Intrattenimento

Doom, un divertente ritorno all’Inferno

Sono passati più di vent'anni dall'uscita di uno dei videogiochi più importanti della storia. In quel lontano 1993, usciva Doom, uno dei capostipiti e colonna portante del genere sparatutto, genere che questo gioco ha contribuito a creare e a rendere grande e che ancora oggi gode di notevole fama. L’ultimo capitolo è uscito nel 2004, ben dodici anni fa col nome di Doom 3. Lo ricordiamo come un buon titolo che teneva fede alla fama della serie, aggiungendo un po’ di tinta horror alla classica formula di gioco frenetica. Dopo tutti questi anni e dopo le voci relative, già dal 2008, a un quarto capitolo, ecco arrivare il nuovo Doom, stavolta senza numero, così da indicare un ritorno alle origini. Bethesda infatti, dopo aver già riportato in auge un altro capostipite del genere, ovvero Wolfenstein, unisce le forze con la Id Software, la casa creatrice originale della saga, per riportare in vita la serie in un tripudio di violenza e sangue.

Possiamo definire il nuovo Doom come una versione aggiornata ai tempi moderni del capostipite, in pratica un vero e proprio reboot

Il gioco ha un inizio al cardiopalma: nei primi secondi il nostro protagonista si risveglia circondato da scheletri demoniaci, e senza troppi complimenti ci ritroviamo a sparare con la nostra fida pistola contro queste aberrazioni. Subito dopo il primo breve scontro, troviamo in bella mostra l’armatura Praetor, simbolo del Doomguy, il silente protagonista della serie, che anche in questo nuovo capitolo non fa eccezione in quanto a loquacità. 
La storia di Doom è più un contorno, la scusa che ci serve per massacrare con brutalità orde di demoni infernali. La trama ci porta nuovamente in una stazione spaziale sul suolo marziano, dove si studia l’energia Argent, scaturita da una frattura fra la nostra dimensione e quella infernale. Come ci si poteva aspettare tutto va male e dall'apertura di un portale si riversano demoni a tonnellate pronti al massacro indiscriminato. Il nostro taciturno protagonista rappresenta dunque la one man army che affronterà le armate demoniache. Rispetto al già citato Doom 3 e alla sua componente horror, con aree buie e lugubri dove il jump scare era dietro l’angolo, qui sono i nemici che devono avere paura di noi. 
Il Doomguy è tornato più furioso che mai e lo si nota dal modo brutale in cui fa a pezzi i poveri demoni che incontra sul suo cammino. Il gameplay si distanzia infatti dalle tendenze degli sparatutto del momento per tornare alla sua essenza adrenalinica e violenta, dove chi si ferma è spacciato e le coperture sono deleterie. 
In Doom dovremo continuamente muoverci, schivare e colpire prima che siano gli altri a farlo, così che lo stile di gioco risulta senza respiro e dannatamente divertente. Una delle grandi novità è il sistema di esecuzioni: dopo aver inflitto un certo numero di danni ai nemici, questi inizieranno a lampeggiare e, tramite la semplice pressione di un tasto, vedremo il nostro eroe uccidere l’avversario nel modo più violento possibile, guadagnando anche della salute extra nel processo. Le esecuzioni non rallentano minimamente l’azione riuscendo a integrarsi in modo egregio nel flusso delle sparatorie, inoltre, per ogni nemico, l’animazione non sarà una, ma varierà a seconda dell’angolazione e delle condizioni con cui si lo si colpisce. 
Le bocche di fuoco disponibili sono moltissime, come da tradizione, con tanti graditi ritorni delle armi storiche. Ogni arma inoltre avrà due modalità di fuoco alternative, che potremo ottenere trovando dei robot sparsi nel corso dei livelli. Fra le armi più divertenti da usare, c’è la motosega, che ci consentirà di fare a pezzi anche i nemici più grossi (ma con un elevato costo di carburante) per ottenere munizioni extra. 
A proposito dei nemici che andremo ad affrontare, ritroveremo diverse vecchie conoscenze, ma dal look rimodernato, come il Cacodemon e il Cyberdemon.

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Il sistema di gioco presenta alcune novità introdotte tramite il potenziamento delle armi e della nostra armatura. Nei vari livelli infatti, potremo ottenere, scoprendo aree segrete e completando delle sfide, dei punti spendibili per migliorare la resistenza e la versatilità dell’armatura, oppure per migliorare la potenza delle nostre bocche di fuoco. Interessante aggiunta, questa, che dà all'esplorazione dei livelli un senso che va al di là della sola scoperta di collezionabili fini a sé stessi (ma comunque presenti).

Oltre alla campagna single player troviamo anche la modalità multiplayer, anch'essa un ritorno alle origini, per similitudine nello stile, ai classici Quake 3 Arena e Unreal Tournament. Anche in questa modalità l’imperativo è non fermarsi; le fasi adrenaliniche del single player, infatti, sono qui enfatizzate ancor di più, specie contro avversari umani. Aspetto divertente del multiplayer è la possibilità di trasformarsi in demone. 

Durante le partite infatti comparirà, in determinati punti della mappa, una runa demoniaca; il fortunato giocatore che riuscirà a prenderla si potrà trasformare in un demone e scatenare l’inferno sugli altri giocatori. Attenzione però, perché se si viene uccisi mentre si è in forma demoniaca, il giocatore che avrà compiuto l’uccisione si trasformerà a sua volta. 
Le modalità presenti vanno dalle classiche Deathmatch a squadre a Via della Guerra, dove dovremo controllare una determinata zona della mappa che, però, non sarà fissa ma in costante movimento. Abbiamo poi Mietitore d’anime, versione in chiave Doom della Kill Confirmed, e altre, fra cui la divertente Congelamento, dove non esiste il respawn, ma vince l’ultima squadra che ha dei membri ancora in piedi. Il multiplayer risulta molto divertente e frenetico, ma forse non bilanciato al meglio, anche a causa dei vari power up disponibili, come la runa demoniaca. Graficamente il titolo di Bethesda e Id Software è eccelso, riuscendo a mantenere un alto livello di dettaglio mentre il gioco scorre fluidamente sui 60fps fissi, così come su console, dove però la qualità della grafica è inferiore rispetto alla controparte PC e i caricamenti tra i vari livelli e per ricaricare un salvataggio sono più lunghi.

Questa nuova incarnazione di Doom conserva il nucleo dell’originale, ma con una nuova veste grafica e con delle meccaniche aggiornate; il suo gameplay dinamico e frenetico vi conquisterà grazie al divertimento che si prova a decimare eserciti di demoni nella maniera più brutale possibile. Se siete alla ricerca di uno sparatutto diverso dagli standard degli ultimi anni allora non resterete delusi dal nuovo Doom.

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Silvio Mazzitelli

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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Un commento

  1. Se mi fanno l’MN Cavalcata, posso tranquillamente cestinare la bicicletta. Mi troverete sul mio Arcanaine, che corro tra i campi e brucio foreste.

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