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Highly Illogical: complotti da non prendere sul serio

Oggi è una data storica. Tredici anni fa il mondo cambiava, ma, fatto ancora più importante, ventotto anni fa anche la mia vita cambiava, in modo del tutto imprevedibile: già, perché proprio l'11 settembre del 1986 presi la decisione di solcare la soglia che divide l'inesistenza dall'esistenza, nascendo. Quanto quella decisione sia stata la migliore, si vedrà, e forse un giorno deciderò di porvi rimedio…ma nell'attesa, eccomi nuovamente all'Università Invisibile. Di cosa parliamo oggi? Per non lasciare che l'altro avvenimento importante avvenuto l'11 settembre (no, non il golpe cileno, l'altro ancora!) rimanga ignorato, oggi parleremo di logica.
La logica, come saggiamente ammoniva il compianto Douglas Adams, è una cosa meravigliosa, ma presenta certi inconvenienti, perché chi pensa logicamente può essere ingannato da chi usa la stessa logica ed è, aggiungo io, più versato e spregiudicato nel suo uso. Questa dinamica è drammaticamente centrale per tutti coloro che desiderano avventurarsi in giro per quella giungla senza legge che è internet, incuriositi da ciò che la gente ha da dire riguardo gli attentati alle torri. Le teorie del complotto, si sa, affascinano. Sono eccitanti, narrativamente appaganti, danno risposte veloci e apparentemente sensate ai nostri eventuali dubbi e ci consentono di goderci quel senso di superiorità e di furbizia, perché noi sì, che abbiamo capito tutto, noi sì che sappiamo come sono andate veramente le cose.
Ora, ne ho già parlato in passato: non ho la minima simpatia per i cospirazionisti, nè per chiunque altro faccia dell'incoerenza il suo cavallo di battaglia. Prima ancora che per le loro motivazioni meschine, cioè il far soldi sulle spalle dei gonzi, una cosa vera ma solo per un piccolo gruppo di nomi famosi, ciò che mi infastidisce è la perversione della logica, trasformata da strumento propedeutico alla saggezza ad arma per spacciare le peggiori stronzate a chi non possiede gli anticorpi per riconoscerle come tali. Voglio quindi dare il mio contributo all'incessante battaglia che viene combattuta contro la disinformazione con un piccolo vademecum delle più usate fallacie logiche da cui mettersi costantemente in guardia in una discussione con un cospirazionista (ma non solo). Iniziamo:
Lo strawman, ovvero l'”uomo di paglia”: la prima fallacia è una delle più usate, ed avviene quando l'argomentazione proposta viene distorta e trasformata in una versione semplificata o caricaturale, ben più facile da demolire. Guardatevene, perché è davvero usatissimo. Volete un esempio? Dite “io non credo che l'Undici Settembre sia un autoattentato”. Qualcuno vi risponderà “ah, quindi credi sempre a tutto quello che ti dice il governo”, oppure “ma guarda che ci sono un sacco di esempi di auotattentati nella storia”. Questi sono due magistrali esempi di strawman: non avete detto nè che credete sempre in ciò che dice il governo, né che non credete che ci sia mai stato un autoattentato, ma le risposte erano relative a queste due affermazioni, non a ciò che avete veramente detto
Attacco ad hominem: questa è facile da addocchiare. Si tratta della fallacia di chi preferisce attaccare l'interlocutore piuttosto che entrare nel merito di ciò che dice: “certo che sostieni che l'edificio 7 sia crollato per i danni collaterali, sei un lettore di Attivissimo” e simili sono un modo usatissimo per scivolare oltre la necessità di rispondere ad un'argomentazione. Notate che, di per sé, l'informazione “sei un lettore di Attivissimo” può essere rilevante. La fallacia è tale solo quando questa informazione viene utilizzata per discreditare il contenuto di ciò che viene detto prescindendo da esso.
Fallacia dell'incredulità: questa avviene quando si sostiene che qualcosa non sia vero perché è incredibile (o, per estensione, improbabile o controintuitivo). “Non è possibile che l'aviazione americana non sia intervenuta per abbattere gli aerei dirottati, quindi il governo sapeva tutto”. La fallacia risiede nel fatto che non sembra possibile che la nazione con l'apparato militare più possente della storia dell'umanità non abbia saputo reagire in quella situazione, ma andandosi a studiare le procedure, i regolamenti, le tempistiche necessarie e tenendo in considerazione le precauzioni dei terroristi, diventa chiaro che ad essere impossibile sarebbe stato l'intervento, non la mancanza di esso. Variante di questa stessa fallacia è il suo contrario: sostenere che qualcosa sia vero perché appare tale. “Solo gli edifici demoliti da professionisti cadono in caduta libera, quindi le Torri Gemelle non possono essere state abbattute dagli aerei”. Il problema sta nel fatto che le torri sembrano in caduta libera, ma controllando i secondi che gli edifici impiegano a crollare si scopre che non lo sono: un fatto non evidente ad occhio nudo, ma non per questo non vero.
Logica circolare: questa è una delle più divertenti. Deriva, naturalmente, dal trarre una conseguenza da una premessa basata sulla conclusione stessa. Molto usata, soprattutto nella sua variante per cui l'assenza di prove diventa essa stessa la prova di ciò che si sostiene: “Il governo ha creato dei missili in grado di emettere degli ologrammi perfetti per simulare gli aerei di linea. Il fatto che non ci sono prove dell'esistenza di questa tecnologia è la prova del fatto che ciò che dico è vero, perché se non fosse così non ci sarebbe bisogno di nascondere la tecnologia al pubblico” (è una parafrasi, ma ho letto seriamente qualcuno che lo sosteneva).

