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Togliti quel sorriso dalla faccia

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E' difficile esprimere un'opinione sfavorevole su Nolan, e in particolare su Heath Ledger e la sua interpretazione del Joker.
Non tanto perchè sono poche le prove a favore dello sfavore, è più qualcosa che è dentro di noi e che urla frasi del tipo “Ledger non c'è più quindi non puoi parlarne male”.
Ad essere più attenti però queste “voci” non stanno dentro di noi, ma sono i pensieri di chi difende a spada tratta un'opera che, sicuramente, gli ha dato emozioni forti.
Queste persone confondono la qualità con il piacere, e il pensiero successivo è: questa pellicola mi è piaciuta perciò il regista è bravo e gli attori sanno recitare.
No, non gira così il mondo e questa, chiamiamola "introduzione" a “The Dark Knight Rises”, non si rivolge di certo a quelle persone.

Questo che avete letto era l'incipit con il quale avevamo pensato di dare il via all'articolo, ma sapeva troppo di “mettiamo le mani avanti visto che ci saranno molti che ci urleranno contro”, perciò dopo averlo scartato abbiamo deciso di metterlo lo stesso. Come monito.
Ora, tramite una breve metafora che speriamo vi faccia capire come la pensiamo (non tutti) in redazione, cercheremo di farvi intendere il motivo per il quale non siamo in fibrillazione per l'avvento di The Dark Knight Rises.
Speriamo tuttavia di sbagliarci.
Cercate ora di ricordare “The Dark Knight”, è facile. Ora cercate di immaginare Heath Ledger in un altro ruolo, esattamente identico, tranne per il fatto che non stiamo più parlando del Joker.
Si tratta di uno squilibrato qualsiasi, ok, cambiamo il nome: Philip.
Senza soffermarci sul monologo e sul piano malvagio delle due barche (che spero che a tutti gli appassionati di Batman abbia fatto pensare che fosse più adatto a Due Facce che a Joker), discorriamo un momento riguardo il famoso monologo “a testa in giù”, sulla nemesi.
Philip, (ora uno squilibrato qualsiasi, non il Joker) spiega al Cavaliere Oscuro che sono destinati a combattere per sempre, che sono l'uno la nemesi dell'altro.
Siamo più o meno alla fine della pellicola e, valutando in tempo reale, il nostro squilibrato Philip e Batman hanno avuto pochi incontri effettivi, avranno interagito per nemmeno 4 ore dilazionate in settimane.
Ok, continuate a seguirci, ci sono l'Uomo Pipistrello e questo squilibrato (che non è il Joker) che a tutti gli effetti non si sono mai parlati efficacemente, se non durante un breve interrogatorio.

Ora questo maniaco, completamente anonimo, pur avendo fatto le stesse cose del Joker nella pellicola, avrebbe potuto fare il medesimo monologo convincendo efficacemente anche lo spettatore?
Assolutamente no. Avremmo arricciato tutti il naso pensando: “Ma chi è questo?”
C'è questo sconosciuto a testa in giù, che dopo aver scazzottato due volte con Batman dice di essere la sua nemesi. Non ha senso, il povero Philip è pazzo.
Preso atto di questo ragioniamo sul fatto che ciò che abbiamo appena detto non è avvenuto e che nessuno ha storto il naso, perché?
La risposta più ovvia è: perché è il Joker! Non è uno qualsiasi, perciò il senso c'è.
Ok, ma perché “quel personaggio” è il Joker se quello che ha fatto, fatto da chiunque altro, non avrebbe rimandato al famoso personaggio?
Lo spettatore mastica e ingerisce il monologo e in generale l'interpretazione non tanto per la recitazione stessa, ma per i sessantotto anni precedenti di rappresentazioni del “Pagliaccio del Crimine”.
Quel monologo (che stiamo usando come metafora dell'intera interpretazione) ha senso solo perchè esisteva già il Joker, la recitazione di Ledger non basta a “creare un personaggio”.
Re-interpretare una versione di un personaggio già esistente invece ha il punto a favore che, se presenta delle lacune, lo spettatore può automaticamente riempirle con il bagaglio culturale che già possiede.
Allora di chi è il merito? Di un giovane attore promettente o della monumentalità di un personaggio che già piaceva e che continuerà a piacere?
In più, forse cinicamente, dobbiamo tenere anche conto della morte dell'attore. Ricordate i titoli “Joker ha ucciso Ledger”, “Il Giovane attore muore per il troppo Stress” e le mille altre speculazioni sulla compianta scomparsa?
Sicuramente la tragica perdita ha contribuito a smuovere l'opinione pubblica verso un pensiero favorevole sulla sua interpretazione, dobbiamo anche valutare questo, sarebbe sciocco non tenerne conto.
Avete presente l'orrida performance di Ledger in Parnassus? Perchè non sono sgorgati fiumi di inchiostro su quell'interpretazione? Eppure lui è da Oscar!
Con questo non vogliamo dire che il Joker di Ledger sia un insulto, l'impegno c'è, semplicemente è enormemente sopravvalutato e, purtroppo, di moda.
Volete cercare “il vostro uomo”? Aaron Eckhart è il suo nome.

Questi pensieri, uniti al fatto che la qualità cinematografica professionale (notare professionale, non artistica) può essere comprata semplicemente investendo fondi ingenti, ci ha reso poco propensi a esultare a prescindere, come molti hanno fatto, rispetto al culmine della trilogia di Nolan.
Ma non temete Orgoglio Nerd ci sarà, lotterà al fianco di Batman contro Darth Bane e vi dirà la sua.
E ora, per favore, smettetela di essere così seri.

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