Cultura e Società

È morto Mordillo, il noto fumettista argentino

L'autore si è spento a quasi 87 anni

Il 29 Giugno si è spento Gullermo Mordillo, conosciuto dai più semplicemente come Mordillo. È stato uno dei fumettisti e autori di cartoni maggiormente pubblicati in tutto il mondo dagli anni settanta. È stato ritrovato nella sua casa a Palmanova in Spagna, dove risiedeva da un po’ di anni.

Mordillo, un umorista universale

Mordillo

Nonostante le varie controversie sul suo umorismo che lo hanno accompagnato durante l’arco di tutta la carriera, Mordillo è stato un autore molto noto in tutto il mondo, soprattutto per le strisce e le immagini umoristiche completamente mute, con la quale affrontava temi come l’amore, la solitudine, gli animali, e lo sport con un’innocenza e una semplicità tali da essere apprezzato e capito in ogni angolo del globo.

Una delle particolari doti dell’autore era la costante diligenza che aveva nel lavorare, cosa che ha fatto tutti i giorni fino al giorno della sua dipartita. Ci lascia un’inestimabile collezione d’arte da lui creata che comprende un’infinità di strisce mute, una serie di album di tutte le sue opere, una grandissima quantità di puzzle e varie serie animate, il tutto nel suo inconfondibile stile.

Uno stile che nasce da una particolare fase della sua vita: Nel 1960 si trasferì a Parigi, dove visse 17 anni vendendo le sue strisce umoristiche. La sua grande fortuna e intelligenza è stata la sua consapevolezza di non masticare un eccellente francese, decidendo così di concentrare la sua arte su immagini mute, che si esprimevano solo con le azioni dei suoi protagonisti e che potevano essere così comprese da tutti. Un’idea che lo rese talmente noto che la rivista francese Paris Match nel 1966 decise di pubblicare le sue strisce rendendo il suo stile ancor più noto. Nel corso degli anni è stato considerato come icona portante della sua arte, rendendolo così meritevole di diversi riconoscimenti in tutto il mondo, come il Premio Phoenix per l’umorismo nel 1973, il Premio Yellow Kid nel 1974, il Premio Nakanoki nel 1977, il Premio come Cartoonist dell’anno al Montreal International Saloon e la Palma d’oro di San Remo.

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Enrico Natalini

il suo DNA è composto al 100% di cultura trash e underground. Che siano libri, film, fumetti, serie tv, spettacoli teatrali, mostre o televendite è un segugio per tutte quelle chicche che sopravvivono all'insaputa del mainstream. Di lui dicono che è come un cartone animato, non ha capito bene se sia un complimento o meno, ma a lui piace.

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