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The Man in the High Castle: tra oppressione e lotta per la libertà

Gli universi alternativi non sono più una novità nel mondo televisivo: sono tanti i film e i telefilm che si basano sui viaggi nel tempo, mondi paralleli e linee temporali. Il concetto di viaggio nel tempo è un'idea che ha sempre affascinato l'umanità ed è presente in molti miti, come quello di mago Merlino, che sperimenta delle regressioni temporali.
Il 15 gennaio sono stati trasmessi sei pilot di alcune serie tramite la piattaforma di Amazon Prime Instant Video. Ad aver colpito gli spettatori è stata l'idea di rendere una serie televisiva il romanzo The Man in the High Castle di Philiph K. Dick, conosciuto in Italia come La svastica sul Sole (la traduzione dei titoli in italiano ci ha sempre stupefatto). L'episodio è possibile vederlo gratuitamente su Amazon in lingua originale.
Quello che colpisce nel romanzo di Dick è l'ucronia (deriva dal greco e significa letteralmente "nessun tempo") immaginata dall'autore di un mondo parallelo dove la Seconda Guerra Mondiale è stata vinta dai Nazisti e gli Stati Uniti d'America sono stati conquistati dai tedeschi. 
La serie si mostra abbastanza fedele al romanzo ed emergono fin da subito le atmosfere angoscianti che lo scrittore voleva trasmettere al lettore. La sigla di apertura è sublime, riesce ad introdurre la malinconia di un popolo sconfitto e rassegnato a subire in silenzio le angherie dei suoi conquistatori. Mentre la Germania controlla gran parte della costa orientale e il Giappone controlla la costa occidentale, le Montagne Rocciose sono diventati una "zona neutra" e la base per una organizzare ribellione, guidata da una figura misteriosa conosciuta solo come The Man in the High Castle, che nel pilot viene menzionato soltanto una volta.
La storia è ambientata negli anni '60, vent'anni dopo la fine della guerra, sbattendo in faccia gli aspetti di questo mondo ucronico come gli schermi di Times Square pieni di messaggi nazisti e il viso di Adolf Hitler oppure come gli ideogrammi nei cartelloni di San Francisco. Subito dopo averci mostrato la città, ci vengono presentati i personaggi della serie che vivono a disagio nel loro stesso paese, non rassegnati di vivere "prigionieri" degli alleati. 
Joe Black (Luke Kleintank) deve trasportare un carico misterioso per conto dei ribelli. Juliana Crain (Alexa Davalos) vede la sorella uccisa dai nazisti per difendere una misteriosa pellicola proibita (nel romanzo era un libro, nella serie televisiva è diventata una pellicola), così decise di lasciare il fidanzato Frank Frink (Rupert Evans) per consegnarlo ai ribelli. Nobusuke Tagomi (Cary-Hiroyuki Tagawa) è un politico giapponese che incarna la diffidenza fra le forze vincitrici e che si fida invece dell'I-ching, il libro di saggezza cinese utilizzato popolare a scopo divinatorio.
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La trama corre spedita e i protagonisti sono ben delineati, sebbene molti personaggi del romanzo non fossero presenti nell'episodio pilota. La storia si mostra abbastanza fedele allo scritto se non per piccoli dettagli trascurabili. La scelta di trasformare il libro proibito in una pellicola cinematografica è stata un'esigenza dovuta per dare maggior impatto allo spettatore. 
La freddezza emotiva dei protagonisti, dovuta allo stato di oppressione nazista, sbigottisce lo spettatore. La stessa Juliana non mostra cenni di disperazione alla vista del cadavere della sorella, mentre pochi secondi prima noi avevamo assistito ad una fucilazione in strada. L'indifferenza di Joe Black nello scoprire che la cenere che respira nell'aria viene dall'ospedale dove vengono cremati i malati terminali e gli invalidi.
Queste sono soltanto alcune sequenze che, anche se nei protagonisti non traspare alcun sentimento, lo spettatore non può che provare ribrezzo davanti alla realtà cruenta che per i protagonisti è quasi la "normalità".
La produzione del Pilot è stata affidata alla Scott Free Production ( ossia la compagnia di Ridley Scott) ed è riconoscibile dall'atmosfera che ricorda i suoi film precedenti.
La serie è diretta da David Semel, noto nel mondo delle serie televisive televisione che hanno la sua firma (come American Horror Story, Buffy, Hannibal, Heroes e X-files).
Soggetto e sceneggiatura sono, invece, di Frank Spotnitz, altro veterano di X-Files. 
Fra le sei serie presentate su Amazon, The Man in the High Castle è la più quotata e probabilmente potrà diventare una serie effettiva entro l'anno prossimo. Saranno gli spettatori a decidere se far proseguire la storia di questo inquietante futuro alternativo proposto da Philiph K. Dick.
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