Intrattenimento

The Amazing Spider-man 2: il potere della responsabilità

The Amazing Spider-man 2 non è una pellicola di difficile valutazione, va a inserirsi nel genere “puro intrattenimento” e secondo quei canoni va valutata. “Facile” direte voi. 
Se un film del genere ti intrattiene e diverte è fatta, è un film riuscito secondo l'obiettivo che si era prefissato, un successo insomma e la questione può chiudersi lì.
Sbagliato! Come urlerebbe Jameson. 
Perché è sbagliato? Perché per confezionare un film di intrattenimento riuscito è richiesta anche una seconda caratteristica, una qualità base che dovrebbero avere tutte le opere cinematografiche ancora prima di differenziarsi secondo il genere o la finalità: una trama sensata.
Badate: non stiamo parlando di una trama credibile ma, nel suo contesto, di una sceneggiatura senza buchi e scene insensate.
Amazing Spider-man 2: Il potere di Electro è , purtroppo, trasbordante di sequenze avulse dal contesto, passaggi completamente ininfluenti alla trama o alla creazione di un personaggio e affermazioni ridicole basate su quelle scene….
Un esempio senza spoiler potrebbe esse Peter Parker che urla “sei il mio migliore amico” a un Harry Osborn che non vede da otto anni e che è capo dell'industria “malvagia” che sta affrontando.
Oppure la scena dei due aeroplani (da gustarsi ridendo), o il laboratorio segreto di Papà Parker con i PC ricolmi di filmati Quicktime con confessioni e spiegoni rivelatori e localizzato grazie all'ennesimo segreto dentro la valigetta (che nel prossimo film nasconderà Venom di questo passo) o ancora il pulsante magico che “risolve la situazione” che solo la signorina Stacy può premere.
Per non infierire citando il padre fantasma (Obi Wan) di Gwen o la "manina" del ragno…
E credeteci, potremmo continuare ancora per parecchio ma in verità non è esclusivamente questo il punto.
Come sempre diciamo è sbagliato parlare dei cambiamenti di stile dei personaggi, del loro carattere, della loro creazione presentando queste scelte come errori solo perché sono differenti dall'opera originale.
1397558987 Electro Banner
Urlare “Goblin non è così nel fumetto perciò quello nella pellicola è sbagliato” non ha nessun senso. La cosa giusta da fare è dire: quella versione di Goblin snatura il personaggio, si allontana troppo da esso nella sua costruzione e non è rispettosa verso i fan e nemmeno verso il nuovo pubblico visto la portata di divulgazione culturale di un blockbuster del genere.
E  una volta abbattuto il paletto del ”rispetto per l'opera originale” vale tutto e ci troviamo di fronte a armature Rhino con missili e mitragliatrici, Electro senza nessuna motivazione credibile per essere un villain e fare del male a Spider-man, il Peter Parker più odioso della storia, con una vita senza problemi, responsabilità e ingiustizie (le paturnie con il padre non dicono nulla) e il ”(hob)Goblin” meno sveglio della storia.
E nemmeno se siete fan della versione “ultimate” del tessi-ragnatele potrete mandare giù certe decisioni prese senza rispetto del personaggio e del fandom.
The Amazing Spider-man 2 incasserà milioni, sarà un successo, andremo a vederlo tutti (magari più volte) ma contribuirà a presentare dei personaggi nuovi che non si rendono conto della responsabilità di divulgazione che hanno, del peso che portano sulle loro spalle.
Il “potere” che il titolo della pellicola porta non è quello di sparare fulmini, ragnatele o volare è quello di poter  raccontare di un personaggio che ha smesso di essere tale decenni fa, ora è reale, Peter Parker sappiamo tutti come è fatto e sappiamo che non è così “cool” e poco sveglio come in questa pellicola, e mentre non c'è niente di male a farne un restyling è sbagliato far credere alle nuove leve che sia tanto differente.
Allora, quello che noi ci chiediamo è: perché non mettere un rimando a quello che Peter è? Perché ignorare questa responsabilità divulgativa tanto grande? E questo discorso si applica tutti i personaggi.
The Amazing Spider-man 2: ll potere di Electro è una pellicola di passaggio che porterà ai Sinistri Sei con tutta probabilità e riusciamo a scorgere in esso anche un tentativo di riportare il contesto verso una storia più classica ma: la leggerezza della sceneggiatura, le scene incredibili (che stranamente non sono quelle con giganti, goblin volanti e uomini elettrici) e l'assoluta mancanza di responsabilità hanno reso il film godibile a pieno solo a chi di Spider-man non frega proprio nulla.

