Site icon Orgoglionerd

Nye vs Ham: Scienza contro Creazionismo

C'è da spendere un paio di parole sul concetto di “coraggio”. Esiste il coraggio consapevole, quello di chi sa che cosa sta per affrontare, ma decide lo stesso di ingollare i propri timori e farsi avanti impavido, ed esiste il coraggio che deriva dall'ignoranza, quello di chi appare impavido ad occhi terzi, ma che in realtà semplicemente non si rende conto del pericolo che sta correndo.
Recentemente abbiamo avuto una splendida occasione di osservare entrambe le categorie in un solo evento: stiamo parlando del dibattito fra Bill Nye, “the science guy”, e Ken Ham, il presidente del Creation Museum e dell'associazione Answers in Genesis. Il tema era se la “teoria della creazione” sia o meno un modello funzionale in un mondo moderno e scientifico.
Il primo tipo di coraggio è stato perfettamente esemplificato da Bill Nye, il quale si è letteralmente ficcato nella tana del leone (il dibattito si è svolto nel neutralissimo scenario del Museo della Creazione, praticamente nel cortile di casa di Ham) per cercare di ficcare un po' di senso nella testa della marea di gente venuta lì con l'intento di vedere il loro eroe (Ham) percuotere quel detestabile senza dio a colpi di Bibbia. Un compito non facile ed estremamente ingrato.
Il secondo tipo di coraggio, invece, era magistralmente incarnato da Ken Ham, allegramente disposto a gettarsi in pasto all'internet e consegnandosi definitivamente alla storia come irragionevole cavernicolo, portatore di idee talmente vecchie e insostenibili da aver perfino fatto infuriare altre associazioni di creazionisti per averle fatte “sfigurare”.
Vogliamo che tutti quanti guardiate l'intero dibattito: è qui in questa stessa pagina. Guardatelo, e capirete da soli perchè non staremo a spendere più di un paio di righe sul suo contenuto. Non c'è molto da dire: i fatti stanno tutti dalla parte di Nye, mentre l'inadeguatezza intellettuale, il sotterfugio più bieco (non esiste la differenza fra “scienza storica” e “scienza osservata”, esiste solo la “scienza”…ma ammetterlo significherebbe dover ammettere che è possibile datare l'età della Terra, che salta fuori essere un tantinello più vecchia di 6000 anni) e il fanatismo religioso stanno tutti dalla parte di Ham. Abbiamo trovato particolarmente significativo il momento delle risposte al pubblico, in particolare alla domanda “c'è qualcosa che potrebbe farvi cambiare idea?”, alla quale Ham risponde con un immediato e quasi offeso “ovviamente no”, mentre Nye snocciola un'infinità di nuove scoperte che sarebbero sufficienti a capovolgere istantaneamente le sue convinzioni. Ed aggiunge un invito a tutti i presenti di contribuire a farle, queste scoperte, perchè niente lo renderebbe più felice. Insomma: il dibattito è stato così chiaramente “vinto” da Nye che non c'è nemmeno gusto a parlarne.
1392205428 Bill Nye Vs Ken
Quello di cui vogliamo parlare, invece, è un altro punto della questione, e cioè: ha fatto bene Bill Nye ad accettare di partecipare a questo dibattito? Ha “vinto”, questo sì. Però per farlo ha dovuto letteralmente mettersi allo stesso livello di Ham, quindi in un certo qual modo contribuendo a rafforzare l'idea che evoluzione, scienza e razionalità stiano sullo stesso piano intellettuale e siano ugualmente rispettabili di creazionismo, superstizione e fanatismo religioso. La battaglia più importante che sta venendo combattuta, ricordiamolo, riguarda l'inserimento del creazionismo nei programmi didattici delle scuole al fianco dell'evoluzione, non al posto di essa: teach the controversy, dicono i creazionisti. A loro non interessa tanto dimostrare di avere ragione (sanno di non poterlo fare), quanto far passare il concetto che prendere le proprie risposte dalla Bibbia o da un libro di biologia sia solo una questione di scelta. Un dibattito così simmetrico potrebbe portare acqua a questo mulino. Questa preoccupazione è condivisa da molti, ad esempio Richard Dawkins, altro “leone” dei dibattiti, ha notoriamente da sempre rifiutato di partecipare ai dibattiti con i creazionisti, per evitare di legittimarli come interlocutori credibili.
Inoltre ci si chiede quale sia l'intento: nessuna persona convinta delle sciocchezze che dice Ham è suscettibile a cambiare idea semplicemente grazie all'esposizione alle idee razionali di Nye, e questo è stato ammesso da Ham stesso. E dubitiamo che esista qualcuno che abbia guardato questo dibattito perchè genuinamente incerto fra le due posizioni. Viceversa, chi già è convinto che creazione e disegno intelligente siano fesserie non ha bisogno di questo “ripasso”, e se guarda il dibattito è solo per godersi un altro gustoso esempio di dropping science on stupid people.

Queste obiezioni sono sensibili, fondate e in parte le condividiamo. Pensiamo però anche un'altra cosa: questo genere di persone, Ken Ham e soci, tirano fuori il loro peggio quando messe di fronte  alla pacata irresistibilità dei fatti, specie se argomentati così bene. In queste occasioni vengono privati di ogni possibile nascondiglio, ogni possibile maschera di rispettabilità. Chiunque non facente parte della sua congrega di fanatici veda questo dibattito è obbligato ad alzarsi dalla sedia con un'opinione di Ken Ham come di omino ridicolo, estremista e bigotto con una mentalità vecchia di due secoli e davvero niente di interessante da dire. E questo non può fare che bene. Lasciamo dunque che questa gente si esponga al ridicolo, soprattutto perchè sembra essere quello che più desiderano fare: stanno contribuendo al loro stesso declino.
Exit mobile version