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I primitivi: la modernità dell'età della pietra

In un'epoca di Computer grafica, CGI e Chroma Key, fa sempre piacere ritrovarsi tra le mani un prodotto considerato da molti"superato"; stiamo parlando dell'affascinante tecnica dello stop-motion che dopo un glorioso apice raggiunto negli anni 80' e 90', sta lentamente andando in disuso in favore di tecnologie più economiche e veloci.
Questa tendenza non ha fortunatamente intaccato la Aardman Animation, lo studio di animazione inglese famoso nel mondo per i cortometraggi di "Wallace & Gormit", trasmessi dalla BBC, la serie di "Shaun – Vita da pecora" e i lungometraggio "Galline in fuga" e "Giù per il tubo". 
Quest'anno, sotto la direzione di Nick Park, la Aardman ritorna al cinema con il film "I Primitivi" (Early Man).

I protagonisti di questa storia sono Dag e la sua tribù che si godono la placida vita dell'età della pietra in una serena oasi ricca di cibo (e conigli!). La tranquillità viene stravolta dall'arrivo di altri uomini più "evoluti" che hanno conosciuto i vantaggi del bronzo e che desidera estrarre la preziosa lega presente nell'oasi. Dag e la sua tribù dovranno presto fare i conti con la famosa "età del bronzo" e lo spietato Lord Nooth, per questo deciderà di sfidare gli invasori ad una partita di calcio, considerato sacro dai suoi nemici.
Per sopperire alla mancanza di conoscenza che i primitivi hanno di questo sport, Dag chiederà l'aiuto di Ginna, un'appassionata tifosa che allenerà l'intera tribù avvalendosi dei pericoli e gli ostacoli che la natura incontaminata offre.
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La trama a primo impatto può risultare poco originale; una disputa che viene risolta con una partita di calcio ci sembra qualcosa di già sentito ma ciò che è nuovo è il modo in cui questa storia ci viene raccontata.
L'idea di collocare la vicenda dove due grandi ere si incontrano ci è sembrata geniale e, per fortuna, senza troppi errori storiografici. Un ritmo veloce, senza essere frettoloso, caratterizza tutta la trama ben arricchita da gag divertenti e (quasi) mai banali. 
Quello che più ci ha sorpreso di questo film è la grande "modernità" con cui ci viene raccontato, sopratutto per quanto riguarda la situazione odierna del calcio, non sempre così sportivo e nobile o ancora la posizione della donna nella società rappresentata dal personaggio di Ginna che, nonostante il suo grande talento, non può diventare una giocatrice perché femmina. Tutte situazioni che avremmo preferito trovare solo ai tempi dell'età della pietra.
I personaggi ad un primo sguardo ci sono sembrati grotteschi e poco delineati ma ci siamo infine affezionati anche a quelli più secondari, uccelli messaggeri e conigli di vario tipo! A dare valore a questi bizzarri protagonisti è stato il fantastico doppiaggio italiano diretto da Marco Mete che vede nel film le voci di grandi nomi come Paola Cortellesi (Ginna), Riccardo Scamarcio (Dag), Corrado Guzzanti (Barbo), Salvatore Esposito (Lord Nooth), Greg (Grullo) e tanti altri.
La tecnica del Clay-Motion continua ad avere il suo grande fascino e, nonostante sia ormai relegata ad un ambito più "infantile" è perfettamente in grado di intrattenere anche un pubblico adulto.
Dopo 2 anni di riprese, 273 pupazzi realizzati e 3000 bocche intercambiabili per dare la giusta espressività ai personaggi, non potevamo aspettarci un risultato più entusiasmante di quello offertoci dalla Aardman.

Speriamo che questo nuovo lavoro del premio oscar Nick Park possa dare una nuova luce alla tecnica dello stop-motion.
"I Primitivi" uscirà nelle sale cinematografiche italiane a partire dall'8 Febbraio.
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