Intrattiene? Si, lo fa. Ma a quale costo? In uscita il 23 Aprile!

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Commenti

  1. Leggendo questa recensione sulle prime mi son detto (anche da lettore, forse non sfegatato di spiderman): “tanti distinguo e tante paturnie per un fumetto”. Poi però mi sono accorto, rimuovendo l’oggetto ossia estrapolando Spiderman e mantenendo l’architettura del ragionamento mi era familiare, molto familiare.
    Era una versione senza parolacce ed insulti di quello che penso de Lo Hobbit 🙂
    Il fatto che si vuole che un tema caro sia preservato per le future generazioni mantenendone intatta l’essenza (al di là delle contestualizzazioni inevitabili di un remake) è centrale. Ha a che vedere penso con la preservazione della memoria, di ciò che tramite l’esperienza è giunto a definire una parte di noi e che vogliamo pertanto che possa sopravviverci. Quindi l’epicus furor del Nerd tradito dall’ennesima trasposizione commerciale orientata al sollazzo di masse decerabrate, è in altre parole la sublimazione del timore dell’oblio, ed in ultima istanza della morte.
    Oddio non volevo provare nessun punto in particolare XD mi è uscita così… “All work and no play makes Jack a dull boy..”

  2. Aspetto di vederlo prima di rilasciare un qualunque commento in proposito. Io sono tra quelli che “salva” nel complesso i primi tre film…soprattutto il primo a dire il vero che diversi aspetti positivi, diciamolo, ce li aveva! Tobey Maguire era un Peter Parker meno cool ma molto piú credibile e, soprattutto, con un mare di problemi. A volte non sapevi se fare il tifo piú per Peter che cercava goffamente di conquistare Mary Jane o per Spiderman che cercava in tutti i modi di affrontare le sue paure e le sue debolezze senza perdere il controllo…

  3. Emma Stone (Gwen Stecy) é il meglio che ha da offrire questo film.. e con questo credo di aver detto tutto. Jamie Foxx e Paul Giamatti ci sono ma é come se non ci fossero, tanto risulta banale e stereotipata l’interpretazione dei loro personaggi. Electro ha il potere di cui ha bisogno a seconda delle circostanze e Rhino sembra piú ridicolo che altro quando carica in direzione di Spiderman lanciando missili (!!). Dimentichiamoci per un attimo del fumetto e dimentichiamoci pure dei primi film (veramente ho iniziato a rimpiangere Tobey Maguire): il film é un misto di incongruenze, assurdità e scene scontate da far paura. Questo Peter Parker semplicemente non ha senso, non sta in piedi e si muove come fosse “manovrato” dagli eventi, senza una volontà propria. E poi, per favore, non prendiamo scene e situazioni (pari pari) dal secondo film per poi sbattercele davanti come fossimo degli stupidi (la crisi, il bambino che chiede il ritorno di Spidey, etc…)…francamente non mi piace che quando vado al cinema mi trattino come uno stupido riproponendomi materiale riciclato da un film relativamente recente! Fortuna che l’extra dei titoli mi ha tirato su di morale… e un grazie sincero a Emma Stone che, per lo meno, ha contribuito ad alzare la qualità “estetica” (passatemi il termine) del film. Sconsigliato caldamente.

  4. E pensare, invece, che a me è piaciuto. Ok, ok, il Peter dei fumetti è blah blah blah… Ma a dirla tutta, non vedo tutto questo allontanamento dal “senso” di Spider Man. Prendiamo lo spolier più spolier di tutti, ovvero cosa succede a Gwen nel film. Stiamo parlando di un blockbuster di intrattenimento, eppure le succede quello. Credo sia il passaggio giusto per dare una nuova forza al personaggio, ALL’INTERNO DEL PROPRIO MICROCOSMO CINEMATOGRAFICO (uso il maiuscolo perché non c’è il grassetto). Voglio dire: questo è cinema per la massa, ha una sua grammatica, uno suo stile da seguire. Non è il fumetto, che ha altri interlocutori. E quindi deve avvicinarsi al pubblico presentando una parabola comprensibile anche ad esso. Credo che in quest’ottica, Spider Man non sia snaturato e questa seconda pellicola faccia bene il suo dovere. Pulsantoni e aerei di linea acrobatici a parte.

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