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Noi: un film che va oltre la metafora del doppio | Recensione

Presto nelle sale la nuova opera di Jordan Peele. Noi l'abbiamo visto in anteprima e vi raccontiamo cosa ne pensiamo...

Correva l’anno 2017 e nelle sale arrivava Scappa: Get Out, opera prima di Jordan Peele. Quel film si è rapidamente dimostrato una delle maggiori sorprese dell’anno, capace di ottenere grandi risultati in termini di pubblico e critica, portando a casa anche 4 Nomination agli Oscar di quell’anno, vincendo il premio alla Miglior Sceneggiatura. A due anni di distanza, il regista torna nelle sale con un nuovo lavoro, ancora più ambizioso. Il titolo del film è semplicemente Noi e ve ne parliamo nella nostra recensione.

Di che cosa parla il film Noi?

noi film us jordan peele recensione
©2019 UNIVERSAL STUDIOS

La vicenda di Noi si apre anni fa, in un parco divertimenti sulla spiaggia della California. Qui la piccola Adelaide si allontana dai suoi genitori, ritrovandosi all’interno di una casa degli orrori con un labirinto di specchi. La bambina vivrà un’esperienza che la segnerà profondamente lasciandola traumatizzata.

Anni dopo Adelaide torna insieme al marito e ai figli su quella spiaggia, mentre si trova in vacanza. Il trauma, che fino a questo momento ha tenuto nascosto al marito, riemerge e la donna soffre per questo. Durante la notte però i quattro si trovano faccia a faccia con altrettante persone vestite di rosso, con intenzioni decisamente violente nei loro confronti. C’è qualcosa di familiare però nei loro volti e piano piano verrà a galla la verità su cosa ha scoperto Adelaide quella notte di anni prima.

Nonostante l’ampio spazio (a volte fin troppo) dedicato all’esposizione, non tutto torna nella trama di Noi. Ci sono diversi elementi che a fine proiezione lasciano un dubbio nello spettatore. Eventi e momenti piuttosto difficili da spiegare e conciliare con gli eventi della pellicola. Non vogliamo entrare nei dettagli per ovvi motivi di spoiler, ma è probabile che uscendo dalla sala vi rimangano alcuni punti poco chiari.

L’impressione però è che non si tratti di semplici sviste o semplificazioni eccessive. È possibile che le spiegazioni a tutti i quesiti aperti siano presenti nella pellicola e che diventino evidenti solo dopo una seconda o addirittura una terza visione. E proprio qui sta uno dei punti più forti di questo film: le innumerevoli interpretazioni che si possono dare di Noi.

Noi, un film da analizzare a fondo

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©2019 UNIVERSAL STUDIOS

Scappa: Get Out era un film ‘facile‘. L’opera prima da regista di Jordan Peele era una chiara e lucida satira dell’ambiente culturale statunitense, dei problemi di razzismo ancora forti nella Nazione e dell’ipocrisia di una certa parte della popolazione. Oltre alla messa in scena, il film presentava una riflessione non tanto ovvia quanto semplice da decodificare e apprezzare. Guardandolo, capivi immediatamente il messaggio di Peele.

Viceversa, con Noi ci troviamo davanti a un film molto più complesso. Lungo la pellicola si possono ritrovare innumerevoli elementi, frasi, momenti dalla fortissima carica simbolica, da raccogliere e cercare di analizzare nel dettaglio. Si va dai conigli e le differenze che ci sono tra loro, alle forbici, passando per le tute rosse, fino al titolo stesso che, certamente non a caso, in originale è Us, con il doppio significato di ‘Noi’ e ‘United States’.

Si va oltre la catena umana, che può avere tanti significati differenti, o la metafora del doppio, del nostro gemello cattivo, dell’ombra. Parlando, confrontandoci e magari rivedendolo, si possono trovare tanti pezzi diversi di un puzzle da ricostruire per trovare il significato più profondo dell’opera.

C’è davvero tantissimo da analizzare e approfondire su questa pellicola. C’è spazio per ore e ore di discussione in cui ognuno può contribuire suggerendo nuove scoperte. Nonostante le sopracitate fallacie logiche (forse solo apparenti, forse no) il film rimane assolutamente affascinante, gettandoci di prepotenza in una caccia al tesoro per scoprire il vero messaggio del nuovo lavoro di Jordan Peele. Di cui ognuno di noi può dare un’interpretazione assolutamente unica, basata anche sulle proprie esperienze dirette. E le macchie di Rorschach che vediamo nel trailer servono a indicare proprio questo.

Una qualità tecnica di alto livello

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©2019 UNIVERSAL STUDIOS

Sono sicuramente meno i dubbi sulla qualità tecnica dell’opera. Peele, pur muovendosi in uno stile registico relativamente semplice, lavora con l’intento di emozionare lo spettatore. E così regala immagini profondamente evocative, soprattutto ovviamente da quando la vicenda entra nel vivo, con l’arrivo dei doppelgänger dei protagonisti. Brividi lungo la schiena ad ogni inquadratura.

Un plauso incredibile va alla protagonista della pellicola Lupita Nyong’o. L’attrice, Premio Oscar nel 2014, offre un’interpretazione eccezionale nel suo doppio ruolo. Riesce facilmente a catturare l’attenzione dello spettatore e legarlo (anzi, ammanettarlo) a sé, che stia affrontando dei misteriosi killer o semplicemente discutendo con la propria vicina di ombrellone. La sua presenza in Noi fa davvero guadagnare moltissimi punti al film.

Non si può però dire che sia l’unica a reggere il peso della pellicola sulle proprie spalle. Ad aiutarla infatti c’è un cast secondario validissimo, da Winston Duke a Elisabeth Moss. La vera sorpresa è però il giovane Evan Alex che colpisce nei panni del piccolo Jason e ancora di più nel ruolo del suo inquietantissimo doppio Pluto.

Pareri finali

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©2019 UNIVERSAL STUDIOS

A un primo livello di lettura Noi è sicuramente un buon film. Lungo tutta la proiezione non si riesce a staccare gli occhi dallo schermo e il ritmo incalzante lo rende un’ottima esperienza cinematografica. Questo nonostante alcuni problemi logici della trama che, almeno a una prima impressione, lasceranno parecchi dubbi nello spettatore.

Le mille e una possibilità di rilettura, legate ai tantissimi elementi simbolici e ad alcune frasi lasciate in sospeso (ma proprio per questo pregne di significato), sono però il vero cavallo di battaglia del film. Ripercorrerlo per scovare tutti gli elementi per decifrare il suo mistero siamo sicuri che sarà una sfida emozionante. E non vediamo l’ora di affrontarla.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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