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Doctor Who: qual è l’essenza del dottore?

Il Signore del Tempo ha un nuovo volto, un nuovo produttore, una nuova colonna sonora, ma qualcosa è rimasto lo stesso

Le parole si sono sprecate per questa nuova stagione di Doctor Who, e troppe di queste parole sono state dette prima ancora che Jodie Whittaker, il nuovo dottore, mettesse piede sul set. Per chi ha vissuto in una felice bolla di marshmallow nell’ultimo anno, la grande polemica è stata legata al fatto che, per la prima volta dal 1963, il personaggio del dottore ha “cambiato genere”, ed è ora interpretato da una donna.
Per chi invece ha vissuto nel mondo reale, e in particolare per chi ha attraversato da fan della serie qualche rigenerazione passata, tutto questo ha un sapore tutto sommato familiare. Ogni nuovo dottore delude qualcuno, ancor prima di debuttare sul grande schermo. Ogni volta ci sono quelli che “no, non mi serve vederlo in azione per capire che farà schifo, semplicemente perché…”. Matt Smith era troppo giovane, Peter Capaldi era troppo vecchio, e ora Jodie Whittaker è una donna.
Naturalmente non si può negare che questo cambiamento sia abbastanza più radicale dei precedenti. Tuttavia, a prescindere da quale sia la propria opinione, a un certo punto, dopo averne dette tante, bisogna accettare che il dottore è stato scelto. Chiudere Facebook, fare i popcorn, mettersi sul divano e godersi l’episodio.
Questa undicesima è una stagione di svariati cambiamenti. Forse più importante del cambio di Dottore, dopo sei stagioni il testimone del produttore, o showrunner, è passato da Steven Moffat a Chris Chibnall, mettendo fine ad una vera e propria era, iniziata con la prima stagione di Matt Smith. Il dottore può influire molto sul breve termine, ma sul lungo termine lo showrunner fa il bello e il cattivo tempo. La nuova serie di Doctor Who è divisa in due filoni davvero molto diversi, corrispondenti appunto ai due produttori che la hanno diretta: Russell T Davies e Steven Moffat. Quest’ultimo, quando ha preso le redini della serie, le ha dato il suo tocco molto personale, conquistandosi ammirazione e odio dei fan più di qualsiasi dottore.
A questo aggiungete il fatto che è cambiato tutto il team di sceneggiatori, la regia, tutto il cast e la crew, persino (dopo tredici anni) il compositore ufficiale, e capirete perché da questa nuova stagione ci si aspettava un cambiamento follemente radicale.
Come dicevamo, però, alla fine dei giochi solo sedersi sul divano e guardare gli episodi ci può dare le risposte che cerchiamo, e così abbiamo fatto. Non faremo spoiler sostanziali di quanto accaduto in questi primi episodi, ma se non li avete ancora visti e volete godervi il debutto di Jodie Whittaker senza essere in alcun modo influenzati salvatevi questo articolo e tornate più tardi.
Il nuovo dottore piove dal cielo. Letteralmente, cade di faccia sulla Terra nel mezzo di un attacco alieno. Come al solito nel posto giusto al momento giusto, senza esattamente averlo pianificato. Si sta rigenerando e, proprio come era successo nel passaggio fra il Nono e il Decimo Dottore, deve ancora ricucire i fili del proprio personaggio, prendere in mano la propria identità. Tuttavia, mentre il Decimo era accompagnato da Rose, una incredula, arrabbiata, delusa, ma fedele Rose, questo Tredicesimo Dottore è sola. Lei stessa non ricorda il suo nome, non ricorda chi è, cosa deve fare, cosa sta succedendo.
Non ha il T.A.R.D.I.S., non ha il cacciavite sonico, non ha companion e nemmeno la sua stessa identità di grande e temibile Time Lord. Nel momento in cui tutto il mondo la sta guardando, per valutare quanto sia veramente “il Dottore”, il personaggio di Jodie Whittaker deve dare questa dimostrazione di autenticità senza tutte quelle caratteristiche che ci fanno “riconoscere” il Dottore e ci tranquillizzano. Deve dimostrare di esserlo nella sua essenza, senza fronzoli, costumi e targhette di riconoscimento.
È da qui che il nuovo showrunner decide di ricostruire uno dei personaggi più famosi del mondo, ricordandoci quali sono quelle cose che rendono un dottore…il Dottore. Riportandoci nei discorsi fatti e rifatti in questi mesi, sull’autenticità del personaggio che tanto amiamo, su quanto si possa cambiare senza snaturarlo. Gli episodi successivi sono questo, una presentazione del Dottore come se non l’avessimo mai vista prima, ma che scena dopo scena ci fa tirare un sospiro di sollievo, e ci fa rendere conto di quanto le cose importanti siano, e saranno sempre, le stesse.
Jodie Whittaker è il Dottore. Passa il test in modo prorompente, conquistandosi questo palco con la naturalezza di tutti i suoi predecessori. È il Dottore che salva il mondo solo con il suo cervello, senza poteri magici e senza strumenti. È il Dottore che rassicura chiunque le attraversa la strada, che promette che andrà tutto bene anche quando non ci sono certezze. È il Dottore che non si perde quasi mai d’animo, e che quando lo fa è sostenuta da tutte le persone che si fidano di lei, e hanno imparato ad amarla.
Tutti i Dottori sono diversi, ognuno ha le sue preferenze, ed è anche questo il bello di Doctor Who, ma una continuità nel personaggio c’è, ed è proprio da questa che parte la stagione dei grandi cambiamenti. Vedremo cosa ci riserverà il nuovo team nei prossimi episodi. C’è stato anticipato che ci saranno meno villain ricorrenti, che si punterà di più su ogni episodio come una storia autoconclusiva, ma tanto altro è ancora un mistero.
Un mistero che, però, affrontiamo con la tranquillità di non aver perso il Dottore, ma che questo sia soltanto un cambio di look, come tanti altri.
Ed è proprio per omaggiare i Dottori che sono stati che questo articolo sarà il primo di una serie, in uscita ogni lunedì, ognuno dedicato ad una delle rigenerazioni del Timelord. Quindi save the date, a lunedì prossimo.

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Giada Rossi

Laureata in Astronomia, aspirante Astrofisica. Curiosa di natura. Scrivo soprattutto di scienza, ma preferisco parlare di cani buffi.

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