praticamente più. Poi iniziate a passare delicatamente il pennello sull’area che volete dipingere. Il colore si depositerà piano piano, e risulterà più nitido e visibile nei bordi e nei punti più esposti, creando un facile effetto di luce.

Viceversa, le lavature sono un metodo facile e comodo per creare le ombre sul vostro modello. Ci sono in commercio diversi colori creati specificamente per essere utilizzati per le lavature, fra cui il leggendario Seraphim Sepia della Citadel, soprannominato “talento liquido”. Sono perfetti per questa tecnica, ma se non ne avete non vi preoccupate: scegliete il colore che preferite e aggiungete molta acqua finché non otterrete un composto della consistenza dell’inchiostro. Colorate l’area che vi interessa con un tono medio, lasciate asciugare, poi intingete il pennello nel colore diluito e stendetelo abbondantemente su tutta la superficie, senza troppa cura. Vedrete il colore liquido raccogliersi automaticamente negli anfratti e negli incavi della superficie, lasciando le parti più elevate quasi completamente intonse. Lasciate asciugare, e come per magia avrete ottenuto un effetto di ombre della tonalità che preferite. State attenti a non utilizzare troppo inchiostro: se vedete che l’accumulo è troppo, asciugate il pennello e semplicemente avvicinate la punta alla pozza di colore. Verrà riassorbito dalle setole, lasciando il giusto.

Lo zen e l’arte di dipingere miniature

Se siete ancora con noi dopo 2500 parole, grazie davvero! Speriamo che i consigli vi siano utili. Vogliamo dedicare la parte conclusiva di questo mastodontico bigino agli aspetti più…psicologici e filosofici della pittura di miniature. Non troverete indicazioni tecniche su come dipingere miniature, qui, piuttosto qualche parola amichevole su come gestire frustrazione e ansia da prestazione da qualcuno che ci è già passato.

Iniziamo col dire questo: internet è una miniera d’oro per chi vuole dipingere miniature. Ci si trovano tutorial su qualsiasi aspetto di questo hobby, recensioni di ogni tipo di pennello, ogni marca di colori, ogni release di nuove miniature…ci si trovano fotografie dei vincitori del Golden Demon, persone che accettano commissioni per i loro lavori, Youtuber che creano meraviglie. Ed è grandioso, ma fate attenzione, perché si tratta di un’arma a doppio taglio. Da un lato le risorse oggi a disposizione per chi inizia sono preziosissime, e l’accesso al lavoro dei veri e propri maestri che popolano il web è una fonte inesauribile di ispirazione. Dall’altro, però, vedere opere splendide può generare un sacco di frustrazione. “Non ci riuscirò mai”, vi direte. Oppure, peggio ancora: “ci provo anch’io!”. State molto attenti a non lasciarvi prendere dallo sconforto se la vostra prima, seconda, decima o ventesima miniatura non si avvicina nemmeno lontanamente ai capolavori che vedete online. Soprattutto, state attenti a non compiere l’errore di non rendervi conto di quanto state migliorando. È facile non rendersi conto dei propri miglioramenti, piccoli e grandi, se il metro di paragone rimane quello splendido e pluripremiato Avatar di Khaine! La verità è un’altra: ogni vostra miniatura è migliore della precedente.

Il che ci porta al secondo consiglio: non vergognatevi dei vostri lavori passati! Si fa in fretta a superare le primissime fasi in cui proprio non si sa cosa si stia facendo e ad arrivare ad un livello decente. È facile quindi girarsi indietro e storcere il naso ai primi esperimenti, così clamorosamente peggiori. Anziché pensare che anche la miniatura che avete appena finito, e di cui siete così tanto fieri, un domani farà la fine delle altre, pensatela così: in ogni dato momento, il vostro più recente lavoro rappresenta l’apice delle vostre capacità. Quella che dipingerete domani sarà migliore, certo, ma non significa che quella di oggi non abbia alcun valore. Anzi! È un gradino della gloriosa e interminabile scala verso l’irraggiungibile perfezione!

Quindi, in sintesi, ecco il nostro consiglio più importante: abbracciate la mediocrità! Non giriamoci intorno: ben pochi di voi raggiungeranno le vette straordinarie che sognano. Il punto è che…va bene anche così. La frustrazione deriva dallo sconfortante paragone fra ciò che volete raggiungere e ciò che avete raggiunto. Non lasciatevi frenare da questo, imparate ad apprezzare e ad essere fieri di ogni vostro lavoro. Migliorerete, diventerete bravi, perfino bravissimi forse. Ma richiederà tempo, e dovrete essere ancora più bravi, nel frattempo, a dire “ok, questa miniatura va bene così…passiamo alla prossima!”

Quindi forza e coraggio, e…buona pittura a tutti!

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