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South Park: The Stick of Truth, il tie-in definitivo

I tie-in nel mondo videoludico sono una brutta bestia. La maggior parte di essi fallisce in partenza per poca cura di chi li sviluppa pensando che basti il nome di un opera dietro a un prodotto mediocre per accontentare i fan. I prodotti ben riusciti da questo punto di vista sono davvero pochi. Dopo parecchi ritardi dovuti anche alla sfortunata chiusura di THQ e poi  passato nelle mani di Ubisoft è finalmente uscito South Park: The Stick of Truth, e lasciatecelo dire il gioco ha superato ogni più rosea aspettativa.
 South Park è uno dei nostri cartoon satirici preferiti. Dopo 17 stagioni riesce sempre a mantenersi interessante con trovate geniali, senza decadere nella monotonia e restare intrappolato nelle sue meccaniche ripetitive come altri cartoon americani, uno su tutti i Simpson per fare un esempio. Trey Parker e Matt Stone sono i due pazzi furiosi e geniali (ovviamente in senso buono) che hanno creato lo show originale e supervisionato il progetto videoludico fin dagli albori, scrivendo la sceneggiatura della storia e curando ogni singolo aspetto in modo che fosse più fedele possibile alla loro creatura originale. Dire che sono riusciti nel loro intento è riduttivo.

Partiamo dalla storia del gioco: voi siete il nuovo bambino appena trasferitosi nella tranquilla cittadina del Colorado e non importa che nome sceglierete, tutti vi ricorderanno come Douchebag, l’eroico guerriero (oppure mago, ladro o ebreo a seconda della classe che sceglierete). Ben presto vi ritroverete a lottare per la fazione di Cartman il re mago contro gli elfi guidati da Kyle per il possesso del Bastone della Verità, un pezzo di legno che può controllare l’universo. Ovviamente è solo l’inizio perché, come da copione di una qualsiasi puntata di South Park, la storia inizierà a degenerare e il livello di epicità e di risate salirà talmente tanto da non riuscire a trovare parole per descriverlo. La cosa che ci ha stupito è la fedeltà del gioco alla controparte animata. Appena iniziato, resterete a bocca aperta nel muovere il vostro personaggio, perché vi sembrerà davvero di essere all’interno di un episodio.

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Perché South Park: The Stick of Truth è un enorme episodio interattivo che racchiude l’essenza di 17 stagioni in un unico gioco! Le citazioni e i rimandi saranno continui e nascosti in ogni angolo, anche nei dialoghi meno importanti. Ogni dettaglio trasuda dello spirito do South Park: Al Gore e l’uomorsomaiale, gli alieni e le loro sonde anali, Mister Hankey, i Crab People, gli gnomi rubamutande, i Chinpokomon, il dottor Chaos, il Canada (non vi diciamo nulla ma stavamo morendo dalle risate quando ci siamo arrivati), i nazisti, David Hasselhoff e ci fermiamo qui perché la lista sarebbe troppo lunga, ma ogni fan della serie non potrà non adorarlo. Anche le parodie sui videogiochi non mancheranno, dimostrando tutta la passione videoludica dei due autori. Il nostro protagonista è una chiara presa in giro del Dragonborn di Skyrim, poi particolarmente parodiato è il genere dei GDR a cui questo gioco appartiene. Fra le tante chicche troveremo: la scheda da cui gestire il nostro personaggio fatta in stile pagina di facebook, le esilaranti mosse speciali, 5 diverse per ogni classe e gli oggetti da equipaggiare con effetti assurdi (il vestito da dark che ci fa perdere fede nel mondo a ogni turno). 
Il primo QTE del gioco sarà defecare nel proprio bagno con possibilità di raccolta del vostro prodotto per poi lanciarlo ai nemici, inoltre la parodia dei messaggi registrati alla Bioshock ci ha fatto davvero cadere dalla sedia dalle risate.

Tralasciando per un attimo la grande fedeltà alla serie, anche il gameplay si difende bene. Il sistema è quello dei combattimenti a turni dove ogni azione fatta verrà gestita da dei QTE, molto in stile Paper Mario. Forse un difettuccio lo si può trovare nella grande facilità del gioco che non crea grossi problemi anche a livello di difficoltà massimo.
Le 20 ore circa che sono servite per finirlo ci hanno divertito come pochi giochi negli ultimi anni: nonostante il periodo caldo di Marzo, con l’uscita di diversi titoli importanti, South Park per noi eclissa tutti diventando un vero esempio da seguire per chiunque voglia creare un gioco basato su una licenza. Ogni fan della serie dovrebbe giocarci, e anche chi non la conosce bene potrà apprezzare il valore videoludico e magari si avvicinerà di più all’universo creato da Parker e Stone. Non siete ancora convinti? Beh vi diciamo solo che fra le tante chicche epiche offerte dal gioco, potrete evocare Gesù per combattere contro gli alieni! Screw you guys I’m going home.

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