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Tartarughe Ninja: quale tartaruga eri?

Agli inizi degli anni ’90, i re incontrastati dei cartoni animati in Italia erano soprattutto due: i Ghostbusters e le Tartarughe Ninja. L’appuntamento pomeridiano con il cartone era immancabile per molti bambini, pronti poi il giorno dopo a commentarlo con i propri compagni di scuola e a reinterpretarne le vicende con i giocattoli delle due serie oppure recitando in prima persona le parti dei vari personaggi in una perfetta ricostruzione dell’ultimo episodio visto (non stiamo a parlare delle faide shakespeariane per decidere chi dovesse interpretare Leonardo, chi Michelangelo, ecc…). Insomma, già da bambini si faceva così qualcosa di molto simile a ciò che molti di voi fanno ancora oggi dopo aver visto una puntata del vostro serial tv preferito, pronti subito a commentare con entusiasmo l’episodio con i vostri amici e a prendere le parti del personaggio prediletto (dubitiamo fortemente che la parte del gioco esista ancora;  per telefilm come True Blood o The Strain sarebbe un fenomeno antropologico molto interessante…).
E’ indubbio che alcune serie con cui siamo cresciuti ci restino nel cuore e come ormai sempre più spesso (anzi troppo) accade, Hollywood è ora presa dalla mania di riportarle da noi, colta da improvvisa nostalgia degli anni ‘80/’90. Sì, a volte ritornano.
Ecco così arrivare al cinema il reboot delle Teenage Mutant Ninja Turtles, che dopo 3 divertenti (e basta) film in live action usciti sempre negli anni ‘90 tornano con un nuova pellicola piena di effettoni in CG e, ovviamente, grandiose esplosioni come nelle migliori produzioni di Michael Bay. Alla regia troviamo Jonathan Liebesman già regista di World Invasion e La Furia dei Titani, mentre si trasferisce da Transformers Megan Fox, qui nelle vesti di April O’Neil, l’immancabile reporter amica delle “quattro tartarughe per difendere la Terra”.

Non paragoneremo questo film al cartone, al fumetto o ai precedenti film, non avrebbe senso, per quanto avvolti dall'ovatta della nostalgia le pellicole passate rimangono mediocri (facciamocene una ragione) e nessuno si aspetta di rivedere dei grossi pupazzi di gomma al cinema al giorno d'oggi.
Essendo inoltre un film realizzato oltre 20 anni dopo dal materiale da cui è tratto è ovvio che i riferimenti alla cultura pop odierna siano naturali, con i cambiamenti e gli aggiornamenti dei personaggi; nessuna sorpresa quindi nel vedere Michelangelo ballare Hollaback Girl di Gwen Stefani (al massimo qualcuno potrebbe dire che negli anni ‘90 avevano gusti migliori, ma questa è un’altra storia). Le quattro tartarughe, comunque,  rispecchiano bene i ruoli e le personalità originali: Leonardo il saggio capo del gruppo che tiene a bada gli altri tre, Raffaello la testa calda, Donatello l’inventore e Michelangelo il più allegro, sempre con la battuta pronta. Ma giunti alla fine del film una domanda sorge spontanea: tutto qui??

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La trama è davvero troppo lineare, con colpi di scena arrivati con un telegramma di 50 anni fa, personaggi troppo stereotipati e poco approfonditi, e se salviamo appena le tartarughe non possiamo dire lo stesso per esempio di Shredder, che non dimostra un briciolo di carisma ma incarna davvero troppo il  più classico dei cattivi standard. Questo film sembra costruito usando solo il set base dei film d’azione. Per renderlo un degno reboot, non basta certo riprendere gli elementi classici come il “Cowabunga”, lo skate di Michelangelo o la passione per la pizza delle quattro tartarughe, tanto più che  queste cose sono state inserite in modo piuttosto sommario. La domanda dunque è: perché si è arrivati a questo? In questo film non si è voluto osare, proporre qualcosa di nuovo  sfruttando il variegato mondo delle Tartarughe Ninja, ma si è preferito nascondersi dietro una formula standard che garantisce i numeri al botteghino ma che non resterà a lungo nella memoria. Questo lo si vede anche dalle battute, alcune divertenti e che addirittura giocano con lo spettatore, ma senza superare una certa soglia, probabilmente auto imposta.
Scene d’azione ed effetti speciali, come da tradizione in questo genere di film, sono fatti bene, ma niente di indimenticabile. Viste in movimento le tartarughe in CG sono meno peggio di quel che potevano sembrare dalle prime immagini e dal trailer.

Infine due parole sulle origini del quartetto. Premesso che giustificare in modo realistico che quattro tartarughine e un topo diventino dei ninja potentissimi è ovviamente impossibile, non ci è molto piaciuta la spiegazione data in questo film; è una spiegazione sempre assurda, ma il problema non è questo, infatti questa nuova versione  limita molto di più a livello narrativo la storia, eliminando diversi spunti interessanti come la faida fra il Clan del PiedeHamato Yoshi (a seconda delle versioni padrone di Splinter oppure Splinter stesso) o i molti riferimenti al Giappone antico che potevano fornire una trama più ricca e meno lineare.

In conclusione, il reboot delle Tartarughe Ninja è un film che può certo divertire, specialmente i più piccoli, ma che resta un guscio vuoto…dopo averlo visto non vi verrà infatti voglia, ed è un peccato, di tirar fuori la vostra mascherina colorata, la vostra katana, sai, nunchaku o bastone a scelta, dall'armadio dei ricordi ne tanto meno tornare a vederlo. Al cinema dal 18 settembre!

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Silvio Mazzitelli

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).

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Un commento

  1. Io l’ho trovato molto divertente, e per quanto non si tratti di veri e propri supereroi è il film che più si avvicina al concetto che ho io di film supereroistico, ovvero un sacco di mazzate dall’inizio alla fine, senza conflitti interiori, storielle d’amore ecc. solo tanta azione e tante battute, senza prendersi troppo sul serio. E questo film mi ha dato tutto ciò!

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