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Final Fantasy Type-0: fra manga e videogioco

Come ogni opera di successo, anche l’osannato videogioco di ruolo giapponese Final Fantasy è stato oggetto nel corso degli anni di rielaborazioni di vario tipo, esulanti dalla componente prettamente videoludica. Oltre ai ben più famosi film tratti dalla longeva serie, abbiamo anche una componente fumettistica da non sottovalutare. Purtroppo, il materiale “extra” dedicato alla saga nella sua incarnazione di fumetto raramente è arrivato fino a noi, restando perlopiù ad appannaggio esclusivo del Giappone, dove esistono molte più opere legate alla serie creata da Hironobu Sakaguchi.
Recentemente, però, abbiamo avuto modo di leggere l’inizio di una saga fumettistica ispirata a Final Fantasy distribuita anche in Italia; stiamo parlando di Final Fantasy Type-0 Side Story: Il mietitore dalla spada di ghiaccio. Questa mini serie in cinque volumi è edita dalla J-Pop ed è già disponibile un cofanetto per chi volesse leggerla tutta subito.
La storia è tratta dal videogioco Final Fantasy Type-0, uscito in origine su PSP nel 2011 e poi nuovamente in versione migliorata su PS4, Xbox One e PC nel 2015. La storia è uno spin off della saga madre, con elementi che riprendono alcuni fondamenti della mitologia del Fabula Nova Crystallis comprendente in origine Final Fantasy XIII, Type 0 e Versus XIII, poi diventato FF XV. Quindi, se ve lo state chiedendo, si, questo fumetto è uno spin off dello spin off. Videoludicamente parlando, Final Fantasy Type-0, curato dallo stesso Hajime Tabata che ha preso le redini di Final Fantasy XV, era un buon gioco, anche se limitato molto dalla sua origine per console portatile. Il gameplay era fondamentalmente quello di un action rpg, con alcune similitudini con la serie Kingdom Hearts. Particolarità del titolo era la possibilità di usare ben quindici personaggi, ognuno con un’arma e uno stile di gioco differenti dagli altri. La cosa più interessante era la trama, molto cupa e matura nella narrazione, con dei filmati che raccontavano gli eventi di una guerra tra regni e risultavano davvero ben fatti e significativi. L’unica pecca erano alcune parti della narrazione troppo confusionarie e poco approfondite, che non davano al giocatore gli elementi necessari per comprendere quanto stesse succedendo.
Per chi non lo sapesse, la storia è ambientata nel mondo di Oriens, diviso in quattro regni, ognuno detentore di un cristallo magico che dona enormi poteri ai suoi abitanti. Le quattro nazioni sono quelle di Rubrum, possessore del cristallo della Fenice Vermiglia e detentore del potere della magia, Milites, con il cristallo della Tigre Bianca e il potere tecnologico, Lorica, associato all cristallo della Tartaruga Nera e al potere della difesa, e infine Concordia, con il cristallo del Drago Celeste e detentore del potere dei draghi. Queste quattro nazioni sono in pace da secoli, ma una profezia annuncia che quando i venti di guerra soffieranno, allora si verificherà la fine del mondo, tramite un avvenimento chiamato Finis. Soltanto l’avvento di Agito, una misteriosa forza, potrà salvare Oriens.

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Nel videogioco e nel manga vediamo le cose dal punto di vista della nazione di Rubrum, più specificatamente da quello dei cadetti della scuola di magia militare Akademeia. Nel videogioco seguiamo gli eventi dei cadetti della classe 0, classe d’elite in grado di cambiare le sorti della guerra tra le nazioni grazie al loro misterioso potere, che va oltre quello del cristallo. Nel manga sono narrate invece le vicende che precedono quelle del gioco, più precisamente la storia di Kurasame, comandante proprio della classe 0. Questi è presente anche nel videogioco, una figura carismatica il cui passato, però, resta avvolto nel mistero; solo alcune sidequest ci offrono alcune informazioni, accennando anche al legame di Kurasame con alcuni vecchi commilitoni. La storia di quando era un cadetto e di come lui e altri tre suoi compagni siano diventati i quattro paladini di Rubrum viene invece descritta più nel dettaglio nel manga.

C’è una cosa importante da sapere sul mondo di Final Fantasy Type-0, perno della storia sia del fumetto che della controparte videoludica: il cristallo della Fenice Vermiglia dona un grande potere ai cittadini del suo regno, ma per evitare che, in tempi di guerra, la loro efficienza venga meno, fa in modo che i ricordi delle persone morte vengano cancellate dalla mente dei vivi. Non importa che siano state amanti, fratelli, genitori, amici; una volta morti i loro cari non ricorderanno più nulla di loro, sentiranno un vago senso di vuoto, ma nulla che li faccia davvero rattristare. Questa caratteristica rende tutta la storia particolarmente cupa, ma allo stesso tempo affascinante, perché fa riflettere molto sull’importanza dei ricordi e dei legami con le altre persone.
Dunque, la storia del manga, disegnato da Takatoshi Shiozawa, vi porta in questo mondo dove i giovani vanno a scuola preparandosi alla guerra, dove un appuntamento o uno scherzo fra amici è solo una breve parentesi scanzonata, necessaria per non pensare costantemente al pericolo che la guerra riserva e all’oblio assoluto che la propria morte rappresenta.
Sicuramente Final Fantasy Type-0 Side Story non è un manga per tutti, ma è consigliato soprattutto a chi ha apprezzato il gioco originale e vorrebbe approfondirne alcune parti lasciate in sospeso togli, specialmente quelle legate a Kurasame e ad altri personaggi secondari, che qui sono invece i principali protagonisti delle vicende narrate.

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Silvio Mazzitelli

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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