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Correlazione è causalità: ovvero, sostenere che due eventi avvenuti insieme, o vicini, siano la conseguenza l'uno dell'altro. “Larry Silverstein aveva vinto l'appalto per le Torri gemelle nel luglio del 2001, e le aveva assicurate per 3,55 miliardi di dollari, quindi ovviamente sapeva”. No, non c'è alcuna causalità, solo una correlazione. Anche perché per l'appalto Silverstein ha comunque dovuto pagare 3,2 miliardi, quindi con l'assicurazione è soltanto andato in pari.
L'onere della prova: sottrarsi al dovere di argomentare ciò che si sostiene, affibbiando invece all'avversario l'onere di provare che sia falso è una delle fallacie più insidiose ed odiose: molti cospirazionisti chiedono a gran voce che vengano fatte altre indagini indipendenti, sulla base dei loro sospetti e dei loro dubbi: dire, come molti fanno, “noi facciamo solo domande, ci poniamo dubbi e diciamo che qualcosa ci sembra strano, non proponiamo spiegazioni alternative” è un modo per sostenere qualcosa e pretendere che altri facciano le dovute indagini al posto loro…sottintendendo che finché tali indagini non verranno fatte, i loro argomenti acquisiranno magicamente sostanza e credibilità, come se fossero veri fino a prova contraria.
Infine, concludo con la fallacia logica più clamorosa e contemporaneamente più insidiosa e più difficile da individuare e da debellare: la menzogna. E' facile dimostrare qualunque cosa, quando si parte da premesse che semplicemente non sono vere. Se il buco sulla fiancata del Pentagono fosse stato davvero di “cinque metri, ripeto, cinque metri”, sarebbe effettivamente impossibile sostenere che la causa sia stata l'impatto con un Boeing. Peccato che la premessa sia semplicemente stata estratta dai più innominabili pertugi dei teorici del complotto e non abbia basi nella realtà. Ti piace vincere facile?
Eccoci alla fine. Ci sarebbero molte altre fallacie, ma mi pare di aver coperto quelle più importanti ed usate. L'indagine razionale e scientifica è l'unica affidabile fonte di luce a disposizione dell'umanità, ma è uno strumento, e come tutti gli strumenti può essere distorto e male utilizzato, e c'è poco che trovo più detestabile. Per concludere con una nota divertita, ed omaggiare la persona che mi viene in mente per prima quando parlo di logica (e sono certo di non essere l'unico!), la Colonna Sonora Consigliata di oggi è Highly Illogical, dall'album Highly Illogical di non altri che Leonard Nimoy!

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Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

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Commenti

  1. Non so se “Stima e Rispetto” siano da considerarsi un commento adatto a un articolo come questo, e nutro gli stessi dubbi riguardo un più sobrio ” grazie “, dato che forse non verrebbe compreso come mezzo per esprimere come questa dimostrazione di, a mio parere, limpidissima capacità di analisi, non chiarendo nemmeno come io l’apprezzi dato che mi permette anche di tornare a non sentirmi un pazzo furioso quando trovo enormi crepe nelle così dette teorie del complotto a cui troppe altre persone credono, quindi spero di riuscire ad esprimere meglio l’apprezzamento e, devo ammetterlo, l’ammirazione per chi ha scritto questo articolo in seguito. Buona… nottata (?)

  2. “Il governo ha creato dei missili in grado di emettere degli ologrammi perfetti per simulare gli aerei di linea. Il fatto che non ci sono prove dell’esistenza di questa tecnologia è la prova del fatto che ciò che dico è vero, perché se non fosse così non ci sarebbe bisogno di nascondere la tecnologia al pubblico”
    l’ho immaginata senza virgole, detta tutta d’un fiato, magari sillabando a stento le ultime parole, faccia paonazza e occhi spiritati, mi ha ricordato tantissimi dibattiti proprio all’università.
    Niente da dire un articolo fantastico!

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