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O la parrucca o la vita

Nuovo anno, grandi pulizie. 

Non è vero niente, va bene il weird, va bene l’absurdité ma adesso non spariamole grosse su. Anche se forse è il caso di ammettere che “il fare ordine” è un’ottimo incentivo per cominciare a scavare e spostare cose scoprendo qualche tesoro. E in cosa ci siamo imbattuti oggi? 
Eh già: parrucche. Per la precisione un paio di belle parrucche maschili in stile ‘700 francese. Perché diamine sono entrata in possesso di una roba del genere? Come tutto il resto degli oggetti e chincaglierie che mi circondano: perché erano carine.Non saprei spiegare per quale devianza abbia sviluppato questa preferenza, ma ho sempre trovato il look maschile barocco particolarmente affascinante. Con quelle calzamaglie, i nei finti, la cipria e i codini. 
Probabilmente è stata una cosa graduale, a cominciare dall’Isola del Tesoro con Charlton Heston che faceva Long John Silver e un giovanissimo e carinissimo Christian Bale. E poi c’è stata Intervista col vampiro (*wink wink*). Mi sono rovinata con gli anni ’90 alla fine. Don’t judge me.
Forse però è il caso di sventare subito un cliché. Non è che nel ‘700 se ne andassero in giro tutti con la parrucca. Sicuramente gli strati più poveri della popolazione non avevano minimamente il denaro (o il tempo, o lo stile di vita adatto) per permettersi di passeggiare amabilmente con un catafalco incipriato e riccioloso sulla testa. Solo i nobili avrebbero potuto concepire e fare una roba del genere. Anzi, più eri nobile e più ci si aspettava che la tua parrucca fosse grande, imponente e stravagante (complessi? Nessuno…?).
In viaggio, l’armamentario per prendersi cura della propria parrucca esigeva almeno un intero baule, tra parrucca stessa, strumenti per arricciare i capelli, polveri, unguenti e nastri.
Per non parlare dei costi esorbitanti che questo vezzo modaiolo poteva raggiungere. E come ben si sa, gli oggetti costosi tendono a far gola ai ladri.
Infatti il furto di parrucche era piuttosto comune in questo periodo. Costose e simbolo di prestigio sociale, rappresentavano un ambito bottino per i più scaltri e intraprendenti ladri su piazza.
Le strade potevano essere posti pericolosi per le parrucc..hem per i ricchi, perché sarebbero potuti incappare in uno dei più diffusi imbrogli architettati ai loro danni.Uno dei trucchi più classici consisteva nell’urtare l’ignaro duca travestiti da macellai, tenendo una grossa sacca sulle spalle. Nella sacca però anziché un tocco di manzo c’era un bambino che, sporgendosi non visto, poteva sottrarre la parrucca al malcapitato nascondendola rapidamente.
La vittima a quel punto non poteva fare altro che guardarsi in giro imbarazzata e denudata mentre un altro complice le si avvicinava, fingendo di voler aiutare distraendola ulteriormente, in modo che il ladro si potesse allontanare rapidamente.
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Altri elaborati inganni potevano prevedere l’impiego di animali addestrati. Ad esempio, un ragazzino tentava di aggredire il malcapitato di turno, mentre un altro gli avrebbe strappato la parrucca, gettandola a un cane ammaestrato all’uopo. I tre complici sarebbero fuggiti in tre direzioni diverse, rendendoli impossibili da inseguire.
Una versione più esotica arrivava a contemplare scimmiette che potevano sottrarre le elaborate parrucche direttamente dai rami di alberi o alti muri
Spesso nemmeno i crocevia erano sicuri, perché i banditi potevano essere in agguato per assaltare carrozze a cui sottrarre beni di vario tipo. Esistono testimonianze di casi in cui venivano fatti degli squarci nelle vetture per rubare rapidamente la refurtiva direttamente dalla testa dei passeggeri
Questo particolare crimine – e anche un po’ esilarante – andò incontro al suo inevitabile declino con lo scemare della moda di portare capelli finti inondati di cipria. Anzi, a segnare la fine di questo fashion trend, negli ultimi anni del '700, fu più realisticamente l’introduzione da parte del governo inglese di una tassa sull'uso delle parrucche. Mentre in Francia alla fine del secolo erano cominciate a mancare le teste su cui posare parrucche (dato il fiorente mercato di ghigliottine per nobili).
Per fortuna oggi una cosa del genere non potrebbe di certo capitare. Beh non è proprio così… Se è vero che i furti di parrucche sono drasticamente diminuiti rispetto a due o tre secoli fa (per la mancanza di materia prima), può capitare ancora oggi di imbattersi in fatti di cronaca come questo. Non è prassi sconosciuta che in Myanmar le donne, che portano capelli lunghissimi spesso fermati in una coda, possano cadere vittime di furti di capelli, che vengono tagliati a loro insaputa da abilissimi ladri. O è successo in Sudafrica a un giovane, vittima di una rapina, a cui sono stati rubati i dreadlocks.
Altro che controllarvi le tasche, hold on to your hair.

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Francesca Giulia La Rosa

Trekker, whovian. Non amo le etichette (a parte queste?). Traduttrice, editor a caccia di errori come punti neri nel tessuto della realtà. Essere me è un’esperienza profondamente imbarazzante.

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