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Il Pagellino del Gioco dei Troni | GoTWeek

Le Migliori Eminenze Grigie

Il potere risiede dove gli uomini credono che il potere risieda. È un trucco, un’ombra sul muro. E un uomo molto piccolo è in grado di proiettare un’ombra molto grande (Varys)

Le Eminenze Grigie sono quei personaggi che non vogliono necessariamente sedersi in prima persona sul trono ma vogliono piazzarci qualcuno sotto al loro controllo. Una persona in questa categoria potrebbe essere un burattinaio, mastermind o stratega.

Tywin Lannister

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Lord Tywin ha l’oro necessario, il cognome giusto, la prodezza in battaglia, la mente strategica per tenere in mano le redini degli intrighi di corte e le tattiche di guerra per essere la migliore eminenza grigia di Westeros. Nei conflitti, l’unico ad avergli sferrato un colpo è stato Robb Stark durante la Guerra dei Cinque Re. Gesto che ha ripagato con le Nozze Rosse. La sua parola è legge, persino al di sopra del reggente.

Forza: I suoi superpoteri sono i nervi saldi e il sangue freddo. Fa prevalere la logica su tutto ed è per questo che è quasi impossibile coglierlo impreparato.

Debolezza: Il suo attaccamento al nome della famiglia. Tutto quello che fa, tutto il potere che lui esercita è in funzione di tutelare il nome Lannister da chiunque altro lo attacchi. Quello che non era preparato a fare era difenderlo da una minaccia interna. Come si fa a difendere il nome Lannister quando uno dei suoi stessi figli, ai suoi occhi, lo infanga con la sua mera esistenza?

Tyrion Lannister

Tyrion Lannister Eastwatch

Il frutto non cade mai lontano dall’albero e Tyrion ha ereditato da Tywin il lato strategico. L’unica cosa che gli manca rispetto a suo padre è l’esperienza, che sta abbondantemente accumulando.Uno degli esempi più iconici del suo livello strategico è quando ha informato segretamente tre persone del Consglio Ristretto di una sua manovra, con piccole variazioni, per stanare la talpa di sua sorella Cersei. Con la sua idea di utilizzare l’Alto Fuoco ha difeso Approdo del Re dall’attacco navale di Stannis, combattendo, inoltre, in prima persona. Trovandosi spesso a ricoprire mansioni che gli venivano assegnate dal padre con lo scopo di metterlo in difficoltá (come nominarlo Maestro del Conio con le casse vuote e un Royal Wedding alle porte), ha imparato a sbrogliare nodi e ribaltare a suo favore situazioni difficili.

Forza: La cultura e l’empatia. Tyrion beve e conosce cose. Le lacune di esperienza le colma con la lettura, con la quale ottiene informazioni e tiene la mente affilata. Ha, soprattutto, una marcia in più rispetto a suo padre. Tyrion infatti sa cosa significhi essere emarginato e questo lo ha dotato di una grande umanità. L’empatia, oltre essere una virtù, è anche un’arma: concede di calarsi nei panni dell’avversario per capirne le intenzioni.

Debolezza: Donne e vino, ma non gliene facciamo un torto.

Olenna Tyrell

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La Regina delle Spine non fa da burattinaia con Margaery, piuttosto, ha trovato in sua nipote un’alleata per gli scopi in comune. È riuscita a ribaltare la situazione sfavorevole dell propria famiglia dopo la morte di Renly, offrendo ai Lannister supporto economico, provviste e rinforzi durante l’attacco di Stannis. La sua manovra più notevole è stata riuscire ad assassinare il Re Joffrey durante le sue stesse nozze (gliene rendiamo grazie tutti i giorni), senza far nascere mai un sospetto su di lei. Una volta fuggita dalla capitale, ritrovandosi senza la sua intera stirpe, ha comunque stretto un’ultima alleanza notevole con Dorne e Daenerys Targaryen.

Forza: La lingua affilata e le casse. L’oro vince le guerre e i Tyrell sono, agli occhi del popolo, la seconda famiglia più ricca dei Sette Regni (sappiamo in veritá che è la più ricca, dopo che Tywin ha ammesso a Cersei che le loro miniere di oro si sono esaurite da anni). Olenna è un’ottima stratega, una mente acuta e sa usare le sue risorse al meglio.

Debolezza: Con l’eccezione di Ser Loras, i Tyrell non sono mai stati dei grandi guerrieri, l’assedio al loro castello da parte di Jaime Lannister infatti è durato poco.

Varys “il Ragno”

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Una famiglia e una casata possono essere due attributi notevoli ma sapete cos’altro sono? Una condizione di svantaggio. In assenza di famiglia e poderi, una persona ha molta più libertá e un maggiore raggio d’azione. Varys non ha niente da perdere, non ha persone care che possono essere prese in ostaggio, se le cose andassero per il verso sbagliato può chiudere baracca e burattini senza indugio e cadere comunque in piedi a Essos. Cosa che, peraltro, ha fatto, andando a supportare Daenerys.

Forza: La neutralitá e gli informatori. È scontato parlare di quanto sia importante una rete di informatori. Parliamo piuttosto dell’importanza della neutralità. Varys conosce una fondamentale verità: errare è umano e schierarsi ciecamente a favore di una persona implica mettersi a rischio di pagare la pena per i suoi errori. Schierarsi dalla parte degli ideali, invece, consente di muoversi con un processo decisionale che trascende i singoli reggenti. “Le idee sono a prova di pallottole” (se ci consentite una citazione esterna), Varys lo sa e opera in funzione di vederle realizzate, portando al trono coloro che le rispecchiano al meglio.

Debolezza: Forse nessuna. Come disse bene Ditocorto, “il problema di un uomo senza le parti basse è che non puoi mai sapere cosa voglia veramente”.

Alto Passero

L’Alto Passero ha sfruttato le intenzioni vendicative di Cersei nei confronti dei Tyrell per prendere potere e, successivamente, ritorcersi anche contro di lei. È riuscito a costringere la corona a sottomettersi a un potere più alto, di cui lui sostiene di essere il portavoce. Lui rientra in questa categoria poiché, tramite la fede, avrebbe creato una sovrastruttura al governo, portando qualsiasi reggente alle dipendenze del clero. Il tocco di classe è stato convincere il Re Tommen ad abolire il verdetto per singolar tenzone.

Forza: La finta umiltà. In un contesto in cui la scaltrezza, l’influenza a corte, la ricchezza e la violenza sono le armi fondamentali per giocare al gioco dei troni, costringere i giocatori a rinunciarvi li porta a rimanere completamente disarmati. Come si fa a far rinunciare queste cose alle persone più influenti della capitale, votandosi alla modestia? Rendendosi modesti in prima persona. Un piccolo sacrificio per ottenere un’enorme ricompensa: il vero potere decisionale dietro la corona. È semplice votarsi all’umiltà per una persona che non ha mai goduto di vera ricchezza o status sociale e gli consente di essere nella migliore posizione per giudicare e giustiziare coloro che non riescono, lasciando in gioco solo individui sottomessi.

Debolezza: Non ha conoscenze di guerra e non ha idea di cosa sia la violenza vera. Ne ha avuto un assaggio, ma è stata l’ultima cosa che ha fatto.

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Caroline Ribi Zappi

È qua perchè ha sbagliato coordinate dimensionali. Nella vita reale è una persona seria, qui dà libero sfogo al suo nerdismo represso. Sogna invano di diventare il prossimo Piero Angela.

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