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E3 Wars

Ormai è cosa nota che il palco dell’E3 è l’appuntamento annuale più importante per le case di sviluppo di videogiochi, e quest’anno si è dimostrato ancora più agguerrito del solito grazie alla presentazione delle macchine next generation di Sony e Microsoft.
Essendo videogiocatore sin da quando ero in fasce, ho sempre assistito alle cosiddette Console War, sin da quando alle elementari si diceva che Mario era meglio di Sonic o viceversa. A ogni nuova generazione la console war si ripresenta puntuale portandosi dietro un mare di flame che devastano in ordine cronologico riviste, forum e ormai anche i social network.

Il palco dell’E3 di quest’anno ha dato il via a una nuova console war e le conferenze sono state le relative dichiarazioni di guerra. Si è quindi entrati nel vivo dell’azione dove non contano le vittime per vincere, ma piuttosto gli animi videoludici conquistati dal ben di dio proposto.
La prima cosa che bisogna mostrare in una battaglia è la superiorità di potenza bellica rispetto al nemico, sia per impaurire l’avversario sia per convincere gli acquirenti a fare la scelta giusta. Quindi giù di gioconi sin da subito! Come si sa però in guerra e in amore ogni mezzo e lecito, e quindi ecco qualche piccolo bluff pur di convincere anche un solo acquirente, magari poco informato, a fare la scelta giusta: infatti molti dei migliori giochi visti sono stati solo apparentemente esclusive, mentre poi si sono rivelati armi videoludiche di pubblico dominio, quelle fornite da terze parti che si tengono in genere neutrali alla battaglia. Quindi fra Metal Gear Solid 5 e The Witcher 3, per citare quelli che personalmente ritengo i più belli, presentati dalla Microsoft e Final Fantasy XV e Kingdom Hearts 3 per Sony, abbiamo dei giochi a livello di armi da assedio per far breccia nel cuore dei players, ma essendo di dominio comune non sarà certo il fattore determinante che porterà alla vittoria.
Esistono anche armi a salve come per esempio le esclusive temporanee o dlc esclusivi, che in realtà poco possono fornire alla potenza ludico – bellica proposta. Poi ecco presentare le esclusive, i veri assi nella manica di ogni compagnia, quello che davvero può far la differenza fra lo scegliere una console piuttosto che un'altra. Dunque ecco una perfetta formazione tartaruga all’assalto con Ryse, impressionante gioco ambientato nell’antica Roma, il ritorno dei guerrieri a lungo sopiti di Killer Instinct, i poteri supereroistici di Infamous Second Son, i segreti fantascientifici di Quantum Break, i misteriosi combattenti di The Order 1886 e il ritorno di vecchie glorie che hanno fatto la storia come gli automobilistici Forza 5 e Gran Turismo 6, l'esercito di zombie di Dead Rising 3 e la solita arma di punta di Microsoft, Halo contrapposto al Killzone di Sony per la serie potenziale bellico futuristico.

Tutti questi giochi in esclusiva mantengono l’equilibrio fra le forze in campo per entrambe le console, ma nella fase finale c’è stata una differenza che, come tutti noi abbiamo visto, ha fatto parlare di sé tutto il mondo videoludico e non. Proprio come in uno strategico alla Total War o Age of Empires, il movimento sincronizzato delle truppe per scovare punti deboli e poi colpirli con i propri punti di forza è la cosa che può fare la differenza fra vittoria e sconfitta. Sony aveva preso l’iniziativa a febbraio, ma saggiamente aveva deciso di lasciare il meglio per il campo di battaglia principale. Microsoft tenta di assicurarsi un vantaggio temporale partendo con una conferenza poco prima dell’E3 e poi partendo per prima con i rischi e vantaggi dovuti al caso. Ma la strategia ha una falla, forse lo stratega non ha calcolato bene tutte le condizioni del terreno in cui agiva e il potenziale nemico, infatti quello presentato ha lasciato perplessi quasi tutti fra l'impossibilità di usare i giochi usati, la connessione richiesta per forza per giocare, la scansione almeno una volta al giorno del Kinect con la telecamera, manco fossimo in 1984 di Orwell, insomma colpire hanno colpito il pubblico, ma non certo positivamente. Sony però, a quanto pare, sapeva già e probabilmente ha cambiato la sua strategia di battaglia sul momento, puntando a colpire in modo aggressivo i punti deboli dell’avversario. Possibilità di usare i giochi usati e di scambiarseli fra amici, nessuna necessità di essere sempre connessi e il non indifferente prezzo di lancio di 100 euro inferiore hanno fatto sì che la console Sony sia riuscita a portarsi a casa un grosso vantaggio sull’avversaria. Non sono certo io a dirlo, ma i fatti parlano chiaro, soprattutto il numero di prenotazioni mondiali nettamente a favore della casa giapponese. Riorganizzata in fretta e furia la propria strategia della Xbox One, è di pochi giorni fa la notizia che Microsoft ha ritrattato molti dei punti che all’inizio sembravano legge: niente DRM e niente connessione perenne obbligatoria. Chissà se questa mossa riuscirà a far recuperare lo svantaggio accumulato. Insomma, la battaglia iniziale vede Sony conquistare punti strategici importanti per un futuro assalto, ma siamo solo all’inizio: la vera sfida arriverà con il lancio delle console di nuova generazione a fine anno.

Ho voluto giocare sul tema console war perché so già che ci saranno in futuro ovunque le classiche discussioni è meglio Xbox One o Playstation 4 con prove alla mano fra questo o quel gioco che è venuto meglio su X piuttosto che Y. Secondo me però non bisogna perdere di vista il punto più importante: i giochi che usciranno nella nuova generazione dovranno saper appassionare e intrattenerci come hanno sempre fatto, sonari, boxxari o nintendari che siano. Se alla fine vedremo grafica foto realistica senza sentimento, ci ritroveremo solo un freddo prodotto commerciale fra le mani che non ci appagherà mai come un vecchio capitolo dei Final Fantasy, Super Mario, Metal Gear ecc. Quindi speriamo che fra un "è meglio questa o quell’altra console", ci sia spazio soprattutto per i grandi giochi tripla A non di budget ma di cuore, solo così avremo vinto tutti questa guerra.

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Silvio Mazzitelli

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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