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Quando l’editoria diventa come il Sarlacc

–… che con questo caldo soffocante è la migliore stanza della casa!

Avrei voluto darvi così il benvenuto alla Torre Spezzata, ma dato che di soffocante questa estate ha avuto ben poco mi dovrò inventare qualcos'altro. Non ho mai dato il via ad una rubrica in vita mia, quindi vada come vada. Al sodo dunque!

Qui su ON sono comparsi una mia manciata di articoli, che riguardavano per lo più il mondo della letteratura fantastica, fantascientifica e anche un po' horror. Mi piacerebbe continuare in questo senso, perché il mondo editoriale è una giungla e come tutte le giungle è piena di predatori che si cibano del lavoro di chi avrebbe voluto solo raccontare una storia.

Questi predatori non sono la normalità, non vogliamo che abbiate paura di tentare e provare, ma ci sono. Parliamone:

La Rana Pescatrice (editore a pagamento\contributo): si presenta sempre con un'esca brillante, unica luce nel buio dell'indifferenza,per comunicarvi che la vostra storia è fantastica, gli è piaciuta da morire e se la sogna pure di notte. Pubblicherà il vostro romanzo all'istante,con codice ISBN e un sacco di altri fiocchetti. Dopo avervi attirato con la sua luce, però, arrivano le zanne: dovrete pagare con moneta sonante per le spese che la casa affronterà o comprare un vagone di libri (anche il vostro stesso libro, ovviamente) fino a coprire le suddette spese. Se per caso la Rana Pescatrice riuscisse a conficcare le zanne su di voi… il vostro libro non vedrà mai la luce di una libreria, a meno che non ve lo portiate voi stessi. La cosa peggiore è che se un editore vero (che investe i propri soldi in opere che ritiene meritevoli) sapesse che avete pubblicato qualcosa con loro, difficilmente vi prenderebbe sul serio. Sono predatori piuttosto famigerati e se si ignorano le loro lucette-esca non si corrono pericoli.

La Zecca (falso editor): come sottolineato da Tsugumi Ohba e Takeshi Obata nel loro splendido manga Bakuman “un bravo editor è la fortuna di ogni autore”. Per chi non lo sapesse l'editor è colui che ha il duro compito di lavorare con l'autore per correggere le imperfezioni narrative e per alimentare i punti di forza di una storia. Ma nella giungla della rete, in forum frequentati da autori e su Facebook, spesso si può finire per contrarre questo schifoso parassita: spesso inizia offrendosi volontario come beta-reader (termini tecnici, wow! Deve sapere il fatto suo!) per poi cercare di conficcare il suo becco nella vostra pelle dicendo di aver curato come editor molti romanzi. Potrebbe darvi una mano. A pagamento, s'intende. Questi esserini sono pericolosi non solo per il sangue che cercano di succhiare, ma perché potrebbero infettare il vostro lavoro con la loro incompetenza:forzarvi a fare cambiamenti dettati non dall'esperienza e dallo studio ma dal loro gusto personale. Volete che un editor valorizzi il vostro libro? Allora cercate un professionista, qualcuno che abbia già collaborato con delle case editrici (non Rane Pescatrici, s'intende)e che abbia già pubblicazioni serie alle spalle. Fate un po' di indagine preventiva e andate sicuri.

Lo Squalo (falso agente): si presenta sempre con un sorriso a 64 denti (come ogni squalo che si rispetti, ne ha più di una fila) e si propone di leggere e valutare i vostri sforzi. Inutile dire che un vero agente per un autore sarebbe una manna… ma lo Squalo può fiutare un esordiente fino a un chilometro di distanza. Vi gira attorno millantando conoscenze, contatti a volte persino fotografie di lui che stringe mani di autori famosi (basta andare a qualunque presentazione o premiazione per farsene fare una),tutto questo per farsi inviare il vostro manoscritto e un compenso che arriva fino a quattro cifre. Se riuscisse ad azzannarvi vi porterà dritto negli abissi, dove la Rana Pescatrice banchetterà coi vostri resti. Sì, questi predatori spesso agiscono in coppia. Gli Agenti veri lavorano per delle Agenzie (ma guarda un po') i cui nomi compaiono spesso associati a quelli di grandi case editrici, mentre gli Squali non li vedrete in questo campo. Mai.

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Il Pozzo di Sarlacc (self-publishing): questo più che un predatore è una tentazione. Ci sono siti che consentono di stampare da soli il proprio libro, o produrre un e-book. Bastano pochi click ed è fatta e si compare persino su Amazon, iBooks e IBS! Allora perché spaccarsi le unghie cercando di scalare la vetta della pubblicazione, se c'è il sentiero? Semplice: nessuna garanzia di qualità, nessuna divulgazione o distribuzione. A meno che non vi sfianchiate con il marketing, investendovi parecchie risorse e tempo (e siate davvero fortunati, diciamolo) cadere nel Pozzo del Sarlacc significa essere digeriti lentamente per mille anni: la vostra opera sarà considerata edita e non proponibile ad altri editori. Ma l'editoria Self è un discorso ampio che affronteremo in futuro e in maniera più estesa e argomentata.

