Warner Bros. Discovery e DC Studios sembrano tornare al tavolo del progetto con il loro franchise di Wonder Woman, poiché i piani per il prossimo terzo film sono stati demoliti dai nuovi co-CEO James Gunn e Peter Safran. Secondo The Hollywood Reporter, la regista Patty Jenkins ha fornito una sceneggiatura che, allo stato attuale del progetto, non si adattava ai piani dello studio per Wonder Woman 3. I co-presidenti della Warner Bros. Pictures e il co-CEO Michael De Luca e Pamela Abdy sono stati gli unici a dare la notizia a Jenkins e al momento non ci sono decisioni sui prossimi passi.
L’abbandono deciso da Patty Jenkins?
Secondo un nuovo rapporto di Deadline, tuttavia, fonti che hanno familiarità con la situazione affermano che in realtà è stata Patty Jenkins a decidere di lasciare il progetto. Il tutto dopo aver ricevuto appunti sul suo trattamento dallo studio. Il portale afferma che il tono di Jenkins “aveva problemi con l’arco del personaggio che rivaleggiavano con quelli di Wonder Woman 1984”. In particolare, mentre il primo film di Jenkins su Wonder Woman del 2017 è accolto con ampi consensi dalla critica, il suo sequel del 2020, Wonder Woman 1984, ha avuto più difficoltà a conquistare la critica.
Deadline riporta che un dirigente di uno studio rivale ha commentato “il potenziale problema” di avere “un regista come James Gunn” che dà appunti a “un regista affermato come Jenkins”. Detto questo, il portale afferma che De Luca e Abdy avevano effettivamente le loro preoccupazioni riguardo al trattamento di Wonder Woman 3 di Jenkins. Il tutto anche prima che Gunn e Safran intervenissero sulla questione. L’intero gruppo ha quindi fornito degli appunti, a quel punto Jenkins ha reagito, difendendo la sua visione per gli archi dei personaggi del film. Sembra inoltre che a Jenkins sia arrivata l’opportunità di scrivere un nuovo trattamento, ma ha deciso comunque di andarsene.
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