Intrattenimento

Il Mago di Oz, Google e il suo Easter Egg

Per celebrare gli 80 anni del film

Sono passati 80 anni dall’uscita nelle sale de Il Mago di Oz, e Google decide di festeggiare l’anniversario con un simpatico Easter Egg.

Il Mago di Oz, un esater egg che ti trasporta

Il Mago di Oz

Nell’Agosto del 1939 il Mago di Oz approdava nelle sale cinematografiche americane. Erano altri tempi, più lenti, infatti per poter avere la possibilità di vederlo in Italia abbiamo dovuto aspettare il Dicembre del 1949.

Il film è ispirato a Il meraviglioso Mago di Oz, primo dei 14 libri che compongono la saga scritta da Lyman Frank Baum.

Un film che ha fatto la storia (che vi piaccia o no), partecipando a sei nomination all’Oscar e accaparrandosene due (miglior colonna sonora e miglior canzone). È un film di cui se ne è parlato in tutte le salse, dai personaggi assurdi e a volte inquietanti, ad un sequel molto sottovalutato (chi non si ricorda la regina che cambiava le teste o l’alce volante?!?) alle leggende metropolitane che giravano intorno al film (una delle tante racconta che uno degli attori chiamati a interpretare i Mastichini si sarebbe suicidato durante le riprese e il suo corpo penzolante sarebbe visibile in una scena del film). Insomma un film di cui si è discusso così tanto, nel bene e nel male, doveva essere celebrato da Google con uno dei suoi classici Easter Egg!

Infatti se andate su Google e digitate ‘Il Mago di Oz’, sulla destra della pagina che si aprirà, ci sono un paio di scarpette rosse in pieno stile Dorothy. Cliccando sulle scarpette, i loro tacchi batteranno tre volte come nel film, e una voce che recita le famose parole magiche del film (There’s no place like home) vi trasporterà nel mondo reale del film, quello in bianco e nero, in cui Dorothy vive con i suoi zii nella fattoria del Kansas. Cliccando nuovamente dove c’erano le scarpette, in cui ora c’è un tornado, una casa sbucherà fuori da esso e vi riporterà nel magico mondo a colori di Oz.

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Enrico Natalini

il suo DNA è composto al 100% di cultura trash e underground. Che siano libri, film, fumetti, serie tv, spettacoli teatrali, mostre o televendite è un segugio per tutte quelle chicche che sopravvivono all'insaputa del mainstream. Di lui dicono che è come un cartone animato, non ha capito bene se sia un complimento o meno, ma a lui piace.

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