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Il Pagellino del Gioco dei Troni | GoTWeek

I Migliori aspiranti al Trono

Al gioco del trono o si vince o si muore (Cersei Lannister)

Al trono si può accedere in tre modi: per conquista, per successione o per matrimonio. Il gioco sta nel capire quale strada sia quella più agevole da raggiungere.

Il Re della Notte

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Bastano due parole: Valar Morghulis. Tutti gli uomini devono morire. Non è che abbiamo avuto la conclusione sotto agli occhi tutto questo tempo?

È il conquistatore per eccellenza. Si è costruito un’armata di dimensioni senza pari in segreto. La sua base è inattaccabile e non può ritrovarsi nemici alle spalle. Il suo esercito è fedele e non rifiuta mai nessun ordine né dubita della linea di comando. Non necessitano di provviste, di riposo, di medici o di armature.

Forza: Ogni suo avversario ucciso può diventare anche suo alleato. Quindi dopo ogni battaglia i suoi numeri crescono. Se questo non fosse abbastanza si è preso anche un Drago (addio Barriera).

Debolezza: Vetro di Drago, Acciaio di Valyria e fuoco. Dicono anche che non sia un gran conversatore.

Daenerys Targaryen

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Il più grande potere che possa muovere una persona è la convinzione filosofica. Un movente filosfico concreto avrà sempre tre benefici empirici: (1) consente all’aspirante al trono di rimanere motivato a cospetto delle intemperie, (2) rende il processo decisionale più semplice e, conseguentemente, celere quando emergono i problemi, (3) fa sì che le masse che condividono la stessa filosofia combattano per essa, anche quando l’influenza del reggente in sé diventa calante. È anche un’arma a doppio taglio, poiché ogni forte ideale risulta sempre nell’essere polarizzante: rafforza il supporto di coloro che lo condividono ma fa ritorcere contro coloro che lo vedono come una minaccia alla propria posizione. Come si fa a trovare un movente filosofico che accomuni il più delle persone per massimizzare questo effetto? Scegliendo un modello di stato che rimuova l’oppressione. Per oppressione si intende quella corsia preferenziale che fa sì che le circostanze di nascita di una persona gli garantiscano un migliore futuro rispetto a più: la famiglia, la situazione economica, il genere (ricordiamo che prima di Cersei, Daenerys e Yara nessuna donna si è mai proclamata regina). Questo è causato dal fatto che il movente universalmente condiviso da ogni essere umano è il proprio beneficio.

Gli unici che andrebbero a perdere in un modello del genere sono quelli che si sono ritrovati un una posizione di forza in modo immeritato e, onestamente, questo è il tipo di persona che è un bene avere contro, visto che spesso risultano incapaci.

Forza: Daenerys crede in questo modello non perché le sia strategicamente conveniente ma perché lo reputa la cosa giusta. Ha tre draghi (sigh…due), un’orda di Dothraki, 6,000 Immacolati, il supporto del Nord e dei nostalgici del Regno Targaryen. Tra i sue alleati ha due delle migliori Eminenze Grigie discusse in questo pagellino e tre dei migliori supporter (tramite l’alleanza con Jon Snow, li ha tutti). Ah, ed è ignifuga.

Debolezza: Oltre quella vena di follia tipica del suo cognome che la rende molto incline a bruciare tutto e l’inesperienza ce n’è una più grave. Lo disse bene Tywin Lannister: “Ogni Re che deve dire ‘io sono il Re’ non è un vero Re“. La sfilza di titoli che seguono a ogni volta che proferisce le parole “io sono…” fanno da testimoni.

Renly Baratheon

Renly

L’unico quid che rendeva difficile la sua ascesa al trono era l’essere più giovane di Stannis, rendedo quasi nulla la sua pretesa al trono, ma a lui ci arriviamo dopo.

Forza: Renly aveva tutto: il cognome giusto, un’alleanza  strategica da matrimonio, le casse dei Tyrell, un’ottima armata, il supporto, le provvigioni, l’amore del popolo, l’esperienza e il Curriculum (non dimentichiamo che ha servito nel Consiglio Ristretto ininterrottamente dall’inizio del regno di suo fratello). Sarebbe stato un ottimo sovrano.

Debolezza: Onestamente? Nessuna. Non per nulla l’unico modo in cui Martin sia riuscito ad ucciderlo è stato con un deus ex machina.

Cersei Lannister

Cersei

Ha potuto imparare dai migliori (in primis suo padre) e ha goduto del poter giocare da una posizione privilegiata proprio grazie a Tywin Lannister. Circondata dalle persone più insidiose dei Sette Regni è riuscita a sopravvivere a corte per svariati anni, dando del filo da torcere all’intero entourage, e, infine, farsi incoronare come prima Regina di Westeros. Si è guadagnata la nostra stima facendo saltare in aria il Tempio di Baelor, a noi lo stato laico piace un sacco.

