Disney+ ha deciso di non tagliare le scene controverse di Dumbo

Recentemente la piattaforma streaming Disney+ aveva annunciato che i contenuti ritenuti offensivi sarebbero stati modificati o rimossi del tutto. Ma quali sono questi contenuti? Bene, per rispondere a questa domanda bisogna andare un pochino indietro nel tempo: i film di animazione prodotti per far divertire le famiglie degli anni ’30 sono scanditi da un’etica decisamente differente dalla nostra; in fondo era un’era diversa plasmata da valori diversi. Ecco, questi valori hanno iniziato ad essere considerati sempre più ‘antiquati’ man mano che passava il tempo, soprattutto in alcuni capolavori Disneyani come Lilly e il Vagabondo o Fantasia. Uno in particolare ha suscitato un pochino più di scalpore nell’epoca moderna e che ha fatto persino prendere al regista Tim Burton la decisione di farci più un sequel che un live action che seguisse la storia animata: Dumbo.

Disney+ decide così di mantenere i programmi come originariamente creati

La polemica riguardante Dumbo si concentrava su due scene molto particolari, ma che hanno sicuramente contribuito a far diventare quel film il capolavoro che è tuttora: la scena in cui il piccolo elefantino si ubriaca e inizia a vedere i rosafanti, e la scena in cui incontra i corvi (che rappresentano esplicitamente lo stereotipo degli afroamericani degli anni ’30).

Disey+ a seguito delle polemiche aveva deciso di tagliare o censurare le scene ritenute dai fan più ‘obsolete’, ma non sembra affatto così. Tutti i vecchi classici sono disponibili nella loro interezza, con intatti sia momenti commoventi che le sfumature considerate oggi eticamente discutibili. Questo non vuol dire che la Disney abbia scelto di ignorare completamente le preoccupazioni dei suoi numerosi fan. Ad accompagnare la descrizione di ogni film c’è un breve avvertimento che recita “Questo programma è presentato come originariamente creato. Può contenere rappresentazioni culturali obsolete”.

La piattaforma Streaming Disney+ sarà disponibile in Italia a partire dal 31 Marzo 2020.