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Save the Nerd: cosa fareste senza connessione per 40 giorni?

Non ci sarà nessuno che metterà "mi piace" ai tuoi status, un retweet non ti salverà, il +1 sarà solo un miraggio.
Per molti navigatori del web questo potrebbe sembrare uno scenario drammatico e spaventoso ma noi sappiamo che i nerd sono coraggiosi e spesso osano fare un passo in più del dovuto per provare emozioni altrimenti difficilmente ripetibili.
Filippo Gruni insieme ai ragazzi di Lotrek, Web Agency da lui fondata, ha dato il via al progetto Save the Nerd, un viaggio in barca navigando liberamente nell'oceano Atlantico, dalle Antille fino all'Italia.
Scopo principale di questa avventura è stato dimostrare come la tecnologia moderna debba aiutarci ad aver più tempo per vivere la vita reale, e non il contrario.
Il viaggio si è concluso da poche settimane e abbiamo avuto il piacere di parlare con Filippo della sua esperienza, senza mezzi tecnologici per oltre 40 giorni, con l'intento di disintossicarsi da quella che sempre più spesso viene definita come sindrome da iperconnessione.
La metafora del viaggio non solo come ricerca di se ma anche come rimedio alla frenesia della vita moderna: i problemi non sono certo mancati sulla Milanto, l'imbarcazione a vela che ha scorrazzato il nostro impavido nerd per i mari, dimostrando però come le emozioni provate in prima persona siano un vero toccasana contro la routine quotidiana.
Vi lasciamo all'intervista a Filippo, voi sareste disposti ad abbandonare la vostra quotidianità e partire?
Save the Nerd: un viaggio che cambierà la vita di un Nerd. Ci è riuscito?
Uno Nerd ci nasce, ci vive e ci muore quindi è impensabile che un’esperienza, seppur altamente traumatica come quella che ho fatto io, possa cambiare la vita di un Nerd, sicuramente però la influenza e permette di approfondire la propria esistenza. 
Non posso dire con certezza che mi abbia cambiato ma posso affermare che mi abbia fato riflettere moltissimo sulla mia vita e sul valore da me attribuito al fare cose, vedere gente, pensare idee…
Quando sono rientrato tutti i miei clienti sono rimasti sorpresi di quanto fossi calmo e in pieno formato zen, questa situazione fantastica è durata una settimana, ora sono tornato all'inferno, però qualcosa mi è rimasto (forse più di qualcosa).
Com'è nata l'idea di partire per l'oceano lasciandosi alle spalle le comodità della vita moderna? 
-Colpa/Merito di Lorenzo Cipriani, uno dei fondatori del progetto, che una sera a cena al ristorante cercava in tutti i modi di coinvolgermi in questa spedizione folle, solo che non avevo ne la possibilità economica ne tanto meno il tempo per poter sparire 40 giorni dal “mio” mondo. 
Ed ecco che si è delineato il progetto Save The Nerd che senza troppi giri di parole, ha come missione quella di fare diventare un business la nostra idea sulla disintossicazione dalla tecnologia, attraverso un’avventura estrema ed un documentario video. Speriamo che questo argomento riesca ad avere dimensioni sempre più importanti e magari il nostro progetto sarà solo l’inizio di una discussione più seria, oppure l’inizio di una serie TV, chissà!
Dalle Azzorre al Mediterraneo con qualche sosta lungo il percorso, come trascorrevate le giornate sulla Milanto? Hai qualche aneddoto particolare per noi?
Ci sto scrivendo su un libro intero quindi potete immaginare quanto sia difficile poter raccontare tutto. 
Quello che ho provato è ciò che si può provare in una situazione del genere in 40 giorni, tutto! 
Paura, noia, divertimento, uggia, stress, stanchezza, rilassamento, pensieri, gioie e dolori. 
Uno degli aneddoti che ricordo con più emozione è Guglielmo, il nostro pollo volante acquatico (c’è una remota possibilità si trattasse di un gabbiano malconcio) che ci ha seguito in mezzo all'oceano per svariati giorni, abbuffandosi come un super porco affamato sugli scarti dei nostri pranzi che gli lanciavo. Quel pollo volante acquatico non si stancava mai di seguirci, Meraviglioso!
Partire per un viaggio è sempre l'occasione per scoprire qualcosa in più su di se e per creare un legame unico con i propri compagni di avventura. Che persone erano l'equipaggio della Milanto?
Sinceramente non so come sia stato possibile convivere 44 giorni senza litigare mai. 
Stefano, il videomaker, lo conosco da molto tempo poiché è il terzo socio della Web Agency che ho fondato 
. Lorenzo è entrato a far parte della mia vita con prepotenza, ma da pochi mesi quindi è stato anche un modo per conoscerci meglio. Il capitano, Valerio Bardi, è stato IL personaggio per eccellenza, senza di lui non sarei vivo, o comunque in grado di scrivere qualcosa…
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Una domanda che facciamo a tutti i nostri ospiti: qual'è il super potere che ti sarebbe piaciuto avere in questo viaggio?
L’invisibilità non sarebbe servita a niente, non lo avrei mai detto, eppure ci sono luoghi e situazioni in cui il super potere più figo di tutti, appunto l’invisibilità, risulta inutile. 
Io, pensandoci bene, avrei optato o per la gestione del vento (se esiste) oppure per avere le branchie tipo Aquaman.
Tramite crowdfunding siete riusciti ad ottenere i fondi necessaria per il progetto che vi porterà a realizzare un docu-reality sulla tua avventura. I lavori procedono a gonfie vele?
In realtà il crowdfunding non è bastato, sapevamo che un progetto del genere, specialmente in Italia, non poteva ambire a chissà quali cifre, ma grazie a tutti quelli che ci hanno supportato il nostro investimento individuale è stato ammorbidito e ci permetterà di investire con più convinzione nella fase di post produzione che è un po’ la chiave di tutto. 
Abbiamo fatto quasi 2 TB di filmati, ora ci aspetta un bel lavoro e attualmente siamo alla definizione del trailer ufficiale. Attualmente nel canale Youtube di Save The Nerd potete trovare un Unofficial Trailer che ci è servito per raccogliere le prime emozioni (visibile qui in alto)… Ha funzionato.
Dopo la tua esperienza ed il distaccamento forzato dai media attuali com'è tornare ad essere tempestati dagli stimoli più diversi e controversi?
Uno schifo, capisci che la maggior parte del nostro tempo se ne va via in stronzate e in “non-attività”, a sedere comodi su una poltrona. Se c’è una cosa che mi ha insegnato questa splendida esperienza è che nel nostro tempo libero dobbiamo tornare ad appropriarci della nostra (nascosta) voglia di fare, vedere gente, fare altre cose, organizzare, progettare e possibilmente stare anche un po’ a contatto con la natura… Comunque dobbiamo lavorare sul nostro tempo libero cari Nerd e/o rincoglioniti del web, ed il tempo, come ben voi sapete, per noi è una delle cose più fragili e relative di cui disponiamo.
Ringraziamo Filippo per la disponibilità e vi invitiamo a seguire gli sviluppi del progetto direttamente sul sito internet o sulla pagina Facebook di Save the Nerd.

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Mattia De Poi

Anche conosciuto come Il Nini, Mattia è il lato gioioso di Orgoglio Nerd. Biondo e curioso, è appassionato di ogni genere fumettistico, Gunpla e avventure. Portatelo in viaggio, all'organizzazione ci penserà lui.

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