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MotoGP 18: la potenza del nuovo motore

L’appuntamento col motomondiale torna come ogni anno anche nel mondo dei videogiochi grazie a Milestone. Dopo l'appuntamento dell'anno scorso con l'edizione 2017, la software house milanese questa volta torna in pista con una grande novità, infatti per la prima volta in MotoGP viene utilizzato l’Unreal Engine 4 invece del motore grafico proprietario che iniziava a far sentire un po’ gli anni d’anzianità.
Durante una visita al museo della Scienza e della Tecnica ci siamo potuti immergere all’interno del mondo di MotoGP 18, oltre che con la nostra prima prova del gioco anche con l’esclusiva mostra (purtroppo ormai conclusa) dedicata al famoso designer e grafico Aldo Drudi, autore di alcune tra le più famose livree che hanno decorato moto e caschi degli ultimi anni. Nella foto qui sotto un rapido colpo d’occhio alla collezione di caschi personalizzati appartenuti a Valentino Rossi.
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Dopo questa breve digressione sulle moto e sul motomondiale, torniamo a parlare del gioco. Abbiamo testato MotoGP18 in tutte le sue modalità, a dire la verità piuttosto classiche e senza grosse novità rispetto l’anno precedente. La modalità Carriera la fa da padrone: qui dovremo creare un nostro alter ego virtuale (la scelta nella creazione lascia un po’ a desiderare) con cui gareggiare partendo dalla Red Bull Rookies Cup. Nostro obiettivo come sempre sarà quello di arrivare alle vette della classe regina, passando per Moto3 e Moto2 fino alla MotoGP. In questa nuova versione potremo anche curare l’evoluzione della nostra moto, lavorando sullo sviluppo di diversi componenti come: motore, freni, telaio o pacchetto aerodinamico.

Oltre a dover elaborare la nostra moto dovremo anche tenere alta la reputazione del nostro pilota riuscendo a raggiungere gli obiettivi in ogni gare e stagione. I punti saranno spendibili in R&S, ma anche necessari al nostro contratto nel team, senza risultati si rischia il licenziamento.

Grazie a queste soluzioni la modalità Carriera si conferma longeva e interessante, e strapperà via molte ore ai fan più appassionati delle corse su due ruote. Per chi invece preferisce delle modalità più immediate non mancano le classiche: Gran Prix, Campionato e Prova a Tempo. Immancabile anche la modalità Multigiocatore, solamente online, che presenta anche una modalità per l’eSport ancora da inaugurare. 


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Dopo avervi parlato delle modalità è il momento di scendere in pista. MotoGP 18 è un netto miglioramento rispetto al passato una volta in sella alla propria moto. Le opzioni per settare il livello di realismo desiderato sono innumerevoli, non si era mai visto un livello di personalizzazione tale, in modo da riuscire a soddisfare sia i neofiti che gli appassionati più puri. La moto si comporta molto meglio che in passato, con comandi molto più precisi e reattivi. Certo, chi sale in sella per la prima volta con questo titolo farà molta fatica all’inizio per l’estremo realismo (comunque modificabile come detto in precedenza), ma si tratterà solamente di una fase temporanea che passera man mano che diventeremo esperti. Chiudere le curve con una derapata al limite del disarcionamento per poi superare in grande stile gli avversari non avrà prezzo. 
Purtroppo l’IA dei piloti rivali dà ancora alcuni problemi, con collisioni spesso evitabili e innaturali e un modo di guidare e entrare in curva con animazioni a volte poco convincenti.
Dal punto di vista tecnico abbiamo un netto miglioramento per quanto riguarda la resa delle piste, adesso ricostruite alla perfezione grazie all’utilizzo di droni per lo scanning, dei piloti (anche se non tutti in modo perfetto), e delle moto, davvero fedeli. Le animazioni sono il punto più alto di miglioramento rispetto al passato, grazie all’Unreal Engine 4 le moto e i piloti sopra di esse sono resi molto più realistici e precisi di un tempo. L’unica pecca è che alcuni elementi sullo sfondo o degli oggetti di contorno, come striscioni e tribune hanno una qualità delle texture altalenante, che a volte vengono caricate in ritardo. Inoltre la pecca più grossa è il passaggio ai 30fps al secondo, rispetto i 60 presenti con l’engine proprietario degli anni passati. Il frame rate è stabile sicuramente, ma la sensazione di velocità delle moto ne risente. Probabilmente il team di sviluppo deve prendere ancora confidenza col nuovo strumento e speriamo che per la prossima edizione il problema sia risolto.
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In conclusione, MotoGP 18 non è ancora la simulazione del motomondiale perfetta, ma indubbiamente, nonostante alcuni difetti strutturali, riesce a dare agli appassionati delle due ruote ciò che vogliono grazie alle molte modalità presenti e alle sensazioni in corsa ancora più realistiche. Sicuramente si può notare la tendenza di Milestone di anno in anno al costante miglioramento, e speriamo che in futuro arrivi il prodotto perfetto per gli appassionati.

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Silvio Mazzitelli

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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