Ricordate, però, il discorso su Daenerys poche righe sopra? Il maggiore problema di Cersei è che non vuole il trono per una qualche grande ragione, una motivazione elevata o ideali da mettere in pratica: lei vuole il trono perché sì. Ignorando totalmente le necessità del popolo e priva di qualsiasi tipo di empatia, lei crede di meritarsi il trono semplicemente perché lei è Cersei Lannister.

Forza: Cersei è un’ottima stratega e non ha paura di sporcarsi le mani. Ha a sua disposizione due forti alleati: La Montagna, una forza inarrestabile, e Qyburn, una persona dotata di enorme conoscenza (anche proibita) che deve interamente a lei la sua attuale posizione.

Debolezza: Accecata dall’amore per i propri figli e dalla vendetta, non gode di una visione globale della sua situazione. La sua ossessione con la corona la porterà ad ignorare i problemi più grossi a favore di coltivare il proprio orticello. Shame.

Jon Snow/Aegon Targaryen

Jon

Nella descrizione di cosa fosse un valido aspirante al trono abbiamo detto che ci sono tre modi per arrivarvi: per conquista, per successione o per matrimonio. Jon ha in tasca due di queste strade. Il ritrovamento di Sam (beh, di Gilly) dell’annullamento del matrimonio di Rheagar con Elia Martell e il nuovo matrimonio con Lyanna Stark nasconde un significato chiave: non solo Jon Aegon è il legittimo erede dei Targaryen ma anche i presupposti sui quali è nata la ribellione di Robert sono falsi. Ovvero: se tecnicamente la linea Targaryen è stata eradicata a causa di un atto atroce da parte di Rheagar e questo atto si rivela falso, la ribellione diventa a tutti gli effetti alto tradimento alla corona. Si, ovvio, Aerys II era un Re folle ma l’estensione della sua follia si limitava ad Approdo del Re. Non ha cosparso di Alto Fuoco i Sette Regni, nel resto dei territori vi era prosperità e, con l’imminente ascesa al trono di Rheagar, anche il pericolo nella capitale sarebbe finito.

Se la sua posizione nella linea di successione non fosse sufficiente, l’affiliazione con la Madre dei Draghi è un’altra ottima strada.

Forza: Un uomo d’onore, esattamente come Ned, con esperienza al comando dopo aver servito come Comandante sulla Barriera. Ma il suo più grande potere? L’immensa quantità di cu Fortuna. Melisandre era convenientemente appena tornata quando lui è stato ucciso, gli è andata di lusso che Ygritte facesse in modo che arrivasse in vita a parlare con Mance Ryder (il Re Oltre la Barriera), il fato ha voluto che Daenerys arrivasse a Roccia del Drago proprio quando lui ha scoperto che lì esistono i giacimenti di Vetro del Drago. Insomma, sicuro di non essere figlio di Domino invece che di Rheagar?

Debolezza: Non sa niente. In effetti non sa neanche di essere il vero erede dei Targaryen.

Sansa Stark

Sansa

Quante volte abbiamo visto sostenere la tesi “ma Sansa è stata inutile e passiva per sei stagioni!”. Noi, invece, ci chiediamo come fossero a 14 anni Tywin Lannister, Cersei, Olenna? Probabilmente tanto incapaci, anche se meno sottomessi, ma, d’altro canto, cosa dovrebbe fare una persona che è letteralmente intrappolata nella gabbia dei Leoni? Sopravvivere a testa bassa. È passata dall’essere vittima a una Signora di Winterfell capace, cosciente di tutte le necessità del popolo e delle minuzie necessarie a governare bene. Abbiamo potuto vedere che ci sono due tipi di reggenti: quelli che sanno prendersi il trono e quelli che sanno mantenerlo. Robert Baratheon è un esempio lampante del primo tipo, ha ribaltato Westeros e conquistato il trono in poco tempo, per poi ritrovarsi a non avere la minima idea (o interesse) di come gestire i Sette Regni. Sansa è del secondo tipo, in tempi di pace un buon reggente deve saper fare da giocoliere con vari aspetti della vita quotidiana e mantenere gli animi distesi, con elevata arte diplomatica.

Forza: Dopo tutte le cose che le sono accadute, forse, la morte non sarebbe tra le peggiori. L’aver sopravvissuto a tutto ciò che le è successo la rende, oramai, impervia a tutti i timori che prima la affliggevano. Ha imparato il gioco sopravvivendo in mezzo alle più abili eminenze grigie dei Sette Regni.

Debolezza: Senza un supporto di combattimento rimane fortemente vulnerabile. Fortunatamente Brienne è fedele e anche Arya rimane un formidabile alleato.

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Caroline Ribi Zappi

È qua perchè ha sbagliato coordinate dimensionali. Nella vita reale è una persona seria, qui dà libero sfogo al suo nerdismo represso. Sogna invano di diventare il prossimo Piero Angela.

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