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Il primo passo nel 2018

Molti mi chiedono cosa si faccia a capodanno in Giappone.
Se lo si festeggi, se invece si festeggi nello stesso periodo di quello cinese, e molto altro ancora.
Come si trascorre, dunque, quella notte che ci porta, quasi per magia, da un anno all'altro?
Che se proprio vogliamo essere schietti e cinici, non cambia assolutamente nulla dalle altre notti.
Se vogliamo rinnovarci, se vogliamo cambiare qualcosa nelle nostre vite, eliminare le parti tossiche oppure quelle che ci trascinano a fondo, potremmo benissimo farlo in qualsiasi altro momento.
Eppure, psicologicamente parlando, pare proprio che si senta la necessità di avere un concordato punto di inizio, quasi come fosse in grado di purificarci in automatico, che possa aiutarci a raccogliere il coraggio per muoversi verso una nuova meta… verso una nuova versione di noi stessi.
Quante diete, iniziate di lunedì, sono poi andate a buon fine?
Visto che sono appena tornata da un viaggio invernale nella terra del Sol levante vi racconterò invece come ho festeggiato insieme ai giapponesi l'arrivo del 2018, che per la cronaca vi dirò essere l'anno del cane.
Dopo un lauto pasto consumato in allegria, con il resto del gruppo di questo giappotour, tra nabe, kushikatsu (lo so che state ridendo come i bambini delle elementari che trovano le parole oscene sulle riviste) e edamame, assaggiando birre annacquate e sake dal sapore discutibile, abbiamo lasciato l'izakaya quando di giapponesi erano rimasti solo i camerieri.
Troppo pieni per rimetterci le scarpe in perfetto equilibrio ci siamo aiutati l'un con l'altro per poi avventurarci all'aria frizzante dell'inverno giapponese.
La mezzanotte si stava avvicinando e allora ci siamo avviati verso il santuario shintoista più importante di Kanazawa, la città in cui ci trovavamo in quel momento.
Oyama jinja, edificato nel 1599, è molto particolare perché l'entrata è alta 25 metri e adornata da finestre olandesi. È una commistione di stili che lo rende quasi unico.
Una buona parte della città era già arrivata, chi abbigliato con kimono tradizionali, chi con jeans e abiti della quotidianità, ma tutti lì, in una fila educata a composta, chiacchierando in attesa di poter rivolgere la prima preghiera dell'anno alle divinità.
Si sente questo senso di appartenenza che supera la nazionalità, si è tutti lì, insieme, avvolti nella notte e nei timidi riflessi delle luci provenienti dalle bancarelle che vendono dolcetti.
A pochi istanti dallo scoccare delle 00.00 è partito anche un count down in giapponese, a cui naturalmente ci siamo uniti a gran voce. Anche quelli che non conoscevano la lingua hanno dato il loro contributo, senza vergogna o disagio.
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Quando poi ci hanno fatto arrivare vicino alla rastrelliera di legno per le offerte abbiamo lanciato velocemente il 5 yen (la moneta il cui suono piace maggiormente alle divinità) formulando una qualche preghiera silenziosa, credendo, trasportate dalla magia di quella notte, che ci fosse qualcuno ad ascoltarci.
Di seguito ci sono stati gli acquisti di vari omamori tematici e poi lo spiluccamento del cibo da strada, il tutto annaffiato da un bicchiede di amazake, un sake caldo dolce tipico dei periodi freddi (e per niente alcolico)
Tutto estremamente bello, un po' mistico e sentimentale.
Sicuramente d'effetto.
A raccontarlo sembra che abbiamo passato tutto il tempo a mangiare. Ed effettivamente un po' così è stato, e in Giappone non è proprio strano!
Ci siamo sentiti felici, ci siamo divertiti, abbiamo riso di cuore.
Così i giapponesi trascorrono quel momento di transizione.
Insieme.
See you space cowboy
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Glossiario in coda:
Nabe: vuole anche dire semplicemente “pentola”, come portata è un mix di carne, verdure e uova che si cuociono in un contenitore sul tavolo stesso in cui si mangia. È un piatto molto invernale.
Kushikatsu: conosciuto anche come kushiage, sono una serie di cibi su stecco accuratamente fritti in una pastella apposta
Edamame: fagioli di soia acerbi che si accompagnano a bevande di vario tipo all'inizio dei pasti. Come le nostre noccioline.
Izakaya: pub tipico giapponese dove si va a mangiare, bere e fare serata con colleghi o amici
Omamori: talismano di protezione

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