La Iena (aspirante scrittore meschino): ebbene sì. Ci sono anche questi schifosi esseri, che all'apparenza sono accomodanti e simpatici, con le loro risate stridule e il loro aspetto canino. Ma le loro mascelle sono fatte per masticare ossa. Le vostre ossa. Scrivono lo stesso genere che scrivete voi e vi inviteranno a inviare loro il vostro lavoro. Così, giusto perché un paio d'occhi in più… e poi arriva il morso: iniziano a masticare e ridicolizzare ogni singolo punto della vostra opera, attaccandosi a qualunque pretesto. Il loro scopo? Cacciarvi dal loro territorio, scoraggiarvi, demolire il vostro morale per fare in modo di avere un concorrente in meno sul mercato. Inutile dire che ciò che diranno sarà ben lungi dall'essere una critica costruttiva. Sono ostici e subdoli da combattere quasi quanto i troll di youtube, ma di solito sono circondati da un alone di cattiva fama. Fate domande sul loro conto e il gioco è fatto.

Questi sono solo i più comuni fra i predatori e parassiti. Più ci si addentra nella giungla dell'editoria, più predatori staranno in agguato. E quando raggiungerete il tempio che sorge al centro della foresta, il pericolo non sarà affatto passato. Ma di questo parleremo più avanti, qui alla Torre Spezzata.

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Commenti

  1. “Perchè dovremmo spendere incalcolabili quantità di danaro dei contribuenti su una Morte Nera che presenta un difetto di progettazione tale da permetterne la distruzione integrale ad opera di una singola nave spaziale monoposto?”
    Ouch.

  2. Che brutta gente, il mondo dell’editoria è diventato un campo di battaglia (soprattutto in Italia). Complimenti per la neonata rubrica 😉

  3. Ciao Rita. E’ vero, è un vero e proprio campo di battaglia. A volte sembra proprio un “DeathMatch” in cui ognuno pensa per sé senza riguardo alcuno per chi è sulla sua stessa barca. Io cerco di leggere il più possibile autori sconosciuti o esordienti alla prima pubblicazione e segnalarli agli amici, ma moltissimi altri autori non lo fanno, convinti di rovinarsi la piazza e perdere potenziali lettori. E’ pure vero il contrario, però: ci sono molti che non vedono l’ora di stringere amicizie e collaborazioni. Sono molti meno, ma ci sono.

  4. Carlo, mi hai fatto rotolare! Certo che ti sei scelto una deliziosa rubrica per cui il materiale non ti mancherà mai! 😀
    Una volta ho scritto anche io un pezzo per trattare i vari tipi di editore (Ninja, Gnomo, Compagnone e via dicendo 😀 ) e mi sono divertita moltissimo a individuarli. Auguro anche a te di divertirti altrettanto (ma ho il sospetto che lo farai!).
    Stupendo il tuo spaccato di questo mondo difficile, chapeau!.
    E tanti in bocca al drago per la rubrica 😉

  5. Grazie Sheyraen. Crepi il Drago. E’ sempre bello sentirsi apprezzati. Vedo che anche tu sei entrata nel mondo oscuro e tetro dell’editoria, allora!

  6. Ebbene sì, Carlo, ormai da qualche anno. Ho combattuto anche io il “bestiario” incontrato sul cammino e il bello è che mi ci sono trovata senza essermela veramente cercata 😀
    Comunque è sempre bello trovare chi ha occhi per guardare e riesce a individuare, nonché classificare, il malcostume che intacca anche la nobile arte dell’editoria (ma esiste forse un luogo privo di mostri? Io dico di no e come mi ha sempre detto mio padre, il mondo è una giungla!).

    Il tuo articolo è così deliziosamente ironico che mi ha rallegrato la giornata ^_^
    Quindi grazie a te e speriamo serva alle nuove leve, a coloro che si affacciano a questo mondo con un grosso bagaglio di sogni sulle spalle, e che talvolta vengono falciati senza pietà, rischiando così di vedere la loro passione inquinata.
    E questo sì che sarebbe un peccato: la perdita di talento stroncato lungo la strada dal cinismo di gente la cui qualificazione richiederebbe censura 😉 (e una buona dose di galera per truffa 😛 )

  7. E’ quello che vorrei prevenire, appunto, con la Torre Spezzata. Se conosci qualcuno a cui potrebbe essere utile, non esitare a farglielo leggere!

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