Quando lo scorso anno è uscito il biopic su Elton John Rocketman sono stati in molti a fare il collegamento con un’altra pellicola recente. Stiamo parlando di Bohemian Rhapsody, film che ha raccontato la storia di Freddie Mercury e dei Queen, diventato uno dei fenomeni del 2018. Fra chi ha confrontato i due film c’è anche proprio Sir Elton John, che ha sottolineato un punto importante sul film a lui dedicato.
Elton John paragona Rocketman e Bohemian Rhapsody
La breve distanza tra il debutto delle due pellicole ha portato il pubblico a un inevitabile confronto. Dopotutto entrambe sono dedicate a due rockstar inglesi ed entrambe hanno avuto in parte lo stesso regista. Sebbene infatti Bohemian Rhapsody veda solamente Bryan Singer come accreditato nel ruolo, dopo il suo licenziamento è intervenuto Dexter Fletcher per concludere le riprese, per poi passare appunto a Rocketman.
Ma cosa ne pensa quindi Elton John del film dedicato ai Queen e Freddie Mercury? Lo ha dichiarato lui stesso in una sua recente apparizione a un evento dedicato alla sua fondazione contro l’AIDS. Il cantante britannico ha voluto sottolineare come la storia di Rocketman sia molto più fedele alla realtà, rispetto a quella di Bohemian Rhapsody. Ha infatti così commentato:
“Il nostro dice la verità, anche se si tratta di fantasia. La mia vita non può essere edulcorata e non volevo che lo fosse“.
Una non troppo velata critica all’approccio tenuto da Bohemian Rhapsody nel rappresentare la storia dei Queen. In molti hanno infatti notato come fosse una versione decisamente più morbida e poco critica nei confronti della band dei fatti reali.
Voi cosa ne pensate? Concordate con Elton John (fresco fresco della sua vittoria agli Oscar per la Miglior canzone proprio per il film a lui dedicato) sul confronto tra Rocketman e Bohemian Rhapsody? Quale dei due vi è piaciuto di più?
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Ho letto solo oggi questo vostro articolo che ho trovato molto interessante. Il grande Elton John ha risposto a tono su chi faceva confronti tra BOHEMIAN RHAPSODY e ROCKETMAN. Li ho visti entrambi quando sono usciti. Il primo NON mi è piaciuto, al contrario del secondo. Provai a rivedere Bohemian Rhapsody un paio di anni dopo averlo visto la prima volta, per vedere se il giudizio potesse essere cambiato a distanza di tempo, ma il giudizio è rimasto lo stesso: anzi mi ha fatto ulteriormente incazzare. Una pellicola che non ha fatto giustizia nel rappresentare uno dei massimi geni del ‘900, Freddie Mercury (appunto), qui rappresentato come una macchietta da Remi Malek che sarà anche un professionista ma la cui interpretazione poteva andare bene per vincere una Tale e Quale Show, non un Oscar (come purtroppo in realtà è successo) e con una sceneggiatura scritta male, piena di retorica, moralista e farcitissima di varie inesattezze. La storia raccontata in questo “capolavoro” è totalmente diversa da quella che fu la carriera di uno dei gruppi più importanti della storia del Rock: Mercury non ha mai abbandonato il gruppo per vivere una vita di dissolutezze in quel di Monaco di Baviera, per poi tornare a Londra, come un figliol prodigo, dai Queen per andare a suonare al Live Aid, show che, come questo film ci darebbe a intendere, li avrebbe rilanciati. Il quartetto capitanato da Freddie Mercury tra i 70 e gli 80 è stato attivissimo e non si è mai fermato né diviso, ed il Live Aid non fu affatto il rilancio di una carriera, bensì la definitiva consacrazione di una delle più grandi ROCK BAND, che purtroppo, solo la malattia e la morte di Mercury hanno stroncato. All’epoca dell’uscita mi meravigliai molto che nessuno avesse contestato questo film: non tanto i “millenials” che applaudivano durante la proiezione, quanto i fans storici che con i QUEEN sono cresciuti. E troverò sempre molto grave, che il progetto abbia avuto il totale sostegno di 2 dei compagni di Ventura di Freddie, Brian May e Roger Taylor. Alle mie contestazioni, all’uscita di Bohemian, venni duramente attaccato e, chissà perché, quelli che mi attaccavano mi davano sempre la solita risposta: “Ma Bohemian Rhapsody è un film, mica un documentario!”. E che cavolo di risposta è? O forse erano press agents della 20th Century? Allora come la mettiamo col bellissimo ELVIS di Baz Lurhmann? Il bravissimo autore australiano si è basato sulla storia vera di un altro genio della musica realizzando un vero capolavoro! Si è basato sulla realtà non sulle minchiate! E quindi a questo giro che diranno gli “intenditori”? che ELVIS è un documentario?