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Sergio Toppi: ho disegnato abbastanza

Quando un personaggio come Sergio Toppi decide che ha disegnato abbastanza e che è arrivato il momento di appoggiare la matita per l'ultima volta e dare un'occhiata all'aldilà, non puoi fare altro che provare un senso profondo di perdita. In maniera egoistica, quasi: ti trovi a pensare quale grande artista abbiamo perso, come se Toppi fosse stato un patrimonio di dominio pubblico, e a quante opere meravigliose ci avrebbe regalato se fosse rimasto vivo ancora per un po', come se la sua arte ci fosse dovuta e che sotto sotto lui non è l'unica vittima della sua morte.
Quando poi Sergio Toppi decide di lasciare questa valle di lacrime proprio mentre stai leggendo uno dei suoi capolavori, la notizia della sua morte assume, irrazionalmente, un aspetto ancora più intimo e personale.
E' quello che è successo a questo redattore, che era immerso nella lettura del secondo volume delle avventure dell'unico personaggio ricorrente di Toppi (salvo alcune rapide incursioni in selezionate serie Bonelli), il Collezionista.

Si tratta dell'avventura che il baffuto gentiluomo ha vissuto nell'Africa nera di fine Ottocento, intitolata L'Obelisco della Terra di Punt, nota anche come L'Obelisco Abissino. Chi scrive è recentemente entrato in possesso di una meravigliosa edizione limitatissima, tiratura 2000 copie, della casa editrice King Comics, e proprio mentre si stava dedicando ad essa la notizia della morte del leggendario illustratore l'ha raggiunto. Per questo motivo abbiamo ritenuto di omaggiare il maestro con qualche breve parola su questo fumetto, anziché abbandonarci ad insopportabili agiografie.
Per chi non lo conoscesse, il Collezionista è, come dicevamo, l'unico personaggio seriale creato da Sergio Toppi, che per tutta la sua carriera ha preferito dedicarsi a storie autoconclusive, preferendole ai cast ricorrenti. E in effetti, anche nel caso del Collezionista l'intera serie è composta da appena cinque numeri. Il protagonista è un personaggio pericoloso, determinato, completamente privo di scrupoli quando si tratta di ottenere ciò che vuole, ed innamorato della propria leggenda e del proprio mestiere, ossia quello, appunto, di collezionista. Il Collezionista raccoglie oggetti misteriosi, occulti, lontani, difficili da raggiungere, non perchè questi oggetti siano preziosi o potenti, ma esclusivamente per alimentare il proprio ego, per dimostrare di essere il miglior collezionista vivente. Si tratta di un uomo ricco, estremamente intelligente, estremamente colto, dotato di uno straordinario novero di competenze, dall'etnografia alla chirurgia alla balistica, estremamente orgoglioso e disposto ad utilizzare le sue sterminate risorse, economiche e personali, per conseguire il suo obbiettivo.
Nella sua seconda avventura il nostro antieroe si trova in Etiopia, alla ricerca di un misterioso obelisco di pietra nera che si erge al centro del deserto africano. La leggenda dice che chiunque tocchi l'obelisco diventerà il Negus, il Re dei Re, il Signore di tutta l'Etiopia, ma non è per questo che il Collezionista si avventura sotto l'enorme sole africano. Del tutto indifferente a dettagli come il potere o la ricchezza, a lui interessa esclusivamente il trionfo della conquista. La sua avventura lo porterà ad incrociare il destino dei contingenti savoiardi inviati in Etiopia per conquistarla a nome del Re d'Italia, e ad assistere alla storica battaglia di Adua vinta dal negus Menelik II; ad affrontare la letalità del deserto e la sua fragilità di uomo; ad uccidere amici e nemici fino all'inevitabile e glorioso trionfo.

Toppi, si sa, è prima di tutto un formidabile illustratore, ed anche quest'opera lo dimostra con forza. Certo, il maestro ha curato soggetto e sceneggiatura, ma non è possibile leggere questa storia del Collezionista senza convincersi che la parte del gigante venga rubata dalle meravigliose illustrazioni, quando costrette all'interno di vignette tradizionali, e quando libere di occupare intere pagine. Sono esse, più che i dialoghi e le didascalie, a restituirci con potenza l'atmosfera dell'Africa nera, la personalità di spietato assassino del protagonista, che emerge in ogni singolo disegno, e il fascino misterioso dell'obelisco, obbiettivo del Collezionista.
Sono tante le opere che potremmo raccomandarvi, se volete iniziare ad esplorare l'arte di Sergio Toppi. Ma in ossequio a ciò che ci ha fatto finire per le mani questa storia proprio in questo momento, sia esso destino o statistica, l'Obelisco Abissino è il nostro suggerimento.

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Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

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