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L’importanza della tecnologia in gara: dagli sgusci alla Superbike

Non  è la prima volta che OrgoglioNerd si avvicina al mondo dei motori e delle corse. In passato abbiamo potuto mostrarvi in anteprima alcuni prototipi di Formula Student e un paio di settimane fa, grazie all’esclusivo invito di Dell, abbiamo avuto l’opportunità di visitare i box della scuderia Aruba Racing Team durante il round al circuito di Misano del Campionato di Superbike. I’invito arriva in occasione di una nuova partnership tra Dell ed il team Aruba, partnership legata ad alcune necessità e curiosità tecniche, ma ci arriviamo.

Se nella famosa gara di Sgusci la tecnologia la faceva da padrone ora è tutto come lo era un tempo, vi ricordate che Star Wars è ambientato nel passato vero? La Boonta Eve Classic è dominata da piloti dai riflessi al limite "dell'umano" supportati da una preparazione tecnica e un aiuto tecnologico non indifferente. E' proprio vedendo quella corsa che ci è venuta voglia di parlare di alcune più "terrestri".

Quindi, due parole sulla Superbike. Per chi non lo sapesse il campionato Superbike è una competizione motoristica, sorella della MotoGP, con la differenza che in Superbike, anziché prototipi, a correre sono moto provenienti da prodotti di serie. Moto sportive, decisamente, ma comunque acquistabili. I mezzi di serie, per partecipare al campionato, devono rispondere a determinate caratteristiche previste dal regolamento, costringendo così costruttori e sviluppatori a ragionare le loro soluzioni attraverso fitti e stimolanti paletti tecnici per trovare la moto ideale.

La necessità di dover lavorare all’interno di parametri regolamentari (voluti per spettacolo ma anche per sicurezza) e dall’altro lato intervenire su moto che devono comunque essere nella loro “versione base” moto da strada, rendono molto interessanti gli aspetti di ricerca e sviluppo. Ogni soluzione adottata in pista non potrà mai essere troppo lontana da soluzioni compatibili con il mercato. Quindi, oltre ad ovvi vantaggi in termini di marketing e promozione per le case produttrici, c’è anche la concreta possibilità di sperimentare, elaborare e affinare prodotti destinati alla strada, migliorandone prestazioni, consumi e sicurezza. Tale insieme di aspetti rende il mondo Superbike estremamente interessante non solo per gli appassionati di due ruote o di corse, ma anche per amanti dell’ingegneria o semplici curiosi. Il livello di dettaglio su ogni singola moto è maniacale ed è incredibilmente varia la quantità di accorgimenti a cui ricorrono progettisti e meccanici per creare il perfetto binomio tra moto e piloti. (Divertente ad esempio notare come tante volte, di fianco alla costosa soluzione ingegneristica, possa convivere a parità di importanza un “volgare” raddobbo in nastro adesivo.)

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Ma più nello specifico, cosa abbiamo potuto vedere? Ricevuti presso l’hospitality Ducati, abbiamo pranzato al fianco di meccanici, piloti e amici del team. La giornata non era la più tesa del weekend  ma comunque molto sentita, il venerdì è giorno di prove libere, i team sono concentrati sul trovare il set up migliore per il weekend, con tutte le incognite ancora da scoprire e le gare ancora lontane. (La domenica si corrono 2 gare). Davide Giugliano, pilota del team insieme a Chaz Davies è appena caduto, zoppica. Zoppicherà per tutto il weekend ma finirà la tappa di Misano Adriatica con un 4° ed un 2° posto. Eroe. 

Il Team Principal di Aruba Racing, Stefano Cecconi, ci accompagna nei box. Con lui anche Filippo Ligresti, Country Manager Dell. L’accesso di cui stiamo beneficiando è piuttosto esclusivo, si tratta di un’attività che solitamente avviene a porte chiuse e ben lontano dalle telecamere. I box sono in tutto e per tutto dei piccoli garage dove operano la bellezza di 29 persone alternandosi al lavoro, in pochi metri quadrati, su due complicatissime moto. In tutto questo, la cosa più sorprendente è il silenzio. Il clima è rilassato, ma si lavora a testa bassa ed è possibile sentire e distinguere ogni singolo ferro all’opera. Gli ingegneri lavorano su dati e mappature. Non vola davvero una mosca. La percezione che se ne ha è di una danza di professionalità e passione. Non si capisce dove finisca una e inizi l’altra. 

Ma perché Dell? A cosa servono dei computer per far andare una moto? In effetti, almeno tecnicamente, per farla andare non sono indispensabili. Ma per farla andare più veloce, allora si.  Il lavoro che gli ingegneri svolgono sui computer consiste in una lettura ed interpretazione dei dati raccolti dalla moto (grazie ad un GPS) lungo il circuito. Combinando le informazioni registrate metro per metro, si potrà valutare come mappare al meglio il motore ed adeguare il set up della moto. In Superbike, da regolamento, non è prevista una telemetria in tempo reale, quindi i dati raccolti correndo (in prova o in gara) vengono scaricati sol al rientro ai box, facendo della Panigale R una delle chiavette USB più costose al mondo. Il confronto di questi dati con l’esperienza dei piloti permetterà di individuare il limite a cui portare la moto. Il coinvolgimento di Dell in questa operazione è cruciale: lettura, gestione, condivisione e archiviazione dei dati sono passaggi delicati ed importantissimi in ambito agonistico. La struttura offerta da Dell consiste quindi nell’integrazione di diverse soluzioni. Un esempio su tutti, molto semplice se volete, è che questi dati non vengono affrontati in un ufficio, ma durante il weekend di corsa, tra box, starting grid e paddock. Servono computer performanti e resistenti, fronte su cui Dell non teme rivali… basta dare un’occhiata a Latitude Extreme!

Il mondo delle corse (sia esse di Sgusci o di Moto) sa essere affascinante per diversi motivi. Oltre a velocità e competizione esistono molti altri aspetti che rendono la visione di una gara qualcosa di incredibile. Pensate solo alla moltitudine di professionisti coinvolti: ingegneri, meccanici, esperti, piloti… ma non solo, un team si estende anche a cuochi, fisioterapisti, trasportatori… una grandiosa famiglia itinerante che di settimana in settimana salta da un continente all’altro. Sfide di tecnica e coraggio in arene veloci e pericolose. Se non l’avete ancora fatto provate ad addentrarvi in questo mondo, saranno sufficienti una manciata di curve per imparare a riconoscere ed apprezzare: trovate tecniche, staccate, sorpassi, strategie. Non rimarrete delusi!

Questo fine settimana si corre nel circuito di Laguna Seca, in California, una delle piste più spettacolari che possa capitarvi di incontrare. Noi tifiamo #Davidegiuliano sulla terra e #Benquadrinaros nella Boonta eve di Tatooine.

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Jacopo Peretti Cucchi

Il suo compito è occuparsi di tutti i “progetti speciali”, meglio ancora se sono segreti. Amante della buona cucina e grande appassionato di rugby e motori.

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