FumettiLetteratura e fumetti

Stop!: quando il videogioco crea l’amicizia | Recensione

Andrea Canobbio e Pierdomenico Bacclario ci raccontano di quella volta che hanno sognato un videogioco

Esiste un filone di storie che sanno conquistare il nostro cuore, perché ci riportano all’epoca in cui sognavamo spensierati. Sono i racconti delle “estati magiche”, quelle che abbiamo vissuto nell’infanzia o nell’adolescenza e che anche quando parlano dei ricordi di altri, riescono a sembrarci nostre. Tra questi troviamo il fumetto Stop!, attraverso cui (ri)scoprire quel calore del sogno che tanto ci fa battere il cuore.

Un fumetto come Stop! per ritornare indietro nel tempo

Nato da una storia vera, vissuta dagli autori del fumetto Andrea Canobbio e Pierdomenico Baccalario, Stop! è un viaggio agli albori dell’era dei videogames. Gli anni d’oro in cui il concetto di console era ancora lontano da quello che viviamo oggi, in cui bastavano una manciata di pixel a farci immaginare un’avventura meravigliosa e soprattutto in cui se giocavi eri necessariamente anche un po’ “smanettone”.

In questi anni Cloud e Buck si conoscono proprio grazie alla passione in comune e prendono un’importante decisione: programmeranno il più grande videogioco di sempre. L’obiettivo è ambizioso e come nei migliori film il primo passo è creare la squadra ideale. Passo dopo passo il sogno prenderà sempre più forma, dando il via a una delle estati più belle di sempre, vissute tra codice, disegno, composizione di musiche e un’amicizia che nasce.

Stop! racconta una storia di quelle belle, che scaldano il cuore e che ti fanno davvero immaginare che tutto sia possibile. È un viaggio nel mondo dei videogiochi degli inizi, quando davvero tutto nasceva da una semplice idea, ma dove era necessaria una grandissima dose di determinazione. Affrontare gli ostacoli non era semplice, che si trattasse di trovare il macchinario giusto o raggiungere Milano per un torneo.

Scegli Amazon Prime per l’acquisto dei tuoi videogiochi

Ma alla fine non è neanche una storia che riguarda solamente i videogiochi, perché avrebbe potuto tranquillamente trattare di altro senza perdere una goccia del suo fascino. Quello che davvero ci conquista di questo fumetto è che Stop! è un tuffo nell’estate, quella più pura e coinvolgente, che ci fa respirare quell’atmosfera in cui tutto è possibile davvero.

I rischi di raccontare la verità

stop fumetto il castoro recensione

Molto spesso quando si sceglie di raccontare una storia realmente accaduta, il rischio è quello di cedere alla fedeltà la struttura drammatica. La vita raramente segue un’impostazione davvero efficace per una narrazione. Rimanere ancorati ai fatti, riproducendo quello che è effettivamente accaduto può essere deleterio, indebolendo la forza di una storia.

Stop! non ha assolutamente questo tipo di problema. Se sia dovuto al fatto che Cloud e Buck, cresciuti e diventati scrittori esperti, abbiano sapientemente dosato la quantità di realtà con le richieste di una narrazione solida o se la loro storia si sia effettivamente sviluppata seguendo i beat ideali, noi non lo sappiamo e alla fine non è importante. Quello che conta è che ne è uscita una vicenda da cui è impossibile staccare lo sguardo.

E pagina dopo pagina ci ritroviamo coinvolti direttamente in questo folle progetto, di un gruppo di ragazzi del liceo che vuole lanciare un videogioco partendo da un fienile. Non solo, ma veniamo travolti dalla bellezza della nascita dei legami tra loro. Di come un joystick, una tastiera e un manuale di programmazione facciano nascere amicizie profonde.

Per quanto poi la vicenda si sviluppi effettivamente lungo un anno, quello che resta addosso è proprio il sentimento di quell’estate. Quella in cui Cloud, Buck, Lalli, Tistar, Ollie, Vito e tutti gli altri hanno voluto guardare oltre e puntare alle stelle. E così facendo si sono ritrovati.

Dal fumetto Stop! esci con tanti nuovi amici

stop fumetto il castoro recensione

Nei disegni di Susanna Mariani troviamo una leggerezza che sembra venire direttamente dall’animazione più recente. Questi tratti morbidi che contribuiscono a generare quel senso di tenerezza che ci conquista nella storia, unito però a una scelta di colori quasi sempre secondari e acidi, che riportano alle atmosfere di quell’epoca videoludica. Senza dimenticare poi una serie straordinaria di splash page che offrono spazio a una pixel art emozionante, che riaccende ricordi.

Una volta posato il fumetto, Stop! ci fa sentire come se avessimo anche noi vissuto quella storia. Proprio come i grandi racconti di questo filone, ci fa vivere quel ricordo di un’estate e ci rimangono nel cuore tutti i ragazzi che abbiamo conosciuto. Sono diventati anche loro parte dei nostri ricordi e chiudere le pagine ci fa sentire davvero come se stessimo salutando degli amici. Qualcosa che solo le grandi storie sono davvero capaci di fare.

Il fatto di sapere poi che a Lucca Comics & Games 2023 Buck e Cloud siano davvero riusciti a giocare a quel videogioco, che uno dei sognatori ha completato proprio mentre loro scrivevano il libro, senza che nessuna delle due parti sapesse cosa stava facendo l’altra… Beh, è il segno che questa vicenda merita davvero di essere scoperta.

Offerta
Stop!
  • Baccalario, Pierdomenico (Autore)

Da non perdere questa settimana su Orgoglionerd

🦁Ecco il trailer di Mufasa: il prequel de Il Re Leone
⚔️Francesca Michielin entra nel cast di Dungeon & Deejay
🫎Baby Reindeer: la storia vera dietro il nuovo successo di Netflix
⚰️E' morto un personaggio dei Simpsons
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button