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Dove sta andando a parare Disincanto?

Il 15 gennaio è tornata Disincanto sulla piattaforma di streaming Netflix. La serie animata, parto della mente di Matt Groening, già papà di Simpson e Futurama tra gli altri, è quindi arrivata con quella che formalmente è la sua terza parte (cioè la prima parte della sua seconda stagione). Dieci nuovi episodi che hanno portato Bean, Elfo, Luci e tutti gli altri eroi di Disincanto in giro per i mondi per tante avventure differenti. E giunti alla fine, resta una domanda: “Esattamente dove si sta andando a parare?“.

Disincanto, la terza parte è disponibile in streaming

SPOILER ALERT: In questo pezzo ci saranno riferimenti agli eventi della terza parte di Disincanto. Se non siete in pari con gli episodi vi consigliamo di sospendere la lettura.

disincanto streaming serie netflix terzaQuando questa serie ha fatto il suo debutto su Netflix è stato difficile capire esattamente come prenderla. C’era chi si aspettava una versione fantasy di Futurama o dei Simpson, con una struttura molto più rigida e molto verticale. Disincanto invece era una versione di quell’idea trasposta per l’era dello streaming, con una trama orizzontale piuttosto forte e senza mai rifarsi davvero a uno status quo, ma anzi trasformandosi ripetutamente.

Dopotutto si tratta di una serie che, come altri prodotti Netflix, nasce anche con il binge watching in mente. Questo, insieme al numero minore di episodi rispetto alle ‘sorelle maggiori’, ha permesso a Disincanto di avere uno sviluppo estremamente più dinamico.

La sensazione però è che con questa terza parte si sia spinto ancora di più su questo aspetto. Puntata dopo puntata si aggiungono nuovi livelli di narrazione, senza però dare una conclusione a quelli precedenti. Più che semplicemente dinamica quindi, la nuova parte di Disincanto si presenta come davvero caotica.

Non che manchino momenti meritevoli, a partire dall’arco narrativo che riguarda Mora la sirena. Tuttavia sono immersi in una serie continua di eventi che non hanno una risoluzione e che ricadono solamente in ulteriori nuove vicende con sempre più sovrapposizioni. Addirittura nel finale in mezzo a tutte le macchinazioni di Dreamland si apre – letteralmente – una finestra su una storyline completamente nuova legata agli Elfi, rimasti sullo sfondo per questa terza parte.

The End Is Nigh?

Tutto questo va visto poi in prospettiva, tenendo conto di un fattore importante: la prossima parte potrebbe essere l’ultima per lo show. Al momento Disincanto ha avuto una conferma solo per quattro cicli di episodi e guardando al passato della piattaforma di streaming è molto difficile che una serie superi questo traguardo indenne.

Si è parlato moltissimo della tendenza di Netflix a favorire un ricambio di show frequente, evitando di prolungarne la vita quando possibile. Lo abbiamo visto recentemente con Le terrificanti avventure di Sabrina, interrotta in maniera brusca, al punto da cogliere di sorpresa non solo i fan, ma (a giudicare dalla sua conclusione) anche gli autori stessi dello show.

Sarà questo il caso anche per Disincanto? Si può solo cercare di fare della speculazione al momento, tuttavia nell’ambito dell’animazione al momento solo Bojack Horseman ha superato la quarta stagione (a cui si aggiunge per dovere di cronaca Big Mouth che ha già in cantiere quinta e sesta). I fattori da tenere in considerazione sono moltissimi e alcuni sono anche difficili da reperire da osservatori esterni, ma la sensazione è che il cavallo di Hollywoo avesse molta più presa sul pubblico di Bean, Luci, Elfo e gli altri eroi di Disincanto.

In quest’ottica la narrazione densa e irrisolta della terza parte assume un significato ancora più importante. La domanda non è più solo “Dove stiamo andando a parare?” ma anche “Riusciremo ad arrivarci in soli dieci episodi?“. Ma c’è una luce in fondo al tunnel, forse.

C’è qualcosa nascosto qui…

La speranza è che tutto quello che ci siamo detti finora, a partire dalla caoticità della trama di Disincanto, sia non solo evidente anche agli autori, ma addirittura una scelta precisa. Che abbiano deciso volontariamente di guidare gli spettatori su un percorso intricato, preparandosi a tirare tutti i fili al momento giusto per un effetto scenico eccezionale. E non è una speranza basata sul nulla.

Facendo attenzione, ci sono almeno un paio di casi in cui Disincanto nel suo essere cosciente di sé, fa riferimento a tutto ciò. Battute solo vagamente legate al contesto, al limite del non sequitur, che però sembrano sottolineare ironicamente il fatto che gli autori stiano sviluppando la storia in corsa, senza avere un piano preciso. Un modo arguto per rinforzare l’idea nello spettatore attento e al contempo di dirgli: “Lo sappiamo anche noi, preparati che abbiamo in serbo qualcosa di speciale“.

E allora i timori si affievoliscono un po’ e si fa ancora più alta la curiosità. Perché, volendo credere che la promessa degli autori esista davvero e che sapranno mantenerla, l’idea che esista una quadratura per tutto il racconto è assolutamente affascinante e già i forum si stanno riempiendo di teorie.

Insomma, con un tono diverso e un significato più pieno, siamo tornati alla domanda di apertura e del titolo: “Dove sta andando a parare Disincanto?“. E la risposta naturalmente è che non lo sappiamo ora. Ma speriamo con tutto il cuore di scoprirlo presto.

Disincanto è disponibile in streaming su Netflix dal 15 gennaio.

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