Lo scrittore di Demetrious Polychron dovrà distruggere tutte le copie (presumiamo gettandole nel Monte Fato) di The Fellowship of The King, la sua fan fiction dedicata a Il Signore degli Anelli. Amazon e Tolkien Estate hanno intentato causa nei suoi confronti, e hanno vinto. Ora Polychron dovrà pagare spese legali per 134.000 dollari e “distruggere in modo permanente tutte le copie fisiche ed elettroniche” di un libro pubblicato lo scorso anno, che avrebbe violato i diritti d’autore delle opere di Tolkien.
La fan fiction de Il Signore degli Anelli deve essere distrutta
Come riporta Il Post, la disputa legale inizia con una causa intentata da Polychron stesso. Infatti, accusò Amazon e la Tolkien Estate di aver utilizzato parti del suo libro “The Fellowship of the King” per la realizzazione della serie “Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere”, trasmessa su Amazon Prime.
Quest’estate, il giudice Stephen V. Wilson archiviò il caso, notando come Polychron avesse “appropriato palesemente” una serie di elementi dalle opere di Tolkien per i suoi romanzi di fan fiction. A questo punto, Amazon e Tolkien Estate intrapresero una causa separata contro Polychron, richiedendo il pagamento delle spese legali e la distruzione di tutte le copie del libro incriminato.
L’avvocato della Tolkien Estate, Steven Maier, ha accolto la sentenza come un “importante successo” che impedisce agli autori non autorizzati di trarre profitto dalle opere di Tolkien. Tale sentenza potrebbe influenzare il panorama delle opere di fan fiction basate su opere celebri, soprattutto quelle legate alle opere di Tolkien. Sebbene molte opere di fan fiction siano prodotte a scopo non commerciale e siano considerate omaggi all’opera originale, la sentenza contro Polychron potrebbe scoraggiare autori che intendono monetizzare le opere non autorizzate.
Impossibile, tuttavia, non considerare il fatto che sia stato proprio Polychron ad attrarre l’interesse della Tolkien Estate verso la sua opera. Che ora dovrà distruggere, camminando fino al centro di Mordor.
