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Star Wars Rebels: il punto della situazione

Star Wars: The Clone Wars, la serie in computer grafica, è stata a nostro parere interrotta un po’ troppo frettolosamente. Siamo pronti a spendere gran copia di parole per difendere la serie, che troviamo essere davvero ben fatta, interessante, piena di idee e con un modo tutto suo e davvero molto apprezzabile di giocare con gli archetipi e i canoni di Guerre Stellari.
L’interruzione di The Clone Wars non è avvenuta senza conseguenze, tuttavia: una di queste conseguenze è il riciclo (non ce ne vogliano) del team di sviluppo, preso e messo al lavoro su un’altra serie, sempre pensata per un pubblico ragionevolmente giovane, che potenzialmente si avvicina per la prima volta all’universo narrativo di Guerre Stellari. La serie è la tanto chiacchierata Star Wars: Rebels. Vediamo di fare il punto della situazione, di capire di cosa si tratta e di passare in rassegna ciò che sappiamo.
Intanto, i dati grezzi: Rebels sarà ambientato (circa) nel 5 BBY, cioè Before Battle of Yavin, cioè cinque anni prima della distruzione della prima Morte Nera. Possiamo quindi aspettarci l’Impero Galattico al suo massimo potere muscolare, con una ribellione ancora sul nascere (siamo prima della nascita della vera e propria Alleanza Ribelle) e Tatooine ancora saldamente il punto più lontano dal centro dell’universo. Un setting decisamente interessante, probabilmente più della guerra dei cloni stessa. I protagonisti, come il titolo suggerisce, sono dei ribelli. Intesi non tanto come Ribelli, con la Erre maiuscola, ma come piccola banda di mascalzoni, fuorilegge, che si oppongono ai soprusi degli imperiali come e quando possono, sfidandone l’autorità, dando fastidio, come una microscopica spina nel fianco dei loro piani.
Gli appartenenti a questa banda di ribelli sono sei: il capo, non ufficiale, è Kanan Jarrus, ex membro dell’Ordine dei Jedi, all’alba del 19 BBY (cioè al momento dell’Ordine 66) detentore del rango di apprendista padawan. Sopravvissuto, non si sa bene come, alla Grande Purga di Vader e dell’Imperatore, il nostro ha abbandonato spada laser e stile di vita ascetico per meglio mescolarsi con la gente dell’anello esterno, volando basso al di sotto del radar dell’Impero, almeno fino all’arrivo degli altri. Hera Syndulla, il secondo in comando, anche solo in virtù del suo ruolo di pilota e proprietario del mezzo di trasporto del gruppo (ne parleremo!), è una twi’lek, capace pilota, ingegnere e probabile contrabbandiere in pectore. Non possiamo non notare che Syndulla è il cognome di un altro twi’lek famoso, quel Cham Syndulla che, nella serie The Clone Wars, era a capo della resistenza del popolo di Ryloth al giogo separatista. Ci stupiremmo davvero se non ci fosse un legame!
Il “muscolo” del gruppo è formato dal duo Zeb Orrelios, un alieno (basato tra l’altro sui concept originali di Chewbacca) letteralmente muscoloso, grosso e possente, e Sabine Wren, una ragazza mandaloriana tanto affascinante quanto pericolosa: esperta di armi, in particolare armi esplosive ad alto potenziale, ed assetata di battaglie come tutti quelli della sua specie, non vediamo l’ora di vederla in azione (anche avendo visto il trattamento di favore che i mandaloriani hanno ricevuto in The Clone Wars!). 
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Altro personaggio che probabilmente risulterà il protagonista della faccenda è Ezra Bridger, il ragazzino, ladruncolo scavezzacollo che vive alla giornata e non sa di farlo…usando la Forza come stampella. Finirà, com’è prevedibile, sotto l’ala protettrice di Kanan Jarrus, che lo istruirà al meglio delle sue possibilità a conoscere e controllare i suoi poteri. Chiudiamo la carrellata con l’immancabile droide: C1-10P, o “Chopper”, un droide astromeccanico. Come da lunga tradizione, un droide deve esserci, in ogni produzione legata a Guerre Stellari con un minimo di amor proprio. Questo vuole anche dire che il nostro Chopper si troverà di fronte ad una strenua concorrenza per ritagliarsi un suo posticino nella memoria dei fan. Di droidi molto carismatici ne è pieno l’universo (espanso), senza volerne citare nessuno per non far torto agli altri. Ci piace però notare come in The Clone Wars i droidi, in particolare quelli astromeccanici, abbiano anche loro ricevuto ruoli di grandissimo profilo, a partire dal “duello jedi” fra R2 e il droide separatista (nero, che sparava fulminacci rossi!) alla task force di soli astrodroidi verso il finire della serie. Il nostro Chopper sembra essere in buone mani. Cosa sappiamo di lui? Bè, che è un droide costruito con pezzi di scarto, che è dotato di una “programmazione maschile” e che, a differenza di altri suoi simili, non sembra avere particolarmente a cuore l’affetto dei suoi “padroni” umani. Citiamo direttamente Dave Filoni, produttore e autore della serie: “Se R2 era il vostro cane preferito, Chopper sarà il gatto”
Facciamo un passettino indietro e parliamo quindi dell’ultimo protagonista, non un vero e proprio personaggio ma, come da tradizione, sicuramente una parte fondamentale della storia: l’astronave del gruppo. Si tratta di una corvetta coreilliana leggera (non dissimile dal Millennium Falcon, se non per la stazza), modello VCX-100, dal nome particolarmente significativo: Ghost, che speriamo tanto non venga tradotto nella versione italiana. Come ormai sappiamo bene, i trasporti coreilliani se la cavano molto bene anche in combattimento, e infatti la nostra Ghost è dotata di torrette frontali e dorsali e di una scocca resistente: non vediamo l’ora di guardarci i combattimenti fra lei e gli stormi di caccia TIE.
Insomma, gli ingredienti ci sono tutti: un team di produzione di grande livello, che ha già mostrato i muscoli nell’affascinante The Clone Wars; un cast di personaggi piacevolmente variopinto; un periodo della storia galattica, la nascita dell’Alleanza, molto interessante e su cui c’è ancora poco materiale; sufficiente vicinanza ad entrambe le trilogie cinematografiche da aspettarci camei e sorprese in quantità (chi ha detto Ashoka Tano?). Non resta che aspettare questo autunno, quando la serie è destinata ad arrivare sugli schermi americani!

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Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

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